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“Anche con le Usca la Regione è in ritardo”

“Anche con le Usca la Regione è in ritardo”

Mangialardi: “A rischio la tenuta delle strutture ospedaliere, dei Pronto soccorso e dei medici di base”

ANCONA – “Senza interventi immediati ed efficaci da parte della Regione Marche, l’esponenziale incremento della curva dei contagi da Covid-19 rischia di trasformarsi per i nostri territori in nuovo disastro sanitario”. A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi.

“Già ora – aggiunge -, nei Pronto soccorso di Senigallia, Fabriano, Jesi e Ancona assistiamo a situazioni ormai al collasso. Che l’esperienza delle Usca si sarebbe conclusa il 30 giugno era noto da tempo, quindi oltre a chiedere al governo la loro proroga fino al 31 dicembre, richiesta peraltro sostenuta in Parlamento dal Partito Democratico con un apposito emendamento alla legge 24/2022 a prima firma dell’onorevole Paolo Siani, la giunta regionale avrebbe dovuto prevedere un immediato potenziamento dell’assistenza domiciliare. Invece, come al solito, sono riusciti a partorire un provvedimento sbagliato e inefficace, oltre che scoperto delle risorse necessarie”.

“Con le cosiddette Uca – spiega Mangialardi – si propone ai medici contratti a tempo determinato e con compensi pari a poco più della  metà di quelli previsti dalle Usca, ovvero 23,90 euro l’ora lordi contro 40. Così facendo, però, li si disincentiva a dare la loro disponibilità, indebolendo quell’assistenza domiciliare che si era dimostrata fondamentale nelle ondate pandemiche precedenti. Le conseguenze, drammatiche, non sono difficili da immaginare. Va da sé, infatti, che in questo quadro molti malati si aggraveranno e tornerà a farsi concreto l’incubo del sovraffollamento delle strutture ospedaliere e della diffusione di nuovi focolai tra il personale sanitario.

“Fino a oggi la gestione della pandemia da parte del duo Acquaroli-Saltamartini è stata fino a oggi un’autentica disfatta, con le Marche che sono largamente risultate tra le peggiori regioni italiane sotto ogni profilo: dall’applicazione delle misure anti contagio alla campagna vaccinale, fino ad arrivare alla sconclusionata organizzazione dell’emergenza-urgenza. Purtroppo, l’esperienza estremamente negativa degli scorsi mesi non sembra aver insegnato nulla alla destra e lo scenario che avanza, senza assunzioni di nuovi medici, non appare dei più rassicuranti”.

 

 

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