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L’Europa contro gli operatori balneari italiani

L’Europa contro gli operatori balneari italiani 

La Corte di Giustizia boccia la proroga alle concessioni demaniali. Il presidente dell’Anci Marche, Maurizio Mangialardi: “Il Governo tuteli gli operatori balneari e i lavoratori”. Secondo l’assessore regionale Moreno Pieroni “è una decisione che denota un atteggiamento tecnocrate, da parte di una burocrazia miope che va a penalizzare il sistema turistico e quindi economico di molte realtà marchigiane”

L'Europa contro gli operatori balneari italiani

L'Europa contro gli operatori balneari italianiANCONA – La Corte di giustizia europea si è espressa contro la proroga al 31 dicembre 2020 per le attuali concessioni demaniali che era stata avanzata dal Governo italiano. Secondo la Corte la legislazione italiana contrasterebbe con i principi di non discriminazione e tutela della concorrenza imposti dalla Bolkestein.

E’ arrivata come un temporale estivo la sentenza avversata anche dall’Anci Marche ed ora si fa più concreto il rischio di arrivare all’applicazione della direttiva Bolkestein senza concedere una proroga delle concessioni demaniali alle aziende balneari fino al 2020.

“Si tratta di una sentenza secondo noi ingiusta e va a creare un gravissimo danno ad un comparto strategico per l’economia marchigiana ed italiana”. A dirlo è Maurizio Mangialardi, presidente di Anci Marche, che però rilancia la richiesta di puntare su una soluzione politica, con il varo da parte del Governo di un decreto legge delega. La direttiva dell’Unione Europea 2006/123/CE conosciuta come direttiva Bolkestein, si basa sul presupposto che il suolo è pubblico e deve essere aperto alla concorrenza dando la possibilità a tutti, anche ad operatori di altri Paesi dell’UE, di partecipare ai bandi pubblici per l’assegnazione delle concessioni demaniali. L’avvocatura europea ha rilasciato un parere secondo la quale il provvedimento con cui il Governo Monti aveva prorogato le concessioni demaniali era in contrasto con la normativa europea e sulla stessa linea ora si è pronunciata anche la Corte di Giustizia Europea.

Nel brevissimo periodo nulla cambierà perché sarà presentato un emendamento per garantire la continuità delle concessioni in attesa della legge delega di riordino di concessioni e canoni, al decreto legge sugli Enti Locali in discussione in Commissione Bilancio alla Camera che salvaguarderà le attuali concessioni fino alla fine del 2017. “Resta la nostra convinzione – ha concluso il presidente di Anci Marche – che le imprese balneari investono per offrire servizi di qualità ai turisti per migliorare, abbellire, riorganizzare o modernizzare il proprio stabilimento – ha aggiunto Mangialardi – occupano migliaia di lavoratori e garantiscono l’accessibilità alle spiagge in piena sicurezza. Nelle prossime ore il Governo dovrebbe varare il testo di legge delega che tutelerà la continuità delle attività degli attuali concessionari e prevedere i criteri per stabilire il valore delle imprese tenendo conto degli investimenti realizzati, del valore commerciale e dell’avviamento tenendo in considerazione la professionalità e l’esperienza acquisita dagli attuali concessionari e deve fissare criteri e modalità di affidamento delle concessioni, che consentano alle Regioni di fissare i limiti minimi e massimi di durata delle stesse e il numero massimo di concessioni di cui un operatore economico può essere titolare di concessione.cquisite da multinazionali straniere.

“E’ sempre più necessario – alla luce di questa sentenza negativa della Corte Europea – che si intensifichi il lavoro congiunto di Governo e Regioni per tutelare le imprese balneari italiane”, afferma invece l’assessore al Turismo – Cultura della Regione Marche , Moreno Pieron,i commentando la sentenza della  Corte di Giustizia Europea che non ha accolto la proposta del Governo italiano per adeguarsi alla direttiva Bolkestein sulle concessioni demaniali, cioè una proroga fino al 2020.

“E’ una decisione che denota un atteggiamento tecnocrate, una burocrazia miope che va a penalizzare il sistema turistico e quindi economico di molte realtà marchigiane e naturalmente dell’intero Paese.  Sono tuttavia ottimista nel poter trovare una soluzione per costruire un percorso comune con il Governo, in sede di Conferenza Stato-Regioni, che tuteli le concessioni demaniali esistenti. Come Regione Marche siamo sempre stati a fianco dei nostri imprenditori per valorizzare e salvare lo straordinario patrimonio che hanno saputo creare con i loro investimenti in tutti questi anni. Purtroppo nessun Governo negli ultimi dieci anni ha affrontato quello che oggi ci ritroviamo come problema urgentissimo.  Ma sono fiducioso che i principi di riordino della materia a cui il Governo sta lavorando siano rispondenti alle esigenze di salvaguardia degli investimenti e del patrimonio di esperienza e professionalità acquisite dalle nostre imprese turistico-balneari”.

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