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I versi della tela, alla scoperta di Bruno Cantarini pittore

I versi della tela, alla scoperta di Bruno Cantarini pittore

In occasione del quarto anniversario della sua scomparsa è stato ricordato con uno spettacolo volto a farci conoscere le interrelazioni fra i suoi versi e le sue tele

di MASSIMO CORTESE

ANCONA – La rappresentazione, intitolata “I versi della tela”, è stata introdotta dalla moglie Giorgia Coppari, che ha ringraziato tutte le persone che hanno voluto realizzare uno spettacolo per Bruno, mettendo a disposizione il loro lavoro e la loro creatività. Dopo un breve saluto del Consigliere Comunale Tommaso Sanna, che ha ricordato l’amico Bruno del tempo in cui erano vicini di casa al Pinocchio, lo spettacolo è entrato nel vivo con l’approfondito giudizio della storica dell’arte Silvia Cuppini. Dopo aver delineato l’originalità della pittura di Bruno, la Cuppini ha confrontato il suo lavoro con quello di alcuni celebri pittori, quali Kandinsky, Matisse, Rouault ed altri. In particolare, la Cuppini è stata colpita dalla capacità di Cantarini di tradurre in versi l’incontro con i suoi allievi. La studiosa ha evidenziato come Bruno abbia saputo cogliere e rappresentare i suoi studenti nella loro umanità concreta, “carne e sangue”. L’unicità di Bruno consiste proprio nella freschezza di una poesia che scaturisce dall’autenticità e dalla spontaneità del rapporto con i suoi studenti. La prof.ssa Cuppini ci ha fatto riflettere anche sull’uso dei colori e sulla loro frammentazione, nonché sulle varie tecniche utilizzate. Impossibile non cogliere, nei versi e sulla tela, il fascino esercitato dalla Luna, tanto caro ai poeti di sempre, una costante del Cantarini degli anni giovanili.

All’intervento di Silvia Cuppini, è seguito un filmato con cui sono stati presentati sette quadri di Cantarini, variamente commentati dagli amici che hanno partecipato allo spettacolo. Accanto a vari motivi musicali, alcuni musicisti hanno accompagnato con il canto l’ideale commento ad altrettanti quadri. Un momento sicuramente emozionante è stato l’esibizione della danzatrice Sofia Valori di Cupramontana, studentessa del Liceo Coreutico Filelfo di Tolentino. La diciassettenne Sofia, con la sua danza, ha interpretato con passione e grande energia i versi, apparsi sullo schermo, composti da Bruno per i suoi figli. L’ultimo dipinto, “L’abbraccio della croce”, non poteva non richiamare la centralità della fede di Cantarini in Gesù Cristo, che ha informato tutta la sua esistenza, fino all’accettazione della malattia che ne ha determinato la morte.

All’allestimento dello spettacolo, organizzato dalla Cooperativa Il Piccolo Principe, dalla Fondazione AVSI e dal Centro Culturale Miguel Manara, hanno partecipato oltre trenta persone, alle quali deve andare la gratitudine di tutti noi per averci fatto conoscere un’altra sfaccettatura della personalità poliedrica del nostro amico Bruno. Come è ormai consuetudine, le offerte raccolte sono state devolute ad AVSI per il rinnovo dell’adozione a distanza di un giovane del Kenya.

(Le foto sono di Stefano Sacchettoni)

 

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