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Un decalogo di proposte per diffondere e valorizzare l’Arte contemporanea nelle Marche

Un decalogo di proposte per diffondere e valorizzare l’Arte contemporanea nelle Marche

Una giornata di incontro e confronto al Centro Arti Visive “Pescheria” di Pesaro organizzata dalla Regione. L’assessore Moreno Pieroni: “Piena disponibilità ad investire per costruire un polo attrattivo a livello nazionale ed internazionale”

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PESARO – Un decalogo di proposte dal territorio e dagli operatori culturali su ciò che la Regione dovrebbe fare per diffondere e valorizzare l’Arte contemporanea nelle Marche. Era questa la formula operativa scelta per una giornata di incontro e confronto oggi a Pesaro, al Centro Arti Visive “Pescheria”, promossa e organizzata dalla Regione Marche – assessorato alla Cultura e Comune di Pesaro denominata “ContemporaneaMarche – 10 proposte”. “Abbiamo chiesto di essere portavoci  di istanze oltre che di proposte concrete ad alcune personalità radicate sul territorio e molto attive  – ha spiegato il coordinatore dell’iniziativa, Marcello Smarrelli –  in sostanza 10 categorie a rappresentare il mondo dell’Arte contemporanea nelle Marche, a partire dagli Artisti per finire con i Galleristi in un ideale cerchio che si chiude. “  “C’è una forte  volontà della Regione – ha evidenziato l’assessore regionale al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni  – di includere nella più ampia valorizzazione del patrimonio culturale l’Arte contemporanea,  in maniera più coordinata rispetto al passato, per farne percepire le potenzialità e il valore. Forti della vivacità e del fermento culturale che animano questo settore , vogliamo costruire insieme a tutte le realtà presenti un polo attrattivo a livello nazionale e internazionale. Ed oggi siamo qui per ascoltare le proposte, i segnali , recepire i suggerimenti e trarre poi una sintesi che possa portare alla realizzazione di progetti di qualità, magari progetti strutturali a medio e lungo periodo,  a cui destinare investimenti collegati ai fondi europei.”

Ad iniziare la sequenza degli interventi un giovane artista, Davide Monaldi che ha esordito sottolineando come “tutta l’arte sia stata contemporanea. E non si dovrebbe più usare il termine “sostenere”, come se gli artisti fossero un organismo debole in estinzione, perché oggi più che mai gli artisti hanno una funzione rinnovata e cruciale nell’interpretare gli scenari futuri. “ Monaldi ha quindi fatto presente l’esigenza di realizzare Modelli per uno spazio espositivo permanente con funzione educativa, a cominciare dalle scuole.  Ogni regione dovrebbe dotarsi di spazi dove presentare regolari programmi espositivi dedicati all’arte contemporanea. L’altra proposta riguarda l’istituzione di un Art Council sul modello inglese, un organismo  leggero ( max 3 componenti: curatori, critici, artisti) selezionati con criteri internazionali, che affianchi la Regione Marche negli investimenti legati al contemporaneo.

Il decalogo passava anche dalle istituzionali statali. Peter Aufreiter, direttore del Polo Museale delle Marche e della Galleria Nazionale d’Arte delle Marche di Urbino ha posto  l’accento  sulla reale possibilità di dialogo tra Arte Classica e Arte Contemporanea e quest’ultima  con altre forme d’arte moderna , come la Musica e la Danza.  “Perché, non nascondiamocelo , l’Arte Contemporanea non richiama visitatori e turisti e c’è bisogno di risvegliare interesse. Ma lo sviluppo dell’Arte passa anche dal business: non bisogna vergognarsene, anzi, nessun limite alla valorizzazione anche economica dell’Arte: acquistando le opere se ne riconosce e si diffonde il vero valore. Come direttore della Galleria nazionale sono pienamente convinto che il Palazzo Ducale non debba essere un “ tempio immutabile” dell’Arte classica” , ma uno spazio aperto alle nuove forme d’Arte, facilitando l’ingresso di giovani artisti e, perché no? mettere a confronto Piero della Francesca con i nostri contemporanei.” L’esigenza  – secondo Aufereiter – resta comunque quella di fare rete fra soggetti pubblici e privati.   Dello stesso avviso anche Umberto Palestini dell’Accademia di Belle Arti di “Urbino “ E’ tempo di fare formazione e network tra istituzioni pubbliche,culturali e attori del territorio – ha detto –  perche si crei un vero distretto culturale marchigiano incentrato sull’arte contemporanea.” Come? Favorendo    borse di studio e assegni di ricerca per progetti che possano vantare profili di alta innovazione in ambito artistico,  finanziare progetti nel Restauro dell’arte contemporanea, ambito innovativo che potrebbe prevedere anche la collaborazione tra Accademie e Università per lo sviluppo di ricerche in un settore in forte crescita occupazionale.

Daniele Vimini , assessore alla bellezza del Comune di Pesaro era il portavoce degli assessori alla cultura dei capoluoghi marchigiani e , dopo una disamina dei punti di debolezza a cominciare da una mancanza di un riferimento normativo per l’eccellenza dell’arte contemporanea regionale, ha rappresentato la proposta di fare delle Marche un polo d’arte contemporanea di rilevanza nazionale (Marche Museo Diffuso Arte Contemporanea), ipotizzando  la costruzione di un museo/contenitore sul modello snello del  Centro di Arti Visive “Pescheria” di Pesaro che in vent’anni ha dimostrato che può funzionare molto bene ed essere facilmente riproducibile su scala allargata sul territorio .” Si potrebbe dunque formare con altri centri simili – ha detto –  un polo per il contemporaneo di assoluta rilevanza, strategico per la regione.  Il vantaggio sarebbe quello di avere strutture singole molto leggere ma che nel loro interagire sinergicamente possano costituire le varie sezioni diffuse nel territorio, di un ideale grande museo diviso in dipartimenti.”

Tra le altre proposte,  Deborah Carè-  Direttrice Fondazione Ermanno Casoli  che ha chiesto alla Regione Marche che  faccia da ponte tra dimensione regionale e dimensione internazionale, agendo da collettore   delle diverse realtà operanti sul territorio marchigiano (pubbliche e private) e che interagisca  con la rete degli Istituti Italiani di Cultura all’estero. Secondo Cristiana Colli, Presidente Associazione Demanio Marittimo Km 278 il contemporaneo a cui si guarda ancora oggi è il contemporaneo già “storicizzato” e metabolizzato, mentre il contemporaneo più “ostico” lo si lascia sperimentare a terzi – privati, no profit, associazionismo, eventi. La necessità è quella di un  luogo come centro attrattore di elaborazione. In questo senso il dialogo tra arte e architettura contemporanea è un presupposto ineludibile. Giovanni Gaggia, Direttore artistico Sponge ArteContemporanea  e artista ha proposto un circuito regionale, composto da spazi museali, non profit, Associazioni/Enti di carattere privatistico. Una piattaforma da  allargare a festival e a progetti dedicati alla cultura contemporanea più fluidi, senza spazio fisico, ma che, come gli altri, corrispondano ad uno standard di qualità elevato. Sono intervenuti, inoltre,   Roberto Cresti, ricercatore di Storia dell’arte contemporanea all’Università di Macerata , Stefano Verri , critico e curatore che ha proposto l’istituzione di un Osservatorio marchigiano per l’arte contemporanea e  Franca Mancini , Art Director della omonima galleria.

Le conclusioni sono state tracciate da Raimondo Orsetti, dirigente del Servizio Cultura e Internazionalizzazione della Regione Marche che ha giudicato “ interessantissime “ le proposte ascoltate e ribadito la volontà della Regione di creare quanto prima un luogo di coordinamento regionale attraverso un apposito gruppo di lavoro per costruire  insieme alle diverse realtà una programmazione specifica per l’arte contemporanea. (ad’e)

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