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I giovani agricoltori guardano al futuro tra sogni e tante difficoltà

I giovani agricoltori guardano al futuro tra sogni e tante difficoltà

di DANIELE GATTUCCI

FABRIANO – Un evento di giovani, per i giovani: l’Associazione Giovani Imprenditori Agricoli ha presentato l’evento “Uno sguardo al futuro” presso l’Abbazia di Valdicastro a Poggio San Romualdo, frazione del comune di Fabriano. Con il supporto della Cia, Confederazione Italiana Agricoltori, e in collaborazione con la Camera di Commercio delle Marche la giornata ha visto rappresentanti delle istituzioni regionali e nazionali confrontarsi sulle visioni e le prospettive per il futuro dell’agricoltura.

Centocinquanta presenti, per la maggior parte giovani imprenditori delle diverse provincie marchigiane, che hanno contribuito al confronto e all’approfondimento su argomenti di interesse comune e di attualità. “Una giornata di relazioni tra giovani che svolgono lo stesso lavoro e hanno gli stessi sogni e le stesse difficoltà – ha detto Luca Bianchi, presidente regionale e vicepresidente nazionale dell’Agia Cia – alcune ore sottratte alla campagna ma per riportarle poi cariche di nuove idee, nuovo entusiasmo e consapevolezza sul valore del proprio impegno non solo per la propria famiglia ma per il territorio e per l’ecosistema”.

I presenti sono stati accolti da Filippo Zenobi, proprietario della Abbazia di Valdicastro Azienda Agricola Biologica, che nel ricordare la storia millenaria del luogo e le caratteristiche dell’azienda, ha invitato i giovani a fare rete e essere uniti in modo da affrontare il futuro con slancio e innovazione.

In rappresentanza del comune di Fabriano, l’assessore Andrea Giombi, con delega a turismo e politiche giovanili, ha portato i saluti della sindaca Daniela Ghergo affermando l’importanza delle istituzioni comunali e regionali per lo sviluppo dell’agricoltura locale, soprattutto in territori marginali ma con grandi potenzialità.

Il presidente della Cia Marche Alessandro Taddei ha rivolto un forte appello alla politica affinché approvi provvedimenti adeguati in favore del mondo agricolo, per mettere in condizione gli imprenditori di continuare a preservare e custodire le zone interne.

Taddei si è soffermato sulla nuova Politica Agricola Comunitaria (2023 2027) e recenti disastri naturali causati dalla alluvione e fatica della prevenzione nel territorio.

Gino Sabbatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche, ha incoraggiato i giovani imprenditori agricoli ad avere una visione verso il futuro, partecipando anche a bandi, e ritrovarsi nelle associazioni di categoria che offrono occasioni di formazione e di informazione.

Toccanti le testimonianze dei giovani imprenditori Pier Luigi Remoli e Marco Novello del coordinamento di Agia Marche, Giulia Raffaeli, presidente regionale di “Donne in campo”, Adamo Grilli, Marco Pigna, Giacomo Paganelli e Alessandro Ceccarelli che si sono soffermati su alcuni degli aspetti trattati dai relatori ed hanno
approfondito altre questioni come la disparità tra uomini e donne in agricoltura, la diversità di accesso alla tecnologia nei diversi territori, la necessità di trovare impieghi alternativi per la difficoltà di avere un reddito dignitoso dalla campagna.

L’onorevole Mirco Carloni, presidente Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, ha portato il suo saluto in video – conferenza e si è soffermato sulla proposta di legge dedicata ai giovani agricoltori affinché l’imprenditoria giovanile possa essere rafforzata e socialmente riconosciuta.

Ha preso parte alla giornata, moderata dalla giornalista Beatrice Testadiferro, l’assessore regionale alle politiche giovanili Chiara Biondi che ha apprezzato l’impegno dell’Agia e ha incoraggiato “i giovani imprenditori che con la loro forza e competenza sono preziosi nel sistema economico regionale e le nuove opportunità dell’enoturismo e del turismo esperienziale rappresentano delle possibilità da sviluppare”.

Ha portato il suo contributo alla giornata Andrea Moroder, esperto in reti di impresa, che a partire dai tre valori fondamentali per l’agricoltura, la sostenibilità, la tecnologia e la qualità, ha spiegato la necessità di porre particolare attenzione alla programmazione, progettualità e aggregazione, attivando anche il contratto di rete che permette collaborazione e maggiore competitività.

“Abbiamo il dovere di vincere il futuro per i giovani ma i giovani chiedono un’agricoltura multifunzionale dove la ricerca – ha detto il presidente nazione di Cia Cristiano Fini – possa portare soluzioni ai danni causati dal cambiamento climatico e dove le istituzioni prendano decisioni forti, ciascuno per la sua competenza, a favore dell’agricoltura e dell’ambiente con strumenti concreti”.

Davide Neri, direttore del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Politecnica delle Marche, ha presentato le quattro lauree triennali e la forte integrazione tra le università rispetto alla ricerca, portando esempi di progetti in corso Ha inoltre invitato il mondo agricolo a comunicare la sua ricchezza, e non solo i disagi, affinché al consumatore arrivi la narrazione di quello che avviene in campagna e sappia riconoscere i distinguere i prodotti e le loro varietà.

Il dirigente del servizio politiche agroalimentari della regione Marche Lorenzo Bisogni si è soffermato sui bandi giovani ed ha accolto i suggerimenti presentati dagli agricoltori rispetto alle politiche regionali.

Il presidente nazionale Agia Enrico Calentini si è soffermato sull’importanza dell’innovazione e formazione continua ed ha invitato i giovani presenti ad essere vicini e propositivi con l’Associazione che è attiva nei tavoli decisionali regionali e nazionali ed ha una rappresentanza di giovani a livello europeo.

“Al territorio dove viviamo e dove lavoriamo dedichiamo una grande attenzione, frutto della nostra passione, studio, lavoro e caparbietà – ha detto Luca Bianchi – ma le difficoltà che incontriamo e in questo territorio non sono poche le incotriamo ogni giorno sono tante, a partire dall’accesso al credito, dalle infrastrutture carenti o senza manutenzione, dalla digitalizzazione non garantita nelle zone rurali. La giornata di studio che abbiamo organizzato come Agia desidera far conoscere la nostra visione di futuro e chiedere la collaborazione delle istituzioni per tenere accesa una luce di speranza che ci dia la forza di tornare tutti i giorni nelle nostre aziende e attività agricole”.

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