Ma già prima di giugno, un eccellente romanzo di Patrizia Rinaldi

di TIBERIO CRIVELLARO

Laureata in filosofia, Patrizia Rinaldi è anche artefice di testi teatrali. Autrice dell’ultimo libro “Il figlio maschio”, promuove tra l’altro progetti di recita presso l’Istituto penale minorile di Nisida (Na) trovando anche il tempo di scrivere eccellenti romanzi, spesso a sfondo sociale.

Col suo “Ma già prima di giugno” (E/O Edizioni), romanzo del 2013, la Rinaldi ci riporta, in una saga contemporanea dove i capitoli si alternano tra il secondo conflitto mondiale fino agli anni ’60, ai truci ai violenti ricordi del periodo di Spalato, alle foibe, ai campi di lavoro dove i fratelli di Maria Antonia (la protagonista) sono stati deportati.

Nonostante la sua condizione di profuga, tra tempi epici, scabrosi e la miseria di quei tempi, per la voglia di continuare a vivere, non teme di dar scandalo, Obliquamente, la figlia Ena che narra in forma di monologo, è giunta all’ultima fase di vita sazia di eventi. Vive il tempo che gli rimane con gravi danni fisici tali da costringerla a letto per la rottura di un femore. Nonostante tutto attraversa il suo calvario come se vivesse una gioventù permanente.

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PATRIZIA RINALDI

Ma già prima di giugno

E/O Edizioni

 

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