MARCHEPOLITICA

Rifondazione Comunista: “1 Maggio, giornata di lotta e festa”

Rifondazione Comunista: “1 Maggio, giornata di lotta e festa”

ANCONA – 1 Maggio lotta e festa. Rifondazione Comunista date le condizioni fortemente limitanti della pandemia  terrà una Assemblea Nazionale delle lavoratrici e lavoratori con collegamenti da tutte le città d’Italia.

“La crisi che attraversa il nostro Paese – si legge in una nota di Rifondazione Comunista – è una crisi strutturale che il modo di produzione del capitale ed i capitalisti vorrebbero sfruttare per ridistribuire ricchezze e poteri,  a  loro vantaggio.

A fronte di un sindacato ufficiale che balbetta e non trova momenti unificanti e generali di lotta, nel Paese si stanno producendo centinaia di vertenze, momenti di lotta che rivelano l’esistenza mai sopita del conflitto tra capitale e lavoro.

Rifondazione Comunista in molte di queste vertenze e’ parte attiva e contribuisce affinché il conflitto trovi una sponda anche politica. Dai raider, alla sanità privata, alla scuola, ai trasporti.

“Nella nostra regione – aggiunge Rifondazione Comunista – assume un ruolo di spicco la vicenda Elica, di delocalizzazione si tratta. Un padrone che pensa solo al suo profitto lascerà svariate centinaia di lavoratrici, lavoratori, senza un reddito perché trasferirà la produzione in Polonia. L’attuale Giunta regionale solidarizza con il padrone anziché con le maestranze!

“Altra vicenda emblematica, quella della COOSMARCHE, che tradendo la tradizione del movimento cooperativo, invece che socializzare i profitti, pensa di socializzare le perdite sulla pelle dei soci-lavoratori senza uno straccio di dimostrazione della vericidità dello stato di crisi.

“Il personale della sanità privata delle Marche- area vasta 2- si vede negato il rinnovo del cotratto dal 2006. In questa vicenda entra direttamente la Regione Marche che con lAmministrazione Ceriscioli, aveva aumentato il trasferimento di risorse dal pubblico al privato dal 3% al 9%, quindi come sempre costi pubblici e profitti privati. L’attuale amministrazione regionale non ha ancora garantito la sua quota per coprire le retribuzioni. Gli “eroi del COVID”sono passati nel dimeticatoio. Dal Dcembre 2020 si sono visti sospesi tutti i pagamenti  delle retribuzioni accessorie previste dal Contratto Nazioale e dagli accordi regionali .

“Ovviamente – conclude la nota di Rifondazione Comunista – parliamo di situazioni che confliggono e riescono in qualche modo non essere silenziati, abbiamo come partito il compito di dare voce ai tanti INVISIBILI che non hanno potere contrattuale, alle partite IVA, ai piccoli artigiani, a quelli che vivono il ricatto del caporalato, abbiamo un compito ambizioso far ritornare le persone in carne ed ossa ad essere protagonisti del loro futuro, giovani, donne che siano”.

 

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