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Mattia Occhinero lascia a De Bianchi il titolo italiano dei pesi piuma dopo un match elettrizzante

Mattia Occhinero lascia a De Bianchi il titolo italiano dei pesi piuma dopo un match elettrizzante

MONZA – I verdetti vanno sempre accettati ma possono e debbono essere all’occasione criticati, soprattutto dalla stampa, e questo è proprio il caso di quello che a Monza ha dato sconfitto l’anconetano Mattia Occhinero che ha lasciato il titolo nazionale dei pesi piuma nelle mani di Mattia De Bianchi.

Dieci riprese condotte ad un ritmo elevatissimo in un match che resterà uno dei migliori dell’anno e che rende giustizia ad uno sport che giustamente è definito la “noble art”. Due atleti che si sono impegnati allo spasimo, che hanno dato tutto quello che avevano senza risparmiarsi e che hanno avuto parole di stima reciproche con un fair play veramente encomiabile.

E ora veniamo al verdetto che è stato unanime per lo sfidante: i giudici Licini  e Giovanni Paolo per due punti, 94 a 96,  Rozza per un punto, 96 a 97. Un confronto equilibrato in cui sicuramente hanno pesato le ultime due riprese nelle quali lo sfidante è riuscito a prevalere, sia pure di misura. Una sconfitta dalla quale Mattia Occhinero esce ingigantito perché ha dimostrato di non avere solo la prestanza fisica ed il pugno risolutore ma anche una buona tecnica ed un jab sinistro da manuale doppiato quasi sempre con il gancio e il montante destro.

Per i giudici non è bastato ma per noi, ammesso e non concesso che lo sfidante  avesse fatto qualche cosa di più, non era sufficiente per togliere il titolo ad un campione che è andato sempre avanti ed ha  piazzato forse  meno colpi ma più incisivi e puliti. Fino alla ottava ripresa il nostro personalissimo cartellino riportava tre punti per Mattia Occhinero, poi la nona e soprattutto la decima sono state appannaggio dello sfidante per cui chiudevamo con uno striminzito punto per il campione. Un combattimento di tale intensità che era difficilissimo da giudicare che si è chiuso sostanzialmente su un piano di parità; un equilibrio di valori che a nostro parere non meritava un  cambio al vertice dei pesi piuma. La prima regola che deve tenere a mente un  giudice è che per meritare il titolo lo sfidante deve dimostrare di essere superiore al campione e, a nostro parere, al massimo De Bianchi aveva dimostrato di essergli molto vicino o quantomeno alla pari.

Non un furto, si badi bene, ma un verdetto che non ci sentiamo di condividere e che Occhinero ha pagato con la difesa in trasferta e con un comprensibile calo nelle ultime due tornate su una distanza che non aveva mai dovuto percorrere. Conta poco ma durante l’intervista alla fine del match il viso tumefatto e ferito di De Bianchi faceva da contrasto con quello pulito di Occhinero.

Sul combattimento poco da dire perché si è svolto tutto sulla stessa falsariga: nelle prime due riprese De Bianchi ha accettato lo scambio ma poi sentita la potenza dello sfidante, fino alla ottava, ha lasciato il centro del ring al campione che si è fatto valere con colpi precisi e potenti. Poi nelle ultime due riprese ha dato fondo alle sue energie ed è riuscito a prevalere ma, torniamo a ripetere, non tanto da recuperare quanto perso fino ad allora.

Ed ora? Al momento vanno accantonati i progetti per un balzo ulteriore e si cercherà di riscattare questa prima sconfitta con qualche match di rodaggio per poi puntare decisamente ad una rivincita che, visto l’andamento di questo combattimento, si impone. Rivincita che il team di De Bianchi non avrà mota intenzione di accettare ma che lo dovrà fare a breve perché la Federazione dovrà nominare uno sfidante e non vediamo chi abbia le carte più in regola del nostro Occhinero.

Comunque, a chiusura, vogliamo ripetere che abbiamo assistito ad un confronto di rara intensità con due atleti seri, preparati e corretti che hanno dato il meglio di loro per la piena soddisfazione del pubblico nel palazzetto e di quello davanti al televisore.

 

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