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Il futuro dell’aeroporto delle Marche all’esame del Pd

Il futuro dell’aeroporto delle Marche all’esame del Pd

Il futuro dell’aeroporto delle Marche all’esame del Pd

Avviata nella regione dalla Direzione del partito la campagna referendaria di ottobre Nel corso dell’ultima riunione è stata anche definita la strategia su importanti questioni come l’Aerdorica e le riforme dell’Ato Acque, della legge sulle residenze popolari e sull’Ersu

Il futuro dell’aeroporto delle Marche all’esame del PdIl futuro dell’aeroporto delle Marche all’esame del Pd Il futuro dell’aeroporto delle Marche all’esame del Pd

ANCONA – Referendum costituzionale e comitati per il “sì”, Aerdorica, ATO e servizio idrico integrato, case popolari, E.R.S.U. Sono questi gli argomenti trattati dalla Direzione regionale del Partito Democratico Marche, riunitasi venerdì sera ad Ancona.

L’incontro, introdotto dal segretario regionale del PD Marche, Francesco Comi, è stato occasione per la costituzione del Comitato regionale di coordinamento per la campagna referendaria in favore del “sì”, in vista dell’appuntamento di ottobre con il referendum costituzionale promosso dal Governo nazionale. Un comitato aperto, che si amplierà nei prossimi giorni con personalità del mondo del lavoro, della cultura, delle istituzioni, di altre forze politiche. Il comitato, presieduto dal segretario Francesco Comi e dal Presidente della Regione, Luca Ceriscioli, è costituito dal vicepresidente nazionale del partito, Matteo Ricci, dal segretario regionale del movimento giovanile, Francesco Di Vita, da tutti i parlamentari, gli assessori, i consiglieri regionali PD, dai sindaci dei comuni capoluogo PD, dall’esecutivo regionale del PD, dal presidente regionale dell’Anci.

Allo stesso modo, la Direzione ha condiviso la necessità di promuovere subito Comitati provinciali aperti di coordinamento, presieduti dai segretari provinciali del PD e dai presidenti di provincia, con il coinvolgimento dei sindaci e dei circoli territoriali.

Nel corso della Direzione, spazio anche per la vicenda Aerdorica. Il segretario Comi ha espresso il proprio plauso al Presidente Ceriscioli, che ha convocato azienda e sindacati, raccogliendo l’invito avanzato nei giorni scorsi dal Partito Democratico regionale e dal Gruppo consiliare regionale perché riprendessero le trattative tra Aerdorica e associazioni sindacali, evitando mobilità ed esuberi. “Nei prossimi giorni – ha detto Comi – continueremo a vigilare e incontreremo di persona i lavoratori dell’azienda aeroportuale. Auspichiamo che l’azienda raccolga il nostro corale auspicio”.

La Direzione regionale ha poi assunto una linea chiara su tre fondamentali riforme: ATO Acque, ERAP e ERSU. Su queste tre riforme nasceranno altrettanti gruppi di lavoro aperti a sindaci e territorio guidati rispettivamente da: on. Marisa Abbondanzieri, Cesare Carnaroli, Francesco Giacinti. I tre gruppi dovranno sintetizzare entro l’estate le proposte legislative di riforma, partendo dagli indirizzi chiari assunti dalla direzione regionale.

Sul fronte ATO (Ambito Territoriale Ottimale) la Direzione ha espresso un chiaro orientamento: una governance unica regionale per garantire a tutti servizi di qualità, minori costi, maggiori investimenti, tutela di un bene pubblico. La direzione ha chiarito la necessità di  promuovere subito una riforma per un ambito unico regionale per il servizio idrico integrato, come in molte altre regioni italiane, con articolazioni nei cinque sub-ambiti esistenti, per irrobustire ruolo e capacità tecniche. Un passaggio necessario per avere un regolatore forte, che sappia relazionarsi con i territori e le loro specificità e, al tempo stesso, avere una visione più ampia, almeno regionale, tenendo conto che oggi in Italia la disciplina regolatoria è emanata dalla AEEGSI, una delle Autorità indipendenti. Si tratta di pensare che, di fatto, andiamo all’evoluzione naturale della L.R. 18/98, che allora applicò la legge Galli. “La governance – ha precisato Abbondanzieri, responsabile regionale PD Marche riforma servizio idrico – rimane nelle mani dei Sindaci, che potranno disporre di una sintesi più adeguata e tecnicamente più solida, in grado di confrontarsi meglio con l’autorità nazionale e i 13 gestori marchigiani, per guidare in modo più omogeneo l’intero settore idrico che accorpa acqua, fogne e depurazione. Di conseguenza, la riorganizzazione delle funzioni di regolazione del Sistema Idrico regionale è avviata nella direzione di un accorpamento, percorso che vedrà protagonisti tutti gli attori impegnati, a partire dai Sindaci, che manterranno un forte ruolo di proposta ed indirizzo”.

Sul fronte delle politiche abitative e case popolari la direzione regionale ha espresso un chiaro orientamento: serve una nuova ed organica legge di riordino che elimini privilegi ed ingiustizie ed estenda il diritto alla casa. La legge Regionale 36/2005, che regola il sistema delle politiche abitative della Regione e l’organizzazione dell’ERAP Marche, quale strumento operativo, non risponde più ai bisogni attuali di una moderna politica per la casa e serve una nuova legge che sappia interpretare i nuovi bisogni. Cesare Carnaroli, responsabile DP Marche delle politiche abitative e dell’edilizia residenziale ERAP, ha evidenziato che “è ormai superato il mito degli anni Ottanta dell’abitazione in proprietà per tutti ed occorre proporre una politica per “la casa in affitto” per tutte quelle famiglie che non possono accedere al libero mercato. È necessario, pertanto, attivare il Governo per un nuovo piano decennale per le abitazioni pubbliche, come avvenne nell’immediato dopoguerra (leggi Fanfani, Aldisio, Tupini ecc.) e una nuova legge Regionale dove l’alloggio pubblico non sia più un vitalizio ed un diritto acquisito per sempre. Al di sopra di un certo limite di reddito (valore ISEE) l’abitazione deve tornare nella disponibilità del Comune. Inoltre – ha aggiunto Carnaroli – la nuova legge dovrà prevedere una governance dell’Ente in raccordo con la Regione, titolare vero della politica per la casa”.

La Direzione ha poi affrontato il tema del Diritto allo Studio nelle­ Marche, da alcuni mesi, al centro di­ una rinnovata volontà riformatrice dell­a Giunta Regionale e del Gruppo del PD in consiglio regio­nale. La Direzione ha condiviso la necessità di creare un unico Ente pubblico per il diritto allo studio, che garantisca un­’unica “Governance regionale“, ­ovvero un unico sistema di controllo, pianificazione, programmazione, capace di raccordare le tre fondamental­i componenti del sistema universitario m­archigiano: Regione, Atenei e Studenti. “Obiettivo della riorganizzazione – ha spiegato il Presidente della I Commissione in Consiglio regionale, Francesco Giacinti – è quello di maggiore efficienza ed uniformità dei servizi, di razionalizzazione della spesa, e quindi di maggiori e significative economie da reinvestire n­el mantenimento e nel potenziamento dei­ servizi e dei presidi territoriali, in nome della vicinanza agli utenti”. Accanto ad un’unica governance regionale occorre garantire una nuova più efficace gestione territoriale da condividere e perfezionare attraverso il contributo del gruppo di lavoro del PD Marche. In considerazione del fatto che questa r­iforma deve guardare in primis­ alle esigenze degli st­udenti, è fondamentale che la stessa gar­antisca uniformità di fruizione dei ser­vizi in tutta la regione ­e riconosca la figura dello “­Studente universitario Marchigiano”, pro­prio a garanzia di parità di accesso e raggiungimento di alti standard di quali­tà, come ha sottolineato anche il segretario dei Giovani Democratici Marche, Francesco Di Vita.

Tutte le proposte avanzate dal PD prendono spunto dall’azione del Governo regionale e, in particolare, dal programma elaborato in campagna elettorale, successivamente formalizzato in sede di Consiglio regionale nell’illustrazione della relazione programmatica del Presidente Ceriscioli. Le proposte, inoltre, andranno condivise con gli altri alleati.

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