L’INTERVENTOMARCHEPOLITICA

Il Movimento 5 Stelle: “Anche nelle Marche occorre bloccare la politica dei privilegi”

Il Movimento 5 Stelle: “Anche nelle Marche occorre bloccare la politica dei privilegi” 

Con una nota congiunta i parlamentari marchigiani pentastellati affermano: “I vitalizi dei politici regionali vanno ricalcolati in forma contributiva, come per qualsiasi altro cittadino”

ANCONA – Sul sito della Regione Marche sono uscite le cifre dei vitalizi regionali. Gli importi mensili variano da un minimo di 780 euro a 4.578, a seconda del tempo che si è passato in Regione. Stando a quanto riportato, abbiamo addirittura vitalizi da 54mila euro l’anno. Attualmente sono 114 i politici marchigiani a percepire il vitalizio, per un costo di oltre 4 milioni di euro l’anno: 4 milioni e 300mila euro solo per il 2018.

“Cifre impressionanti, soprattutto considerando che vanno a sommarsi alle pensioni di base, di solito già abbastanza sostanziose. Per incassarla basta semplicemente una consiliatura di 5 anni e poi attendere di aver compiuto 60 anni. Senza parlare poi dell’assurda reversibilità a favore dei discendenti», scrivono in una nota i parlamentari marchigiani del Movimento 5 Stelle.

“Il Movimento 5 Stelle – prosegue la nota – si è sempre battuto duramente per abolire i privilegi della politica. Dopo aver eliminato i vitalizi alla Camera e al Senato, abbiamo previsto in legge di bilancio un meccanismo di blocco dei trasferimenti statali destinati a questo spreco, nel caso in cui le regioni non dovessero rimodulare e tagliare i vitalizi agli ex consiglieri.

“I soldi – prosegue la nota -, ci riferiamo in particolare alla quota della Regione, appartengono alla comunità e dovrebbero essere usati per aiutare a rilanciare una regione in piena difficoltà economica e sociale, per strade, scuole, ospedali, trasporti, per il terremoto, il dissesto idrogeologico. »

“Visto che per tutti i cittadini italiani vige ormai il sistema contributivo, la politica ha il dovere di applicare lo stesso principio alla propria previdenza sociale. È una questione di equità»

«Stiamo riportando la politica a non essere quella delle poltrone, dei privilegi e delle posizioni di potere ma a quella fatta di passione e spirito di servizio», concludono i parlamentari pentastellati.

 

 

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