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Occorre rivedere tempi e metodi della chiusura della viabilità nel centro di Fabriano

Occorre rivedere tempi e metodi della chiusura della viabilità nel centro di Fabriano

Il costituendo comitato del centro storico chiede all’Amministrazione comunale un incontro per discutere ed affrontare una situazione pesante per gli esercenti. La richiesta è di ripristinare un’apertura viaria da lunedi a venerdì, dalle 7 alle 14

di DANIELE GATTUCCI

FABRIANO – Assemblea vivace e partecipata quella organizzata dalla delegazione della Confcommercio, presenti, tra gli altri Mauro e Massimiliano Bartolozzi, e alla quale sono stati invitati gli assessori Pisani, Giombi e i rappresentanti di Cna e Confesercenti, nessuno di questi ultimi presenti.

Dall’incontro è emersa una grossa criticità, la mancanza di dialogo, collaborazione e interscambio di opinioni tra l’Amministrazione e il mondo del Commercio del Centro Storico che a causa della crisi economica a livello nazionale e soprattutto a Fabriano, dove sono pesanti i riflessi della desertificazione industriale e di conseguenza con preoccupanti ricadute sulla situazione occupazionale, il nucleo centrale cittadino sta subendo un vero e proprio spopolamento a muovere dalla “indiscriminata” chiusura del traffico.

“Da troppi sindaci in carica”, è stato ricordato “sono stati redatti Piani per regolare la viabilità in centro, da quello della Sintgma fino all’ultimo con acronimo Pums, per un costo complessivo gravato sulle tasche dei cittadini per oltre 600mila euro e nonostante ciò, ancora oggi non si è riusciti a superare un gap infrastrutturale, capace di tenere insieme sostenibilità e attenzione verso una realtà come il cuore della città e le esigenze di chi vi opera e non soltanto a fine economici ma anche per rendere sempre più attrattivo un anello cittadino che ne rappresenta il vero biglietto da visita”.

“Sino ai nostri giorni – è stato detto – ogni nuova Giunta, in fase elettorale, ha prospettato grandi cambiamenti, annunciando considerazione, cooperazione, contributi e piena disponibilità nell’attuare un confronto con noi, che conosciamo bene problemi e criticità del settore, poi nei fatti, ancora oggi nulla è cambiato se non adottando, come unica risposta, una nuova disposizione dei cartelli stradali, i pilomat ora sostituiti dai “banchi da lavoro d’officina”, alias fioriere, dimenticando tra gli altri nostri suggerimenti, la necessita di realizzare o raddoppiare strutture come il parcheggione sottostante viale Regina Margherita, in piazza Garibaldi, quello sotto il “Profili” o rotatorie e quanto altro necessario per facilitare il raggiungimento del centro. Ancora oggi, e questo è davvero incredibile, ci sentiamo rispondere che non si può ritornare sui passi compiuti dalle Amministrazioni precedenti, mentre giorno dopo giorno, noi subiamo ricadute in perdite di fatturato e mancato guadagno che poi possono riflettersi anche sui nostri dipendenti quindi nella occupazione”.

In concreto, gli operatori del centro si sentono trattati come “spettatori”, mentre invece dovrebbero essere “l’anello di congiunzione e l’Amministrazione che avendo poteri decisionali, può concertare piani d’azione mirati e quanto più possibile adeguati ai consigli derivanti dalla esperienza quotidiana diretta di chi vive sulla propria pelle il sempre più gravoso impegno di portare avanti il suo lavoro”.

In definitiva, in mancanza di tutti questi elementi è stato chiesto di adottare una situazione tampone, per incentivare la popolazione ma anche chi viene da fuori, che preveda la riapertura del centro storico e più in generale della ZTL, dal lunedì o martedì sino al venerdì, dalle ore 7 alle 13 o al massimo le 14, questo nei tempi più brevi possibili. In caso d’assenza di risposta su questa precisa richiesta da discutere con gli assessori preposti e con il sindaco, il Comitato del Centro Storico ha in animo di chiedere un question-time da tenere mezz’ora prima di un consiglio comunale, portando in assise un cesto dove gli esercenti depositeranno le chiavi poi consegnate alla intera Giunta.

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