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L’“Impresa” di Fabio Masini inaugura a Pesaro l’anno accademico del Conservatorio Rossini

L’“Impresa” di Fabio Masini inaugura a Pesaro l’anno accademico del Conservatorio Rossini

di GIORGIO GIRELLI*

PESARO – Tra i protagonisti del concerto  “mi lagnerò tacenDO”, in programma per l’inaugurazione dell’anno accademico del Conservatorio Rossini,   figurano, oltre al direttore Fabio Masini, ben dieci docenti di composizione (Agostinelli, Boggio, Caramazza, Gutman, Ferrante, Gasparini, Lugli, Mangani, Samorì e Totaro).

Il titolo  fa riferimento al brano del maestro  Masini il quale ha composto “una curiosa pagina musicale” su di un’unica  nota, il do appunto, orchestrata  dal maestro Mangani. Il concerto, ispirato al celebre verso “Mi lagnerò tacendo”, più volte musicato da Rossini nei suoi Péchés de Vieillesse,  ed eseguito dalla orchestra dell’Istituto, sarà diretto dal maestro Luca Ferrara. L’evento rientra anche   nelle manifestazioni per il “(non) compleanno” di Rossini, nato come noto  il 29 febbraio.  I compositori – rileva Maria Rita Tonti – si sono cimentati infatti in una reinterpretazione dei brani rossiniani, ora rispettando fedelmente la linea melodica originale, ora rielaborando con maggiore libertà il brano a cui si sono ispirati. Ruolo consistente avranno le “voci” con  la prestazione di interpreti del Rossini Opera Festival – il mezzosoprano Chiara Tirotta e il tenore Pietro Adaíni –  e la partecipazione di due soprani del Conservatorio Rossini, Maria Stella Maurizi e Aloisia De Nardis,  nonché del violoncellista Jacopo Muratori.

Testimonial d’eccezione Stefano Belisari, in arte  Elio, “che sarà il collante fra le varie composizioni con l’ironia e la simpatia che lo contraddistinguono”. L’artista debuttò a Pesaro venticinque anni fa  al Rossini Opera Festival nell’opera Isabella  composta  da Azio Corghi proprio su richiesta del ROF – come ricorda il quotidiano Avvenire – per favorire un avvicinamento dei giovani alla lirica. Pur diplomato in flauto al conservatorio di Milano “ da giovane – afferma Elio – avevo sempre odiato l’opera”. Per lui  l’incontro con Corghi fu illuminante  ed anche grazie ad altri contatti decise  di spendersi quale divulgatore, specie tra i giovani, della musica classica. “Bisogna abituare il gusto”, sostiene.  Salvatore Giordano, presidente del Conservatorio,  rimarca che lo spettacolo è il risultato di un lavoro di squadra  i cui compartecipi sono il  Rossini Opera Festival, l’AMAT nonché varie istituzioni pubbliche e sponsor privati.

Il direttore Masini è prudente: pur augurandosi il buon esito, definisce  per certi versi la serata “un’impresa, con anche i rischi d’impresa”. Ma a fronte di tale apprezzabile cautela non sfugge che  i  lavori già agli atti dei suoi  docenti  – operativi in armonioso coordinamento , sottolinea la professoressa Gutman – sono pregevoli e certamente anche queste composizioni “rossiniane” non saranno da meno. In ogni caso   ciò che “riluce”  nella  iniziativa  è anche l’esternazione artistica dell’Istituto, il livello della  capacità creativa dei suoi docenti in servizio o in congedo. Un prestigioso risultato. Un ottimo modo di festeggiare sia Rossini, che  l’Anno Accademico ed il 140° di vita del Conservatorio.

Felicitazioni ed affettuosi auguri a tutti .

*Presidente emerito del Conservatorio Rossini

Nella foto: Giorgio  Girelli con il Direttore Fabio Masini ed il mastro Luca Bramanti

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