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Montagna, i gestori degli impianti nelle Marche: “Una presa in giro per chi investe”

Montagna, i gestori degli impianti nelle Marche: “Una presa in giro per chi investe”

“La stagione è ormai saltata, non sappiamo se riapriremo il 5 marzo”

PESARO – Rammarico e delusione ‘serpeggiano’ tra i gestori degli impianti sciistici marchigiani. La decisione del Governo di posticipare l’apertura delle strutture al 5 marzo ha gettato nello sconforto quanti, anche nelle Marche, si erano attrezzati per riaprire già da oggi o, perlomeno, dal prossimo weekend.

“È una presa in giro: non possono avvisarci la sera per la mattina, non è come spegnere e accendere una lampadina – commenta alla Dire, Francesco Cangiotti che gestisce gli impianti Bolognola Ski a Pintura, in provincia di Macerata -. È da una settimana che lavoriamo in vista dell’apertura in programma per oggi: abbiamo battuto le piste ed attivato tutte le procedure previste come l’installazione della segnaletica, della cartellonistica e delle reti di delimitazione. Abbiamo anche acquistato il software per la vendita online degli skipass”.

E a proposito di skipass la prevendita era andata molto bene. “Ci eravamo attrezzati per ridurre la capienza dei nostri impianti al 30%- continua Cangiotti-. Di solito contiamo 3.000 posti e quindi ci eravamo organizzati per scendere ad un massimo di 950. E per oggi eravamo arrivati piu’ o meno a riempire tutti i posti disponibili. Clienti che ovviamente ora andranno rimborsati. Spero nei ristori immediati, ma anche nel risarcimento delle spese sostenute per adeguarsi alle normative di sicurezza anti Covid.

“La stagione ormai e’ andata. Ammesso che nevichi ancora e che ci facciano riaprire il 5 marzo, ormai ci credo poco, avrebbe poco senso riaprire”. Per Cangiotti tra l’altro “e’ inspiegabile tenere aperti i centri commerciali e chiusi gli impianti sciistici” dato che sugli impianti di risalita “il distanziamento puo’ essere garantito facilmente cosi’ come durante la discesa sulle piste”.

Avrebbero riaperto il prossimo weekend le Funivie del Monte Catria, a Frontone in provincia di Pesaro Urbino.

“La stagione dal mio punto di vista è già finita- spiega Savio Tamburini, che insieme ad altri soci gestisce anche il rifugio Cotaline -. La salute prima di tutto ma non si può prendere una decisione del genere alle 19.30 quando molti imprenditori hanno programmato l’apertura per la mattina successiva. Significa prendere per i fondelli chi investe. Spero che presto arrivino i ristori ma la stagione invernale ormai e’ persa. Molti impianti non apriranno. Noi? Stiamo valutando ma non so quanto possa avere senso riaprire il 5 marzo”.

 

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