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Continua a crescere la rete dei Comuni ciclabili marchigiani

Continua a crescere la rete dei Comuni ciclabili marchigiani

ANCONA – Il titolo di “Comune Ciclabile” della FIAB si ottiene attraverso la valutazione di una serie di parametri elaborati da soggetti importanti tra i quali ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), INU (Istituto Nazionale Urbanistica) e Università La Sapienza di Roma.

Il riconoscimento è simboleggiato dalla bandiera gialla su cui è indicato un punteggio, da 1 a 5 “bike smile”, che misura il grado di ciclabilità e quindi anche il livello di sicurezza e di vivibilità urbana.

La  rete dei Comuni ciclabili sta crescendo in tutta Italia con l’adesione di città  grandi e piccole, tra le ultime Roma, Firenze e Arezzo, per un totale di oltre 9 milioni di cittadini interessati; nelle Marche, Ancona e Civitanova si uniranno ai Comuni che già negli scorsi anni avevano ottenuto il riconoscimento della FIAB: in primis Pesaro, ai vertici nazionali con ben 5 bike smile sulla propria bandiera gialla, e poi Corinaldo (An), Grottammare (AP), Fano, Mondolfo e Urbania (PU).

E’ prevedibile che se ne aggiungeranno altri che vogliono offrire anche una soluzione pratica ai problemi della pandemia, in particolare quelli che impongono limitazioni ai mezzi di trasporto collettivo; infatti, con la bicicletta e rispettando il distanziamento, si possono coprire facilmente tragitti brevi e in più si risparmia, si fa esercizio fisico e non si inquina; e non è un caso che la UE ne stia incentivando l’acquisto.

Per ottenere il riconoscimento di Comune ciclabile servono non solo percorsi ciclopedonali protetti ma tanto altro, per esempio zone a traffico limitato, spazi verdi, limitazioni all’abuso dei mezzi a motore (che in molti casi possono essere sostituiti dalla bici elettrica) ecc. In questo senso è molto significativa la scelta di realtà finora poco “ciclabili” per motivi orografici che vogliono migliorare la sicurezza e la qualità dell’ambiente favorendo l’uso della bicicletta sia per gli spostamenti quotidiani che per il turismo.

 

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