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Aggredisce capotreno, minore identificato e collocato in una comunità

Aggredisce capotreno, minore identificato e collocato in una comunità

FABRIANO – Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Fabriano appartenenti al Nucleo Operativo e Radiomobile, in borghese, alle prime  luci del giorno, hanno dato esecuzione all’ordinanza del Giudice per le Indagini Preliminari di Ancona, applicando ad un fabrianese, minorenne, la misura cautelare del collocamento in comunità in quanto ritenuto responsabile del delitto previsto e punito dall’art. 336 C.P. (resistenza o minaccia a pubblico ufficiale), del delitto 582 e 583 (lesioni aggravate)  e del  delitto di cui all’art. 340 C.P. (interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità).

Alcune settimane fa, il capotreno del convoglio regionale che unisce le Marche all’Umbria, nell’ambito delle proprie funzioni di verifica dell’effettivo possesso dei titoli di viaggio dei passeggeri, procedeva al controllo di un giovane il quale risultava sprovvisto di biglietto. Conseguentemente, dovendo procedere alla constatazione della relativa sanzione amministrativa, l’uomo chiedeva al passeggero di esibire un documento di identità che veniva mostrato in pessime condizioni, oltreché scaduto.

A quel punto il controllore avvisava il ragazzo che avrebbe richiesto l’intervento delle forze dell’ordine per procedere alla sua identificazione. Il capotreno intimava al ragazzo di scendere dal convoglio avvisandolo che, in caso contrario, il treno non sarebbe ripartito. Per tutta risposta il passeggero iniziava ad insultarlo e minacciarlo al fine di intimorire il controllore e costringerlo ad omettere il controllo. Vista la situazione il capotreno fermava il treno alla stazione di Genga, scendeva e con il telefono di servizio si apprestava a contattare il numero di emergenza.

Il ragazzo, approfittando della distrazione del capotreno intento a chiedere assistenza, lo raggiungeva. Sfruttando la situazione a suo vantaggio l’indagato si scagliava contro il pubblico ufficiale colpendolo con tre pugni al volto per poi darsi alla fuga. L’azione del giovane ha cagionato lesioni gravi – rottura del naso – ed una alterazione anatomica funzionale, con prognosi superiore a 40 giorni.

Nel frattempo interveniva sul posto il personale sanitario del 118. Le lesioni inferte al capotreno imponevano di condurlo all’ospedale di Fabriano. Di conseguenza, visto che il convoglio risultava privo del  responsabile, la corsa veniva bloccata e le persone a bordo erano costrette ad usufruire del treno successivo, provocando di fatto anche una interruzione di pubblico servizio. Sul posto accorrevano i Carabinieri di Genga e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Fabriano, con il compito di porre in essere immediate indagini finalizzate ad identificare l’autore del gesto; venivano acquisite in primis le immagini del sistema di videosorveglianza installato a bordo del treno, dalle quali si acquisivano fondamentali elementi in merito alla dinamica ed alla fisionomia dell’autore.

Le indicazioni apprese avvaloravano l’ipotesi che l’autore del reato potesse essere identificato in un minorenne, per cui del grave fatto veniva immediatamente informata la competente Autorità Giudiziaria nella persona del procuratore dei minori di Ancona, la quale immediatamente, in sinergia con gli investigatori dell’Arma, formulava le strategie investigative necessarie ad associare al volto un nome.

La tenacia degli investigatori in sinergia con l’Autorità Giudiziaria titolare delle indagini, hanno consentito in breve termine di ottenere il risultato sperato. Il controllore riconosceva, con  assoluta certezza, la foto dell’autore del reato. Il Giudice delle indagini preliminari di Ancona, concordando con la richiesta formulata dal Procuratore dei Minori, riconosceva in capo all’indagato il concreto ed attuale pericolo che lo stesso potesse commettere ulteriori reati della stessa specie, una elevata pericolosità sociale desunta anche da altri reati commessi, disponendo quindi la misura cautelare del collocamento in una comunità, misura puntualmente eseguita dai militari della compagnia dei Carabinieri di Fabriano.

Nella foto: il procuratore dei minori di Ancona dottoressa Giovanna Lebboroni ed il comandante dei carabinieri di Fabriano capitano Mirco Marcucci

 

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