CULTURAIN PRIMO PIANOMARCHE

Alla scoperta dell’arte e delle bellezze del nostro territorio

Alla scoperta dell’arte e delle bellezze del nostro territorio

L’angolo del viaggiatore curioso: in giro per mostre e musei

predilettomostre000 (2) predilettomostre000 (3) predilettomostre000 (1) predilettomostre000 (4) predilettomostre000 (5) predilettomostre000 (6) predilettomostre000 (7) predilettomostre000 (8) predilettomostre000 (9)16-IMG_1419-001di VINCENZO PREDILETTO

Consigliamo  una  gradevole escursione pomeridiana a Fano con la visita del nuovo Sistema Museale allestito nei 4 piani del restaurato Palazzo Bracci Pagani a cura della Fondazione Carifano, che offre al piano nobile della “Diana Art Gallery” la pregevole mostra di sculture e disegni dell’artista internazionale Giuliano Vangi, inaugurata sabato 21 maggio dal critico Philippe Daverio. Conclusa l’emozionante visione di tanti capolavori, risaliamo le scale per un veloce giro nelle sale che ospitano il Museo di Scienze Naturali di paleontologia e mineralogia e la Sala delle collezioni numismatiche,archeologiche ed etnografiche , spazi gestiti dal Circolo culturale Giuseppe Castellani. Successivamente scendiamo al primo piano per ammirare gli altri ambienti dedicati alla cultura, vedi la Biblioteca  di Storia dell’arte e della Ceramica “Giancarlo Bojani” già direttore del celebre M.I.C. di Faenza scomparso nel 2013,un prezioso e vasto patrimonio  librario ora a disposizione del pubblico. Poi si può fare un altro giretto nella “Saletta Ruggero Ruggeri” ( il famoso attore teatrale e cinematografico fanese nato nel 1871 proprio in questo palazzo, splendido interprete di molte opere pirandelliane ), che conserva materiale d’archivio sull’attore acquisito da varie sedi ed espone fotografie di scena e pubblicazioni di teatro. La mostra di sculture e disegni di Giuliano Vangi sarà visitabile, ad ingresso libero, ore 17/20 fino al 15 giugno, quindi  dalle ore 21 alle 24 fino al 21 agosto, tutti i giorni tranne il lunedì, a Palazzo Bracci Pagani di Fano – Corso Matteotti.

Merita indubbiamente una visita dettagliata e ben programmata a RIMINI la 2^ edizione della Biennale del Disegno, organizzata dal Comune della città adriatica in collaborazione con il Polo Museale della Regione Emilia-Romagna. Si tratta di un ricco ed articolato ventaglio di proposte unico nel suo genere in un itinerario a tappe attraverso i luoghi selezionati e più interessanti di Rimini dedicati all’arte. Il tema sviluppato nelle 29 mostre è “I PROFILI DEL MONDO”: nella mostra centrale al F.A.R. in piazza Cavour, L’umano paesaggio da Guido Reni a Guercino, da Francis Bacon a Michelangelo Pistoletto, Cantiere Disegno al Museo della città e Ala Nuova, il Kamasutra di Tonino Guerra, Disegni erotici di Federico Fellini. Numerose le mostre monografiche di carattere storico: da Mario Sironi (a Castelsismondo), a Andrea Pazienza (Teatro Galli restaurato), da Pino Pascali al marchigiano Tullio Pericoli (Palazzo Gambalunga), e quelle tematiche – dai disegni preparatori per la Cupola della Basilica di Loreto nei disegni del Pomarancio e di Cesare Maccari (Castelsismondo) ai ritratti e caricature milanesi tra Otto e Novecento del Cenacolo Belgioioso (Teatro Galli). Orari mostre: da mercoledì a venerdì ore 11-19; sabato, domeniche ore 11-21, lunedì e martedì chiuso- ingresso a pagamento fino al 10 luglio. Visite guidate:sabato e domenica ore 17; info tel. 0541 704426/793851 –Ufficio IAT-0541 53399 – www.biennaledisegnorimini.it   –

Una chicca nella nostra provincia è la mostra “Lotto, Artemisia, Guercino- Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi” a Palazzo Campana di Osimo allestita meticolosamente dal celebre critico ferrarese con oltre 140 opere della sua Collezione Sgarbi-Cavallini e dedicata alla madre, Rina Cavallini, scomparsa nello scorso novembre. La mostra travalica i confini della Regione per la valenza particolare di un progetto condiviso tra 4 città – Ascoli con “  Francesco nell’Arte – Da Cimabue a Caravaggio”, fruibile fino al 31 luglio,  Osimo appunto, Loreto e Senigallia- volutamente legato al Giubileo della Misericordia. Questo progetto artistico si snoderà con 4 mostre a cura della Regione Marche in collaborazione con la Conferenza Episcopale Marchigiana  che si terranno nell’arco di tutto il 2016 fino a gennaio 2017,partendo fuori stagione con una Primavera culturale ad Ascoli e qui ad Osimo ed utilizzando specifici fondi europei per rilanciare il turismo e l’economia. Si tratta di una selezione fra gli oltre 4000 dipinti e sculture collezionati nell’arco di 30 anni, custoditi a Ro Ferrarese ed esposti per la prima volta in Italia. Sgarbi ha qui privilegiato e riunito le opere di artisti marchigiani o operanti nelle Marche, come Cola dell’Amatrice,Lorenzo Lotto, Cantarini, Sassoferrato, Francesco Podesti, ma non mancano preziose opere delle altre scuole italiane: il ‘400 padano, il ‘500 e ‘600 veneto, romano e napoletano fino al primo Novecento del divisionista Gaetano Previati. Tuttavia, la sala che più piace a Sgarbi è quella con i tre nudi dall’erotismo sfrenato di Guido Cagnacci, Artemisia Gentileschi e Morazzone. La mostra sarà visitabile fino al 30 ottobre, da lunedì a venerdì ore 10-13, 16-20, prefestivi e festivi ore 10-20 ed in agosto tutti i giorni dalle 10 alle 22.

Infine, suggeriamo un’escursione, che non mancherà di riservare gradite sorprese, nella vicina e verde Umbria, a Gualdo Tadino – celebre Città della Ceramica- ad appena 104 Km. da Senigallia -1ora e 20’ di auto, per gustare uno degli eventi culturali più importanti del 2016 non solo dell’Umbria ma della nostra bella Italia “Arte e Follia – Antonio Ligabue e Pietro Ghizzardi”, mostra sempre a cura dell’attivissimo Sgarbi, organizzata da Augusto Agosta Tota del Centro Studi e Archivio Antonio Ligabue di Parma ed ottimamente coordinata da Catia Monacelli, direttrice del Polo Museale Città di Gualdo Tadino. Due artisti selvaggi e primitivi (Ligabue nato nel 1899 a Zurigo e cresciuto a Reggio Emilia, morto nel ‘65; Ghizzardi, nato nel 1906, mantovano d’origine, scomparso nel 1986),praticamente folli, fuori dagli schemi accademici, eppure straordinari protagonisti della seconda metà del Novecento che a Gualdo vengono messi a confronto. Due follie che nascondono altrettante genialità grazie a linguaggi pittorici unici e forse irripetibili. Le belve, gli animali esotici di Ligabue e le voluttuose ed erotiche donne di Ghizzardi hanno come “unici modelli” i loro sogni, le loro fantasie o i loro fantasmi, come congruamente riportato nell’articolo del mensile “madeingualdo” di aprile. L’anello di congiunzione tra Ligabue e Ghizzardi è l’essere entrambi artisti autodidatti, diseredati ed emarginati, dotati di una “folle genialità”, attraverso la quale hanno saputo elevarsi umanamente e artisticamente lasciando nelle loro opere significativa testimonianza del loro vissuto,secondo il giornale on line Artribune. Vittorio Sgarbi ha così definito i due Maestri padani:”Questi folli hanno trovato la libertà della creatività. La follia diventa liberazione della bellezza”. La mostra presso la Chiesa Monumentale di S. Francesco con pregevoli affreschi di Matteo da Gualdo sarà fruibile, come quella di Osimo, fino al 30 ottobre; orari: da martedì a domenica e festivi 10-13 /15- 18- Per Info: Polo Museale Gualdo Tadino tel. 075 9142445– Da non perdere l’occasione di visitare il Museo Regionale dell’Emigrazione “Pietro Conti” , la stupenda Rocca Flea, fatta costruire dall’imperatore Federico II, con l’annesso Museo della ceramica e Pinacoteca comunale.

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