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PESARO / L’Italia è al centro di tante dinamiche geopolitiche ma non ne sfrutta le potenzialità

PESARO / L’Italia è al centro di tante dinamiche geopolitiche ma non ne sfrutta le potenzialità

PESARO / L'Italia è al centro di tante dinamiche geopolitiche ma non ne sfrutta le potenzialitàPESARO / L'Italia è al centro di tante dinamiche geopolitiche ma non ne sfrutta le potenzialitàPESARO / L'Italia è al centro di tante dinamiche geopolitiche ma non ne sfrutta le potenzialità

di PAOLO MONTANARI

PESARO – Nella sala Rossa del Comune di Pesaro, gremita di persone, si è svolta la tavola rotonda su Geopolitica dell’Italia, l’immigrazione nella narrativa e le metamorfosi energetiche. L’incontro rientra nel ciclo di conferenze Le Metamorfosi contemporanee, a cura del giornalista Paolo Montanari, organizzate da associazione culturale Pegasus e Assonautica di Pesaro e con il patrocinio dell’Assessorato alla Bellezza del comune di Pesaro. Gabriele Falciasecca, storico locale e ricercatore su problematiche geopolitiche in Vaticano ha svolto una interessante relazione u Geopolitica dell’Italia. Che cos’è la Geopolitica? occorrono individuare le dimensioni spaziali e temporali come dimensioni politiche. Da qui una serie di teorie in merito. Un aspetto importante sono le immagini della geografia, per cui ogni paese pone se stesso al centro del planisfero e questo riguarda in particolare Usa, Cina e Russia e alle questioni di confine non risolte.

La fine del bipolarismo ha portato alla frammentazione degli stati e alla crisi delle frontiere. Il punto centrale della riflessione di Falciasecca è che l’Italia conta poco perché non vuole sapere di valere. L’Italia è rilevante in senso oggettivo ma non gioca quel ruolo come soggetto. L’Italia è al centro di 3-4 dinamiche geopolitiche ma che non mettono a rischio gli equilibri mondiali. Con la disintegrazione dell’Europa la chiusura di Schengen si avrebbe un costo di 100 MDL. Vi è poi la sfida migratoria e l’Italia e al centro di queste tematiche.

Il Mediterraneo è un fattore positivo quando diventa un territorio di scambi e il deserto del Sahara mare ma se si interrompe il circuito le opportunità geopolitiche dell’Italia si riducono.L’Italia di 25 anni fa (prima repubblica) aveva relazioni importanti con l’estero, i partiti contavano, oggi è più difficile e c’è maggiore instabilità. E’ importante il fattore demografico che nel 2015 per la prima volta ha perso 139.000 abitanti, il paese invecchia, l’età media in Italia è di 44 anni, mentre in Africa l’età media è di 19,5 anni. O noi siamo capaci a gestire questi flussi con la collaborazione dei vicini oppure diventiamo un  paese dove le diverse comunità vivono separate e magari ostili e l’Italia, diventerebbe un’astrazione.

Alcuni studiosi affermano che l’Europa verrà egemonizzata dalla Germania. Vi potrebbe essere il rischio di una egemonizzazione tedesca del Nord Italia con la nascita del Neuro (l’euro del nord) e dopo la Brexit  la Germania ha fatto un miglioramento delle forze armate con la possibilità di costruire l’atomica. In Europa solo 4 paesi sono sopra il 2% di spese miliari del Pil e l’Italia è sotto. Poi un’accusa di Falciasecca : ci chiedono di spartire le spese ma non il potere Il prof.Roberto Rossini si è soffermato sull’analisi di quattro libri scritti da donne sul tema dell’immigrazione. Catia Pellegrino con il volume La scelta di Catia, realizza una sorta di diario di bordo, un osservatorio privilegiato per povertà emergenti. Emma -Jainje  Kirirby con L’ottico di Lampedusa realizza un viaggio che da turista si trasforma in soccorso di derelitti umani. Anche Francesca Barra con Il mare nasconde le stelle,attraversala disperazione umana di tanti derelitti. Infine Franca Cavaglioli con il romanzo Luminua racconta la storia di Mario che realizza un museo con le scarpe e oggetti degli immigrati rimasti sulle spiaggie. L’ing.Pierluigi Gradai invece ha ripercorso la storia della fonte energetica in Italia fino alla scelta del no al nucleare, con tutte le conseguenze derivate da questa soluzione.

 

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