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Ad Ancona le celebrazioni del 209° anno della fondazione dell’Arma dei Carabinieri

Ad Ancona le celebrazioni del 209° anno della fondazione dell’Arma dei Carabinieri

ANCONA – Nel tardo pomeriggio di oggi si sono svolte le celebrazioni del 209° annuale della fondazione della Benemerita e amata nostra Istituzione con due distinte cerimonie, presso la caserma “Burocchi”, sede del Comando Legione che ha visto la commemorazione ai Caduti con la deposizione di una corona di alloro, sentito momento celebrativo che è l’occasione per riaffermare i valori democratici a cui questa importante Istituzione si è sempre ispirata e a seguire in Piazza IV Novembre presso il Monumento ai caduti della prima guerra mondiale.

L’idea del Comandante della Legione, Generale di Brigata Salvatore Cagnazzo, attento e scrupoloso sostenitore del benessere quotidiano del personale a cui va tutto il nostro plauso e riconoscimento, di aver celebrato l’anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri anche in piazza e tra la gente in modo sobrio e conforme, costituisce un ulteriore valido percorso di integrazione sociale dei carabinieri e dell’Istituzione che ha costituito il principale volano per la costruzione di una Istituzione democratica vicina alla gente ed al servizio dei cittadini.

Il rispetto della dignità, della libertà, della solidarietà e della giustizia (quella vera), devono far parte del bagaglio culturale di un carabiniere, e ne devono far parte non a fasi alterne, o solo nei confronti del cittadino, ma devono diventare uno stile di vita che deve contraddistinguere sempre l’operato degli appartenenti all’Arma dei Carabinieri.

Lo afferma in una nota Paolo Petracca, Segretario Generale Regionale di UNARMA Asc Marche presente alla cerimonia unitamente al Segretario Regionale Vicario Giuseppe Palermo, il quale  aggiunge – la speranza è sempre quella che mai divenga una sterile ed inutile autocelebrazione nel caso ci si dimenticasse che certi eccellenti risultati si raggiungono solo grazie al grande spirito di sacrificio delle Lavoratrici e dei Lavoratori dell’Arma dei Carabinieri, che instancabilmente portano avanti il lavoro più duro ed oneroso e che talvolta hanno pagato con il tributo più alto, la salute se non a volte con la propria vita.

Il ricordo delle Vittime del Dovere  – ha concluso Petracca – non solo è un dovere, ma  il dovuto tributo alla memoria di uomini straordinari, testimoniando anche una gratitudine e un rispetto che viene rivolto ai loro Familiari cui tutti siamo e restiamo vicini per sempre; ma anche perché sono il momento in cui indichiamo con forza e con chiarezza ai più giovani la strada da seguire, nell’esempio di Servitori dello Stato che erano uomini, con le loro debolezze e la loro caducità, ma con coraggio da leoni, con cuori da generosi eroi, con una moralità specchiata, giganti nell’onore. Tutto questo, non ci stancheremo mai di ripeterlo, deve essere ricordato, esaltato, celebrato, insegnato, ancora e ancora, soprattutto in un mondo distratto quando non addirittura abbrutito da esempi negativi.

 

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