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Una serata di festa in discoteca si è improvvisamente trasformata in un incubo per più di mille persone

Una serata di festa in discoteca si è improvvisamente trasformata in un incubo per più di mille persone

Resta fermo a sei il bilancio delle vittime (sono di Senigallia, Marotta, Fano e Frontone) della tragica notte alla Lanterna Azzurra di Corinaldo. Saliti a cento i feriti, dei quali sette sono ancora in gravissime condizioni

di ELPIDIO STORTINI

CORINALDO – Quella che doveva essere una serata di festa si è trasformata in un incubo. Cinque adolescenti ed una giovane mamma sono morti schiacciati dalla calca mentre cercavano, disperatamente, di fuggire all’esterno della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo. Una tragedia immane che colpisce tutti. Che resterà scolpita, a lungo, nelle menti dei giovani presenti.

All’improvviso, pochi minuti prima dell’una,  dopo che uno sconsiderato aveva spruzzato nella sala dello spray al peperoncino, c’è stato un fuggi fuggi generale. Le balconate posizionate all’esterno dell’uscita posteriore della discoteca hanno ceduto e molti dei giovani in fuga sono finiti, uno sopra l’altro, ammassati all’esterno. Alcuni sono riusciti a divincolarsi, ad allontanarsi. Altri, invece, sono rimasti intrappolati.

Le vittime sono due ragazzini (Daniele Pongetti, 16 anni, di Senigallia e Mattia Orlandi, 15 anni, di Frontone), tre ragazzine (Asia Nasoni, 14 anni, di Marotta, Emma Fabini, 14 anni, di Senigallia e Benedetta Vitali, 15 anni, di Fano) e la mamma di una teenager (Eleonora Girolimini, 39 anni, di Senigallia, che aveva accompagnato la figlia all’interno della discoteca).

Ragazzi come tanti loro coetanei, pieni di sogni, con tanta voglia di vivere. A Daniele piaceva giocare a calcio, Benedetta amava la pallavolo. E con Asia, Mattia ed Emma frequentavano le scuole superiori di Senigallia. Storie simili di bravi ragazzi che si erano recati alla Lanterna Azzurra per assistere al concerto del rapper Sfera Ebbasta.

In sala c’era anche Eleonora Girolimini, 39 anni, mamma di una ragazzina di 11 anni che aveva accompagnata al concerto, lasciando a casa altri tre figli più piccoli. Disperato il marito, Paolo, tra i primi ad intervenire, nella notte, all’esterno della discoteca di Corinaldo. Eleonora è la figlia di Giorgio Girolimini, titolare di uno dei ristoranti storici del lungomare di Senigallia: “Bano”.

Ma il bilancio di questa immane tragedia, purtroppo, non è ancora definitivo. Tra i cento ragazzi feriti (ai trentacinque della notte, questa mattina, se ne sono aggiunti tanti altri), molti dei quali ricoverati  negli ospedali di Senigallia, Fano, Jesi e Ancona, sette sono in gravissime condizioni.

Sia le vittime, sia i feriti, hanno riportato traumi e lesioni da schiacciamento. Quando all’interno della discoteca è scoppiato il caos e tutti si sono messi alla ricerca di una via di fuga, c’erano già più di mille persone (i biglietti venduti per il concerto erano stati quasi 1.400).

Nella calca che si è creata si sono anche schiantate le balaustre che si trovavano subito dopo l’uscita posteriore della discoteca, quella utilizzata dalla maggior parte dei presenti. E molti ragazzi, nella ressa, sono precipitati di sotto, uno sopra l’altro.

Scattato l’allarme sono arrivate sul posto decine di ambulanze. Il personale sanitario ha tentato l’impossibile per rianimare i ragazzi apparsi subito in condizioni gravissime. Ma, per sei di loro (tre ragazzine, due ragazzini e la mamma trentanovenne che aveva accompagnato in discoteca la figlia adolescente) non c’è stato nulla da fare.

La centrale operativa 118 dell’Asur Av 2, al fine di dare immediato soccorso sul posto, ha subito attivato: 6 ambulanze medicalizzate provenienti da Arcevia, Senigallia, Ancona 2, Sassoferrato, Marotta, Recanati; 1 ambulanza infermieristica proveniente da Senigallia; 2 ambulanze base di ANPAS e CRI e chiesto alle medesime associazioni di volontariato il potenziamento di ambulanze base aggiuntive che sono state prontamente fornite.
Sono stati immediatamente allertati il presidio ospedaliero dell’Asur Av 2 di Senigallia e l’Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona che hanno attivato, in entrambi i presidi, il Piano di Massimo Afflusso Esterno. Sono stati inoltre allertati i presidi ospedalieri di Jesi e Fano.
Successivamente, sulla base delle indicazioni ricevute dalla centrale del 118, è stata attivata la Sala Operativa Unica di Protezione Civile Regionale che, tramite il Referente Sanitario, ha attivato le associazioni di volontariato di protezione civile specifiche per l’assistenza psicologica in caso di catastrofi. Queste hanno messo immediatamente a disposizione psicologi formati che si sono recati sul posto della tragedia, mentre altri sono stati indirizzati presso l’Azienda Ospedaliera di Ancona per l’assistenza ai parenti dei feriti gravi e delle persone decedute, trasportate in quella sede. Personale che sta tuttora operando. È stato altresì allertato il Dipartimento di Salute Mentale della Asur – Area Vasta 2 – per la presa in carico dei ragazzi , anche nei prossimi  giorni, alla ripresa delle scuole e delle normali attività di vita.
I sette feriti più gravi sono tutti ricoverati all’Ospedale Torrette di Ancona. Sono tutti giovanissimi, due ragazze e cinque ragazzi tra i 14 e i 20 anni.

Altri 14 ragazzi (con codice giallo) sono invece ricoverati nel presidio ospedaliero di Senigallia e, in parte nell’Azienda Ospedaliera di Ancona, e presso i presidi ospedalieri di Urbino e Fano. Altri 49 codici verdi sono stati trattati prevalentemente presso il presidio ospedaliero di Senigallia, ma anche ad Ancona, Urbino, Fano e Fabriano.
Durante la giornata sono continuati ad arrivare autonomamente ai pronti soccorsi, soprattutto di Senigallia, ragazzi che presentano lesioni lievi da codici verdi e bianchi.

Al Pronto Soccorso di Fano dell’azienda ospedaliera Marche Nord attualmente risultano ricoverati: 8 pazienti di cui 2 in Cardiologia Utic (un codice rosso e uno giallo) per contusione miocardica da trauma da schiacciamento, 6 codici verdi per policontusione trauma psicologico. Tutti restano in osservazione con alcuni giorni di prognosi. Per questo è stato anche attivato il servizio di psicologia ospedaliera.

Massiccio lo spiegamento di carabinieri e polizia che, insieme ai vigili del fuoco (sono giunti a Corinaldo dai distaccamenti di Senigallia, Jesi e Arcevia) hanno prima collaborato nel prestare assistenza e soccorso ai feriti, provvedendo anche a regolamentare il traffico durante il continuo via vai delle ambulanze, e poi hanno avviato le indagini su questa strage.

Indagini che vanno avanti su due fronti. Diverse, al momento, le ipotesi di reato. Si sta soprattutto cercando di identificare chi ha spruzzato lo spray al peperoncino (si potrebbe trattare di una ragazza).

Nello stesso tempo si indaga sul sovraffollamento e sulle misure di sicurezza della discoteca. I reati al vaglio degli inquirenti sono, nel caso della persona che ha usato lo spray, quelli di morte come conseguenza di altro reato o l’omicidio preterintenzionale. Nel caso dei gestori della discoteca, invece, si prospetta l’omicidio colposo con particolare riferimento al sovraffollamento e al rispetto delle misure di sicurezza.

Al vaglio degli investigatori (questa mattina si sono recati nella discoteca di Corinaldo il procuratore capo della Repubblica di Ancona Monica Garulli, il questore Oreste Capocasa, il comandante provinciale dei carabinieri Cristian Carrozza e il procuratore minorile Giovanna Lebboroni) c’è anche la situazione delle tre uscite di sicurezza, in particolare di quella posteriore.
Ma al momento non ci sarebbero ancora iscritti nel registro degli indagati.

Va ricordato che un episodio analogo che, però, non aveva avuto conseguenze tragiche, si era verificato quasi due anni fa – esattamente il 21 gennaio 2017 – al Mamamia di Senigallia. All’improvviso, mentre  sul palco si stava esibendo il rapper Sfera Ebbasta (lo stesso che doveva esibirsi questa notte a Corinaldo, che, però, al momento della tragedia, non era neppure arrivato alla Lanterna Azzurra in quanto impegnato a Rimini in un altro concerto), tra i tanti giovani presenti nella sala del Mamamia, c’è stato un fuggi fuggi. Ed anche in quella occasione a causa di uno spray urticante, spruzzato poco prima, che aveva reso l’aria irrespirabile. Il personale del servizio di sicurezza della discoteca senigalliese aveva subito provveduto ad aprire tutte le porte della sala, sia per consentire ai giovani di uscire nell’area antistante la discoteca, sia per il ricambio dell’aria all’interno del locale.

Fra i ragazzi presenti alcuni si erano sentiti male, tanto che era stata immediatamente fatta intervenire un’ambulanza del servizio medico regionale, il cui personale aveva dovuto prestare assistenza a tre giovani. Poco dopo, appena tornata la calma, lo spettacolo è ripreso.

Nelle foto: in alto, sopra il titolo, ciò che è rimasto dopo gli interventi dei soccorritori nel piazzale antistante le due uscite di sicurezza posteriori; alcune immagini della notte (con l’interno della discoteca) e della giornata, durante il sopralluogoi del ministro dell’Interno Matteo Salvini

 

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