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Gli studenti universitari delle Marche all’Erdis: “Garantire il diritto allo studio sia adesso che dopo l’emergenza sanitaria”

Gli studenti universitari delle Marche all’Erdis: “Garantire il diritto allo studio sia adesso che dopo l’emergenza sanitaria”

ANCONA – Studentesse e studenti universitari delle Marche hanno inviato una lettera all’Erdis, avanzando delle richieste, formulate nella campagna nazionale lanciata da Noi Restiamo, per garantire effettivamente il diritto allo studio, sia adesso che dopo questa emergenza sanitaria. La lettera è stata inviata all’attenzione del direttore dell’Erdis, Angelo Brincivalli.

“A nome di tutti gli studenti e le studentesse marchigiani, toccati direttamente dai risvolti di questa emergenza che ha aggravato una situazione già precaria – vi si legge -, ci rivolgiamo a lei per portare alla sua attenzione le nostre istanze. Un mese fa è stata lanciata la campagna per il blocco degli affitti e delle utenze per studenti e studentesse, fuori sede, lavoratori e lavoratrici precari.

“Le Marche hanno visto una grande partecipazione, portando all’istituzione di questo Coordinamento Regionale, che ha rivelato la mole delle problematiche che stiamo vivendo: – Relativamente al funzionamento dei servizi negli studentati, a seguito di vari reclami che sono pervenuti dagli studenti stessi al momento presenti negli alloggi, è stata riscontrata una scorretta erogazione dei servizi che competono all’ente che Lei dirige.

“Chiediamo, quindi, che venga garantito il rispetto delle norme di sicurezza e la corretta erogazione dei servizi offerti dall’ERDIS agli studenti e alle studentesse presenti sul territorio. A partire dalla somministrazione di pasti completi, inseriti nell’ottica di una dieta bilanciata, fino a giungere alla corretta disinfezione delle zone comuni.

“Riteniamo che sia necessario mettere al primo posto la salute degli studenti, che non hanno altra scelta se non quella di restare in studentato e affidarsi alla gestione dei servizi che l’ERDIS dovrebbe garantire.

“Chiediamo che, in questa situazione di emergenza, vengano subito erogate per gli studenti vincitori tutte le somme previste dalla borsa di studio, monetizzando quei servizi che attualmente non sono erogabili (mense e residenze per chi ora non ne sta usufruendo), eliminando i criteri di merito, che si rivelano spesso arbitrari.

“Sottolineiamo la difficoltà, per tutti gli studenti assegnatari di borse, di rispettare la quantità di CFU necessari alla riconferma delle agevolazioni, date le problematiche legate alla didattica a distanza. Questo risulta essere un metodo che sicuramente non permette di seguire le lezioni adeguatamente, infatti, molti studenti, sia per problemi economici (non hanno un pc e una linea wi-fi abbastanza veloce), sia per problemi psicologici legati alla difficile situazione, non potranno conseguire gli esami. Perciò, i criteri di merito per l’attribuzione delle borse di studio vanno del tutto aboliti per il prossimo anno accademico, in modo tale che vengano basati soltanto sul reddito.

“Pretendiamo inoltre che, per il criterio reddituale, si accettino alternativamente l’ISEE 2020 o l’ISEE corrente 2020 con il valore fissato al momento della scadenza del bando, a prescindere da modifiche successive, e tramite il quale si può tenere conto in maniera più aderente alla realtà della possibile perdita reddituale e di posti di lavoro che si è verificata in questi mesi di blocco delle attività lavorative.

“Questa crisi ha fatto emergere, in prima istanza, il problema del caro-affitti, della mancanza di residenze universitarie e della speculazione che va a ricadere sugli esorbitanti prezzi che devono pagare, soprattutto gli studenti fuorisede, per studiare in una città universitaria.

“Noi pretendiamo investimenti pubblici per l’aumento delle residenze per studenti e la stabilizzazione di prezzi calmierati per gli alloggi nelle città e chiediamo che sia l’ERDIS stesso a farsi promotore di una nuova politica di edilizia pubblica, schierandosi a nostro favore nei confronti della Regione. Le nostre richieste non vogliono fermarsi all’emergenza perché la crisi sanitaria ha evidenziato i problemi strutturali di un sistema diseguale che riproduce esclusione sociale in ogni sua parte: dal mondo universitario a quello del lavoro.

“Crediamo, dunque, nella vostra presa di consapevolezza e nella vostra conseguente messa in atto, dato che l’ente che rappresentate è un importante protagonista nelle decisioni delle sorti del diritto allo studio, nel presente e nel futuro, facendosi oggi portatore di un cambiamento decisivo”.

(La lettera è firmata dal Coordinamento regionale Marche per il blocco di affitto e bollette – Noi Restiamo – Asia Usb)

 

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