ECONOMIAIN PRIMO PIANOMARCHE

Marche prime per start up e tecnologie green

Marche prime per start up e tecnologie green. Le imprese che vi hanno investito sono 10.340.  Ben l’80 per cento  ha effettuato investimenti per ridurre i consumi di materie prime e di energia, il 19 per cento ha investito sulla sostenibilità del processo produttivo  e il 12,3 per cento sul prodotto o servizio offerto

Marche prime per start up e tecnologie greenANCONA – Prime per start up. Le Marche guidano, insieme Trentino Alto Adige ed al Friuli Venezia Giulia, la classifica delle regioni con la maggior incidenza di giovani imprese innovative sul totale delle imprese attive. A ottobre del 2015 erano 2015 erano 210ed alla fine dell’anno erano già diventate 240. Una crescita continua rispetto alle 82 del 2013 ed alle 145 dell’anno scorso. Di queste imprese, 26 sono start up ad alto valore tecnologico in ambito energetico.

Molto più elevato il numero delle imprese che hanno investito in tecnologie “green”dal 2008 fino al 2014.  Sono 10.340, pari al 21,8 per cento delle imprese marchigiane con dipendenti. Ben l’80 per cento ha effettuato investimenti per ridurre i consumi di materie prime e di energia, il 19 per cento ha investito sulla sostenibilità del processo produttivo  e il 12,3 per cento sul prodotto o servizio offerto.  Sono alcuni dei dati contenuti nell’indagine “Evoluzione delle prospettive di sviluppo delle start up innovative nelle Marche”, realizzata dall’Università Politecnica delle Marche in collaborazione con l’Unioncamere Marche.

Sono numeri” ha dichiarato il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista “che confermano la vivacità del contesto territoriale marchigiano nell’avvio di attività ad elevato contenuto di conoscenza. L’Unioncamere, attraverso la collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche e grazie all’attività delle Camere di commercio sul territorio regionale, si candida a indirizzare e promuovere i processi innovativi e di favorirne la diffusione tra le imprese. Ma il nostro impegno non basta. Servono forti sinergie anche con le istituzioni e con il sistema creditizio, per sostenere e favorire gli investimenti in ricerca e sviluppo, in innovazione e nelle  energie sostenibili. Secondo i nostri dati sono almeno 500 i laureati in materie scientifiche e tecnologiche pronti a mettersi in proprio e ad avviare una start up innovativa”.

Secondo lo studio dell’Università Politecnica e di Unioncamere, le start up marchigiane sono  imprese che hanno come oggetto sociale lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico e sono altamente competitive anche verso i mercati esteri. L’analisi descrive un microcosmo giovane, dinamico, che rischia in proprio. Per continuare a stare sul mercato e svilupparsi sono consapevoli di non poter smettere di innovare:  la maggioranza di loro ha già deciso di mettere in campo nuovi investimenti, essenzialmente per la realizzazione di nuovi prodotti o servizi a elevato contenuto tecnologico.

“Ma per portare a compimento questa intenzione” ha sostenuto il Pro Rettore dell’Universit6à Politecnica delle Marche Gianluca Gregori “ hanno bisogno di finanziamenti. E questo rappresenta senza dubbio uno scoglio per la gran parte di queste imprese, che già al loro avvio hanno segnalato, tra le principali difficoltà incontrate, proprio la mancanza di capitale necessario e  la difficoltà di ottenere credito dalle banche,  oltre a una eccessiva lentezza e complessità delle procedure amministrative”.

Le start up marchigiane si concentrano sopratutto nei servizi di informazione e comunicazione (62) e nella ricerca e sviluppo (36), meccanica (10) e servizi di supporto alle imprese (10).

Una start up, per essere considerata innovativa,  deve avere meno di quattro anni di attività ed un fatturato annuo inferiore ai 5 milioni di euro. Inoltre almeno il 15 per cento delle spese debbono essere ascrivibili ad attività di ricerca e sviluppo. O, in alternativa, almeno un terzo della forza lavoro complessiva deve essere costituita da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori oppure almeno i due terzi devono avere una laurea .

Si può trovare la versione completa dell’indagine all’indirizzo www.unioncameremarche.it

 

Ottobre 2015

Regione Numero

start-up

Numero imprese attive Peso % start-up su imprese attive
ABRUZZO 99 127.887 0,08%
BASILICATA 30 51.941 0,06%
CALABRIA 107 156.165 0,07%
CAMPANIA 273 472.364 0,06%
EMILIA-ROMAGNA 541 412.006 0,13%
FRIULI-VENEZIA GIULIA 132 92.366 0,14%
LAZIO 455 478.316 0,09%
LIGURIA 78 137.631 0,06%
LOMBARDIA 1.018 815.830 0,12%
MARCHE 210 * 153.173 0,14%  **
MOLISE 19 30.958 0,06%
PIEMONTE 326 395.648 0,08%
PUGLIA 188 329.361 0,06%
SARDEGNA 128 142.937 0,09%
SICILIA 221 367.016 0,06%
TOSCANA 280 357.081 0,08%
TRENTINO-ALTO ADIGE 166 101.465 0,16%
UMBRIA 61 81.299 0,07%
VALLE D’AOSTA 12 11.473 0,10%
VENETO 360 439.202 0,08%
TOTALE 4.704 5.154.119 0,09%

*240 alla fine del 2015

** 0,16 alla fine del 2015

     

Fonte: Indagine Politecnica delle Marche e Unioncamere Marche

 

Imprese che hanno investito in prodotti e tecnologie green, per finalità degli investimenti e per provincia dal 2008 al 2014

  Valori assoluti** Incidenza % su totale imprese Riduzione consumi di materie prime ed energia Sostenibilità del processo produttivo Prodotto/ servizio offerto
Ancona 3.010 22,0 79,8 18,7 12,9
Ascoli Piceno 1.560 22,9 80,6 18,6 11,8
Fermo 1.390 22,3 73,6 25,2 12,6
Macerata 2.250 21,8 81,9 18,6 11,3
Pesaro-Urbino 2.130 18,5 81,7 16,6 12,4
Marche 10.340 21,3 80,0 19,0 12,3
CENTRO 64.770 20,7 78,0 18,8 13,3
ITALIA 341.410 21,8 79,7 18,8 12,4

Fonte: Indagine Politecnica delle Marche e Unioncamere Marche

Nella foto: da sinistra il docente della Politecnica Francesco Maria Chelli, il presidente Unioncamere Marche Graziano di Battista e il pro rettore della Politecnica Gian Luca Gregori

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