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Al porto di Ancona continuano gli interventi di messa in sicurezza dei capannoni divorati dalle fiamme

Al porto di Ancona continuano gli interventi di messa in sicurezza dei capannoni divorati dalle fiamme

ANCONA – I Vigili del fuoco stanno continuando l’opera di spegnimento dei capannoni nella zona portuale di Ancona. Anche ieri hanno operato una quarantina di vigili provenienti da tutta la regione. Non ci sono più focolai attivi all’interno dei capannoni e si sta procedendo, già da ieri mattina, alle operazioni di smassamento del materiale all’esterno per evitare eventuali nuovi focolai.

L’incendio all’ex Tubimar rischia ora di assumere i connotati del colpo di grazia per molte Imprese di Ancona che sono state costrette a chiudere l’attività.

La timida ripresa post-Covid ha subìto infatti una tremenda frenata per un evento inatteso quanto terribile che rischia di portare effetti nefasti anche all’economia territoriale impegnata nel tentativo di recuperare il terreno perduto in questi mesi. I settori più colpiti dalle conseguenze del vastissimo incendio al porto di Ancona sono in particolare quelli della ricettività, della ristorazione e del commercio che sono gli stessi colpiti maggiormente dai terribili effetti della pandemia da coronavirus.

Le preoccupazioni per la ripresa delle attività non possono essere dunque concentrate soltanto sui 6 mila e 500 lavoratori dell’area portuale ma devono riguardare inevitabilmente anche le imprese, in particolare, del turistico-alberghiero, della ristorazione, dei bar e del commercio.

Il tragico evento avvenuto nello scalo marittimo dorico ha anche interrotto il flusso economico connesso con l’apertura delle scuole che aveva ridato un’ulteriore speranza di ripresa agli operatori locali. Insomma una situazione veramente difficile ben delineata dalle parole del professor Massimiliano Polacco Direttore Generale di  Confcommercio Marche Centrali che ha lanciato un monitoraggio con le Imprese per stimare i danni a seguito dell’incendio.

“Abbiamo inviato alle nostre Imprese associate – le parole del Dg Polacco –, una scheda nella quale è essenzialmente possibile indicare una stima dei danni subiti a seguito dell’incendio all’ex Tubimar. Si tratta di un evento che ha interrotto la mini-ripresa di un settembre nel quale, complice il bel tempo, molte attività, in particolare ricettive e della ristorazione, stavano proseguendo un trend di positività e di recupero rispetto a quanto perso nel periodo post-Covid. Questo stop inatteso è una spada di Damocle caduta sull’economia locale che ha bisogno di ulteriori incentivi e contributi”.

(Le foto sono di Stefano Sacchettoni e del Centro Documentazione dei Vigili del fuoco)

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