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“L’intelligenza artificiale? Non è l’Apocalisse”

“L’intelligenza artificiale? Non è l’Apocalisse”

 “Può aiutare le imprese a migliorare. Anche quelle più piccole”. Parola di Filippo Barbetta l’esperto di organizzazione aziendale che lancia “l’esposizione virtuale”

ANCONA – “L’intelligenza artificiale ci aiuta, la usiamo già con grande vantaggio. Potrebbe migliorare il marketing e le vendite, conoscendo le esigenze e le abitudini del cliente offrendo prodotti o servizi migliori, oppure smaltendo le molte complessità a carico delle aziende, impiegando le persone non in  pure operazioni di calcolo ma in compiti che ne valorizzino l’alta professionalità. C’è una resistenza culturale nei confronti di una risorsa tecnologica che può aiutare anche le piccole e medie imprese”.

A sostenerlo è Filippo Barbetta (nella foto) esperto in innovazione d’impresa. Oggi, spiega Barbetta, un’azienda può essere reputata un “sistema” all’interno del quale collaborano, oltre ai collaboratori, consulenti, fornitori, clienti e partner. Di conseguenza i processi, i dati e le informazioni sonocondivise con attori esterni alla propria struttura organizzativa. Nel caso di processi semi-automatizzati o completamente automatizzati, i dati possono essere prodotti anche da applicazioni, sensori, sistemi e dispositivi IoT senza necessità di intervento umano. Spesso- prosegue Barbetta- le direzioni aziendali delle piccole e medie imprese manifestano il timore di trasferire informazioni considerate strategiche e non divulgabili, senza però percepire che la mancanza di cooperazione di filiera produce un effetto di isolamento dai partner commerciali o produttivi creando maggiori costi per il raggiungimento degli obiettivi desiderati”.

Dunque ritiene che l’intelligenza artificiale non sia una minaccia al lavoro?

Capisco che le realtà che ci sembrano  nuove possano generare paure. E’ normale. Eppure suggerisco di non farsi condizionare dai pregiudizi e di indugiare  sul movimento creato e il benessere diffuso, generalmente, da tutte  tecnologie innovative  che vengono implementate. Siamo noi ad utilizzare l’intelligenza artificiale e questo, lo ripeto,  sta già accadendo. Accade quando vediamo un film su piattaforma, e l’I.A. ci propone lungometraggi o serie tv che incontrino i nostri gusti e le nostre percezioni, ci aiuta con il pilota automatico di un aereo. Non avrà nessun impatto disastroso ed apocalittico. Al contrario, è probabile che crei diversi lavori nuovi e, di conseguenza, posti di lavoro.

Questa tecnologia che per sembrerebbe aprire scenari fantascientifici potrebbe essere utile anche su un tessuto produttivo formato da imprese piccole e medie, come quello marchigiano?

Certamente. Potrebbe aiutare a migliorare gli aspetti di marketing e vendita ma anche la produttività. Faccio alcuni esempi: il lavoro umano avrebbe una centralità maggiore perché sarebbe più strategico, più valorizzato, mentre la macchina verrebbe destinata a fattori analitici e meramente ripetitivi. Un altro considerevole vantaggio è la possibilità di conoscere con anticipo e in modo estremamente preciso le esigenze e i desiderata dei clienti tramite delle “stanze di chat” che ci aiutano a profilare meglio i bisogni degli utenti.  Una svolta che consente alle imprese di offrire beni e servizi sempre più personalizzati.

Inoltre, grazie a questa nuova tecnologia, le possibilità commerciali, anche di una PMI, potrebbero essere, potenzialmente infinite. A questo proposito mi permetto di citare  “Metaverse Tai Exhibition”.  E’ un originale esperimento di foyer espositivo su metaverso sviluppato su piattaforma Unit, realizzato con l’ausilio della tecnologia Web3.0. Questo spazio espositivo virtuale sarà visibile – attraverso l’utilizzo di occhiali oculus – all’interno di un prossimo grande evento pubblico che si annuncia di grande interesse per tutti gli attori (imprenditori, analisti, ricercatori ) che si chiedano cosa significhi fare impresa in un mondo in costante trasformazione. Accessibile h24, sarà possibile visionare le stanze dei vari espositori, scambiare informazioni, stabilire relazioni d’affari senza limiti temporali e spaziali, in un contesto mondiale.

 

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