ECONOMIAIN PRIMO PIANOMARCHE

Business concreti per le imprese marchigiane in una Russia che crede sempre più nell’Italia

Business concreti per le imprese marchigiane in una Russia che crede sempre più nell’ItaliaBusiness concreti per le imprese marchigiane in una Russia che crede sempre più nell’Italia

Al Teatro della Muse di Ancona un qualificatissimo convegno organizzato da Italian Way in collaborazione con il Consolato Onorario della Federazione Russa

Business concreti per le imprese marchigiane in una Russia che crede sempre più nell’ItaliaBusiness concreti per le imprese marchigiane in una Russia che crede sempre più nell’Italia Business concreti per le imprese marchigiane in una Russia che crede sempre più nell’Italia Business concreti per le imprese marchigiane in una Russia che crede sempre più nell’Italia Business concreti per le imprese marchigiane in una Russia che crede sempre più nell’ItaliaBusiness concreti per le imprese marchigiane in una Russia che crede sempre più nell’Italia

Business concreti per le imprese marchigiane in una Russia che crede sempre più nell’ItaliaANCONA – Si è tenuto al Teatro della Muse di Ancona un qualificatissimo convegno dal titolo: Il mercato russo: conosciamolo meglio: una grande opportunità per le imprese italiane” organizzato da Italian Way, Società leader dedicata alle potenzialità del “saper fare” italiano in collaborazione con il Consolato Onorario della Federazione Russa di Ancona. I lavori sono stati aperti dal Dott. Guido Maltoni di Italian Way.

Dopo i saluti del Sindaco di Ancona avv. Valeria Mancinelli, il Console della Federazione Russa di Ancona avv. Marco Ginesi, ha tracciato sinteticamente il lavoro che da oltre dieci anni l’Agenzia Consolare svolge nelle Marche e, soprattutto, le iniziative non interrotte, anzi rafforzate, durante questo periodo di crisi internazionale, per tenere vivi e sempre saldi i rapporti di vicinanza, di amicizia, di simpatia tra la popolazione russa e quella marchigiana, dopo aver ricordato di aver assicurato molteplici articoli, sulla stampa federale, illustranti le Marche, le sue ricchezze paesaggistiche e culturali, le sue potenzialità produttive.

È seguito l’intervento del dott. Giuliano Mosconi, Presidente di Italian Way, già amministratore delegato di Poltrona Frau e oggi alla guida di un gruppo che opera nel settore degli arredi di alta qualità, che ha sottolineato l’estrema importanza che il mercato russo rappresenta per l’imprenditoria italiana, soprattutto artigianale e manifatturiera, e per il prodotto “Made in Italy” in generale. Giuliano Mosconi ha auspicato che le imprese italiane seguano la velocità del cambiamento dei mercati mondiali trasformando l’idea del puro prodotto “Made in Italy” come certamente vincente in quella di un impegno a esportare e far conoscere il “saper fare” italiano come nuova frontiera di successo dell’imprenditoria nazionale.

Il fulcro del convegno è stata la puntuale ed esaustiva analisi di S. E. Igor Karavaev, Presidente della Rappresentanza Commerciale Russa in Italia, che, aderendo all’invito del Console Ginesi, ha preso parte al Convegno con la propria autorevolezza con una lunga analisi sulle relazioni commerciali bilaterali tra l’Italia e la Russia.

Il dott. Karavaev ha illustrato i dati dello scambio commerciale tra i due Paesi e analizzato l’andamento degli stessi alla luce delle sconsiderate “sanzioni” che gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno imposto alla Russia nonché delle necessitate “controsanzioni” adottate in risposta dal governo di Mosca.

Il Presidente Karavaev ha subito precisato il persistere dell’interesse russo verso il prodotto made in Italy ma anche il cambiamento di una politica economica che ha deciso di trasformare il puro acquisto del made in Italy in una operazione di nuovo tipo, il Made with Italy, che richiede una collaborazione più stretta e coinvolgente tra le due economie nazionali. Fenomeno già messo in atto con grandi risultati, tant’è che, in un triennio, la produzione italo russa produce alcuni articoli caseari che stanno andando letteralmente a ruba nella grande Federazione, fino al raggiungimento di livello di esportazione (cosa che sarebbe apparsa pazzesca solo pensarla) del petto di pollo in Italia.

L’analisi si è estesa anche ai mutamenti nella produzione interna e nella limitazione dell’import della Russia in conseguenza dell’embargo dimostrando come la Russia abbia saputo adattarsi e, in alcuni casi, addirittura trarre un beneficio dalle inique misure sanzionatorie in virtù della forza produttiva ed economica del Paese che ha consentito di divenire produttivamente autonomi in alcuni settori nei quali prima erano dipendenti dall’importazione.

Positivo per le imprese italiane e marchigiane in particolare, il dato relativo ai primi tre mesi dell’anno 2017 che vedono segnali di ripresa del prodotto italiano verso la russia.

Il presidente Karavaeev si è però raccomandato di fare presto, perché la Germania è molto più avanti nel processo di interproduzione: basti pensare che in Russia operano oltre 7.000 imprese tedesche a fronte di 360 italiane. Del resto moltissimi sono i vantaggi che derivano dalla costituzione di una società in Russia a fronte di costi bassissimi e di incentivazioni enormi sul piano fiscale, strutturale e di altra natura (Si pensi solo all’esonero fiscale per i primi tre anni dall’inizio dell’attività).

L’intervento del dott. Karavaev è stato molto apprezzato per l’esaustività, la competenza e il taglio pratico che ha saputo imprimere alla propria relazione a beneficio dei numerosi (oltre sessanta) imprenditori presenti.

Dopo il presidente Karavaev hanno preso la parola il dott. Claudio Celli, responsabile International business development di Intesa SanPaolo che ha parlato delle misure di internazionalizzazione e supporto creditizio alle imprese italiane che intendano operare in Russia e il prof. FilippoTaddei, professore presso la Johns Hopkins University con un intervento in tema di flussi e potenzialità del mercato internazionale. Il prof. Taddei ha raccomandato alle imprese di non rimanere statiche e di non andare alla ventura, senza adeguata preparazione ed informazioni del mercato, delle sue possibilità future e dei partners commerciali.

La seconda parte del convegno ha visto le testimonianze di tre capitani d’azienda, Francesco Casoli di Elica, Adolfo Guzzini di iGuzzini Illuminazione e Vittorio Livi di Fiam Italia, tutti operatori economici di rilievo mondiale, sulle loro dirette positive esperienze sul mercato russo e sull’importanza di superare, quanto prima, le inutili imposizioni sanzionatorie a beneficio anche e soprattutto delle PMI.

Ha iniziato il sen. Francesco Casoli, il quale ha dichiarato come la sua azienda, leader nel settore mondiale delle cappe aspiranti, si sia rafforzata con percentuali a due cifre in Russia, sia come prodotto finito, sia nel campo della componentistica. Ha anche evidenziato la contiguità culturale fra Russia e Italia la qual cosa consente di trovarsi a proprio agio con i collaboratori. A dimostrazione di quanto affermato ha ricordato come attualmente alcuni ingegneri aeroportuali si trovino presso la sede di Fabriano per uno scambio ravvicinato di know-how. Anche il senatore Casoli ha convenuto quanto lo sviluppo e la velocità di evoluzione con cui procede il mercato russo fatichi in Italia ad essere percepito.

A lui ha fatto seguito il cavaliere del Lavoro Adolfo Guzzini, presidente della “iGuzzini Illuminazione” azienda leader nel mondo di illuminazione architetturale che da anni è presente sia a San Pietroburgo (dove ha illuminato l’intera famosa Prospettive Nevskij oltre a tutto il contro storico della città, a partire dalle chiese ortodosse più prestigiose) che a Mosca. L’inizio del lavoro è stato nell’ambito dei beni culturali e si è posi ampliato ad altri settori civili.

Infine ha concluso il cavaliere del Lavoro Vittorio Livi, fondatore della FIAM Italia il quale ha unito la sua voce al coro entusiastico nei confronti di un mercato in veloce evoluzione e crescita, a disposizione di prodotti sempre più raffinati e di qualità quali l’Italia può offrire.

La conclusione finale è stata quella di non perdere questa occasione di disponibilità anche culturale, verso l’Italia e i suoi valori, per trasformare tutto questo in possibilità di business concreti e soddisfacenti.

 

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