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I giovani pugili marchigiani subito protagonisti ai campionati italiani

I giovani pugili marchigiani subito protagonisti ai campionati italiani

di GABRIELE FRADEANI

ANCONA – Un  viatico eccellente per il nuovo Comitato Regionale Marche condotto, lo ricordiamo, dal fermano Luciano Romanella, che vede in questo primo suo lasso ti tempo alla guida della regione due successi ai nazionali junior con Matteo Forconi ed agli youth con Emanuele Ansalone entrambi della 1923 condotti  dal rappresentante degli atleti ed anche tecnico Jonny Cocci ed ora con tre medaglie conquistate agli assoluti elite, maschili e femminili, di Avellino, due argenti e un bronzo.

Un vecchio adagio dice che “ il buon giorno si vede dal mattino”, se ciò è vero auspichiamo che le Marche riescano a produrre quanto di buono hanno nel loro dna ed in tempi brevissimi.

Detto questo veniamo ad analizzare la prestazione dei nostri atleti a questa massima rassegna del pugilato dilettantistico. Ai campionati femminili partecipavamo con la sola Nadia Flalhi del Ruffini Team di Monteprandone e non possiamo dire che non ci abbia rappresentati al meglio. Una medaglia d’argento che vale parecchio. Nei quarti si è imposta alla veneta Giorgia Zornetta con un risultato “bulgaro”; un 5 a 0 che la dice lunga sul come ha gestito il match.

Con  le sue lunghe leve ha sempre stoppato le iniziative dell’avversaria, soprattutto con il destro in diretto che è stato un ostacolo insuperabile per la pur brava Zornetta. In semifinale ha superato la rappresentante del Piemonte Filomena De Marco, una atleta che ha cercato di pressare la nostra portacolori che si è dovuta impegnare al massimo per respingere i suoi attacchi.

Ottima l’ultima parte del match che la Flalhi ha condotto con decisione e con la sicurezza data da una classe superiore. In finale, opposta alla lombarda Valentina Bustamante non è riuscita a contenerla ed è stata trascinata sul piano del dai e prendi dove l’avversaria ha sicuramente prodotto di più. Dispiace perché la nostra atleta aveva dato l’impressione, e ne aveva tutti i mezzi, di riuscire ad appropriarsi di quel titolo che già fu suo nel 2018.

Ed ora veniamo agli uomini. Il 91 kg Eros Seghetti della Olympia di Ascoli ha battuto negli ottavi l’emiliano Morike Oulare, un  pugile con una boxe ostica e molto difficile da contenere. Nei quarti ha regolato il ligure Otmane Khaldoum con un secco 5 a 0 rimediando peraltro una ferita all’arcata sopracciliare. In semifinale si è imposto sul sardo Dario Alfonsi per ferita in un combattimento che sin dalle prime battute si delineava a suo favore. In finale se la vedeva con il nazionale Abbes Azziz Mouhiidine delle Fiamme Oro, un avversario di grossissima levatura con un record di 62 vittorie, un pareggio e solo  14 sconfitte, in predicato per rappresentare l’Italia alle prossime Olimpiadi.

Un  match farraginoso con Seghetti teso a portare lo scontro sulla media e corta distanza mentre il pugile delle Fiamme Oro puntava ad evitare lo scontro diretto e si affidava a rapide offensive per poi chiudere del tutto la distanza. Medaglia d’argento per il nostro portacolori che ha fatto quanto gli era possibile e che ha chiuso sicuramente a testa alta.

Bronzo per il 64 kg  Yassin Maski della Audax di Fano che negli ottavi superava, in un combattimento molto impegnativo in cui dava fondo a tutte le proprie energie dimostrando una solida preparazione, il piemontese Darwin El Badaoui. Nei quarti era opposto al veneto Mattia Fraccarelli in un match molto duro che riusciva a strappare con una ottima terza ripresa in cui riusciva a toccare con maggiore precisione e potenza.  In semifinale, contro il campione sardo Matteo Ara era costretto a dare forfait alla prima ripresa per una distrazione alla spalla sinistra che gli ha impedito di continuare un combattimento in cui aveva dimostrato sin dalle prime battute di poter fare la propria parte. Un vero peccato ed una vera sfortuna  perché il pugile di Fano avrebbe meritato la finale.

Menzione a parte la merita il +91 Luca Montagnoli della Nike di Fermo che opposto al gigantesco veneto Dmytro Tonyshev, m.2,02 per 110 kg, pure battuto, ha mostrato carattere ed ha saputo tenere il ring contrastando efficacemente il più esperto e dotato avversario che si è permesso nel prosieguo di costringere ad una dura battaglia l’olimpionico Clemente Russo . E’ un ragazzo che va seguito con attenzione e che nel futuro potrà darci grosse soddisfazioni.

Nulla da fare Per Rossi Elia  della pug. Ascoli nei 75 kg che ha ceduto al laziale Mario Manfredi, per Yacouba Said della Boxe Kaflot di San Benedetto che si è trovato subito di fronte al talento campano Antonio Sepolvere e per Francesco Cacciapuoti di Fabriano  battuto dal laziale Filippo Bruni.

Soddisfattissimo il presidente Luciano Romanella, così come tutto il Comitato Marche e non poteva essere altrimenti. Al proposito rileviamo che  anche Christian Giantomassi, all’angolo di Eros Seghetti, è Consigliere in quota tecnici delle Marche a maggiore testimonianza della validità dell’Organo regionale.

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