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Dagli omicidi in serie di Michel Bussi alle diversità di Alexandre Vidal Porto: due romanzi da leggere subito

Dagli omicidi in serie di Michel Bussi alle diversità di Alexandre Vidal Porto: due romanzi da leggere subito

di TIBERIO CRIVELLARO

In “Ninfee nere” (E/O Edizioni) di Michel Bussi, una serie di omicidi commessi nella cittadina di Giverny, (Normandia), coinvolge indirettamente il grande impressionista Claude Monet. Giverny è diventata meta di turismo internazionale in quanto fu il luogo in cui visse e operò l’artista. Il tema del racconto si snoda intorno la probabile esistenza di una serie di suoi olii denominati “ninfee nere”; rarissimi quadri, oggetti di una leggenda cui Monet avrebbe dipinto poco prima di morire. Tele, che se esistessero avrebbero un valore incalcolabile. E’ questo il movente dei crimini? Incaricato a dipanare la matassa è il giovane Ispettore Sérénac che si arrovella intorno l’identità di tre donne del luogo: Fanette  di 11 anni; Stéphanie seducente maestrina del paese; la terza, una vecchia acida e cattiva che spia in modo misterioso i movimenti del paese dalla torre di un antico mulino. Tre donne “chiave” del noir? Finale insolitamente imprevedibile. Ogni personaggio ha del torbido che si riflette in un labirintico specchio; ciascuno diventa sospettabile dato l’enorme pregio delle “ninfee”. Ancora una volta la cupidigia è la protagonista dell’orrore.

MICHEL BUSSI

ORCHIDEE NERE

(E/O Edizioni)

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Alexandre Vidal Porto, attraverso il suo romanzo “Sergio Y. Va in America” (E/O Edizioni) ripropone un tema attuale: quello delle diversità. Narra la storia di Sergio figlio di un facoltoso imprenditore brasiliano. Il progetto del giovane è quello di assumere l’identità che da sempre sente dentro. Decide di diventare donna, ma non prima di entrare in terapia con uno psicologo a fine carriera: Armando, (inizialmente seccato di occuparsi di un nuovo caso) che non riesce a capire di trovarsi di fronte un caso “gender”, e tantomeno Sergio fa intendere il suo desiderio. L’analisi si interrompe bruscamente con la scomparsa del giovane. Solo attraverso la madre viene a sapere che Sergio è andato a stabilirsi a New York aprendo un piccolo ristorante destinato a diventare famoso. A questo punto il vecchio terapeuta si reca a New York  incuriosito; è interessato a capire cosa non ha funzionato nella terapia. Giunto nella grande metropoli il dramma: la scoperta che Sergio, o meglio Sandra, si è gettato dal quarto piano dal palazzo in cui viveva. Suicidio o omicidio?

ALEXANDRE VIDAL PORTO

SERGIO Y. VA IN AMERICA

(E/O Edizioni)

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