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Il caporalato a Fincantieri: Rifondazione Comunista ribadisce la propria vicinanza ai lavoratori

Il caporalato a Fincantieri: Rifondazione Comunista ribadisce la propria vicinanza ai lavoratori

ANCONA – “Il caporalato, l’emersione della clandestinità – si legge in un intervento del Partito della Rifondazione Comunista delle Marche -, non riguarda solo la categoria dei braccianti e dei lavoratori agricoli, ma è un problema molto diffuso sul territorio nazionale e riguarda molti altri settori lavorativi.

“Apprendiamo dagli organi di informazione dell’operazione Global Pay, condotta dalla Guardia di Finanza. Dall’indagine emerge che alla Fincantieri di Ancona sia presente una vasta rete di sfruttamento, subappalti e caporalato.

“Eravamo a conoscenza di denunce fatte dalla Fiom locale, ma poi su questo versante era calato il silenzio. Si è scoperto, inoltre, che il risultato è stato di 16 ditte subappaltanti monitorate, 19 persone denunciate per reati fiscali o sfruttamento del lavoro.

“Il Partito della Rifondazione Comunista – si legge sempre nel documento – ribadisce la propria vicinanza ai lavoratori costretti a pagare il “pizzo” al boss di turno e auspichiamo che la rete malavitosa, che lambisce oltre alla nostra regione, la Campania, la Puglia, la Basilicata, il Friuli Venezia Giulia e il Veneto, venga al più presto smantellata.

“Ribadiamo che tutti i Governi che si sono succeduti sia di centrosinistra che di centrodestra hanno prodotto lo smantellamento della legislazione del lavoro e dei diritti, conquistata con anni di lotte del movimento operaio e che saremo, con il nostro impegno – conclude Rifondazione Comunista -, accanto alle organizzazioni sindacali che con coerenza e pervicacia hanno condotto la battaglia per la legalità e la dignità del lavoro”.

 

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