PESARO / Palazzo Montani Antaldi diventerà la Casa della cultura e della solidarietà

Nello storico edificio della Fondazione Cassa di Risparmio troveranno spazio gli uffici della Caritas ed il Museo rossiniano

di PAOLO MONTANARI

PESARO – La crisi di Banca delle Marche e della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro hanno causato inevitabili scossoni. Ma questo non ha reso fermo del tutto un bilancio risicato, perché, come ha osservato il presidente della Fondazione, prof.Marco Cangiotti, nel tradizionale bilancio di fine anno, “tutto è andato come prevedevamo. Sebbene con le minori risorse già note rispetto al passato, siamo comunque riusciti a prestare il nostro concreto aiuto a molte realtà sociali, culturali, distribuendo 763.000 euro”.

Una bella cifra in tempi di vacche magre. C’è stata una sorta di rastrellamento di bilanci del passato e sono state recuperate risorse destinate ma non spese dagli enti riceventi. Una Fondazione oculata, sotto la guida di Gianfranco Sabbatini che ha passato il testimone a Marco Cangiotti, filosofo, ma con le capacità organizzative ed economiche.

“Abbiamo messo in campo un nuovo sistema di valutazione comparativa delle richieste pervenuteci, ha sottolineato il professore, in maniera tale da selezionarle nel modo più giusto e oggettivo possibile. Fino ad arrivare ad uscire, come soci, da numerose istituzioni a carattere culturale”.

Ma a quanto ammonta il patrimonio della Fondazione della Cassa di Risparmio di Pesaro?

“Il patrimonio della Fondazione è di oltre 72 milioni di euro. Ed è costituito da risorse finanziarie e da beni immobili (Palazzo Montani Antaldi, le sue collezioni d’arte, il complesso del San Domenico, la chiesa dell’Annunziata, su cui in questi giorni la storica dell’arte, Grazia Calegari, ha sollevato delle critiche per una manutenzione da parte del Comune di Pesaro, per spettacoli che snaturano il complesso settecentesco dell’edificio religioso), Gli immobili che è difficile vendere saranno trasformati in erogazioni. Faremo di Palazzo Antaldi la casa della cultura e della solidarietà. Verranno ospitati gli uffici amministrativi della Caritas in un’ala del pian terreno e il museo rossiniano, nel piano nobile, che Comune e Fondazione Rossini, che è già nel nostro palazzo,allestiranno”.

E questo tesoretto come verrà gestito?

“Vogliamo farlo fruttare al meglio e con i minori rischi possibili. Abbiamo iniziato un rapporto di stretta collaborazione con le Fondazioni di Macerata e di Fano, per la realizzazione di due strumenti di investimento, affidati a due primarie società di gestione dei capitali. Un aspetto particolare è la valorizzazione del San Domenico. Intanto abbiamo ottenuto dalla Soprintendenza competente il cambio della destinazione d’uso in modo da renderlo maggiormente commercializzabile e abbiamo iniziato con il Comune la procedura per ottenere le autorizzazioni che da esso dipendono”.

Per cui ci si attende un buon 2017 dalla storica Fondazione pesarese.

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