CRONACAIN PRIMO PIANOPESARO & provincia

A Pesaro un preoccupante aumento della povertà

A Pesaro un preoccupante aumento della povertà

Negli ultimi anni la città ha fatto registrare dei cambiamenti profondi: su questo intervengono l’arcivescovo monsignor Piero Coccia e don Giorgio Giorgetti, dirigente di Migrantes Marche

A Pesaro un preoccupante aumento della povertà

di PAOLO MONTANARI

PESARO – “La povertà materiale a Pesaro aumenta in maniera vertiginosa e negli ultimi tempi questa città sembra irriconoscibile, è divenuta la capitale del vizio”. Mons.Piero Coccia, arcivescovo metropolita di Pesaro, in questi ultimi tempi sta lanciando veri e propri campanelli d’allarme. Da ultimo il messaggio di domenica sera in piazza del Popolo, che da omaggio alla figura di Maria, come ci si aspettava, è divenuto un vero j’accuse nei confronti di una città che ha “perso la moralità in politica, nei costumi quotidiani, nel prolificare di pseudo mode, dell’alcolismo, della droga”. Siamo quasi al termine dell’Anno della Misericordia, Eccellenza, ma la risposta alle esortazioni di Papa Francesco, in città, sembrano quasi contrarie. Perchè?

A Pesaro un preoccupante aumento della povertà“La chiesa in Pesaro, con il suo impegno quotidiano, cerca di tappare tante falle che la nostra società civile ha e che si riformano come metastasi in un corpo malato, dai favoritismi in politica, al principio del do ut des, al proliferare di pseudo mode, dove prima prevaleva l’apparire, adesso addirittura il comportarsi in maniera spesso illegale. Mi chiedo che cosa sta facendo la città, i suoi amministratori per i tanti giovani ormai abbandonati in se stessi, dove la sfiducia è stata superata dall’abulia, da un’indifferenza generale che inizia proprio dalle famiglie, spesso già in crisi prima di formarsi? L’alcolismo  si sta diffondendo a macchia d’olio con il proliferare dei pub anche nel centro storico. Meglio un aperitivo con intrugli alcolici, che una conferenza o una preghiera. Dove è fijnita l’educazione? Ma si fa educazione sulla maturità dell’uomo e dei giovani nelle scuole? Non parliamo poi delle droghe leggere o pesanti, che hanno sostituito il tabagismo.”

Ma a questi mali, a causa anche di carenze nelle strutture di aggregazione giovanile, corrisponde una povertà di italiani, e soprattutto di famiglie pesaresi, che ogni giorno si recano alla mensa della Caritas e sostituiscono di gran lunga le presenze di stranieri, che spesso cercano altri posti per vivere. Cosa ne pensa eccellenza?

“Anche questo è un fenomeno dei nostri tempi. Se prima dovevamo essere i buoni samaritani per tanti immigrati,senza fissa dimora, che comunque sono ancora una grande presenza in città, oggi dobbiamo essere i buoni samaritani di noi stessi. Tante sono le famiglie che vengono anche nel mio ufficio o mi scrivono perché hanno perso il lavoro. Tante bollette insolute, l’aumento degli sfratti. Le disperazioni in quelle realtà famigliari dove alla povertà materiale, si aggiungono le malattie che spesso non si riescono a curare.”

Don Giorgio Giorgetti, dirigente di Migrantes Marche, quali sono le prospettive per il 2017 nella nostra città?

“Ci sono parecchie nuvole nere, che ci fanno presagire che ancora il peggio deve arrivare. Non è il punto in percentuale in più del Pil, che risolve la situazione di un tessuto sociale ormai povero, non solo materialmente, ma soprattutto spiritualmente. In questi anni si è parlato e forse si è sparsa troppa demagogia sui termini di volontariato e accoglienza. Ma chi fa veramente accoglienza a Pesaro? Questo non vuol dire dare un panino o qualche euro anche ad un padre di famiglia della nostra città, ma significa partecipare con lui ad una comunione che è morale e culturale. Prima dovevamo farlo con gli extra comunitari, oggi con i nostri concittadini bisognosi”.

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.altrogiornalemarche.it