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Affitti casa, comodato d’uso gratuito e cedolare secca fanno risparmiare sulle tasse

Affitti casa, comodato d’uso gratuito e cedolare secca fanno risparmiare sulle tasse

ANCONA – Affittare una seconda casa di proprietà è un modo piuttosto semplice per incrementare il proprio reddito e arrotondare le entrate a fine mese.

A ben guardare, però, non è sempre un gioco da ragazzi, perché in ogni caso bisogna dedicare tempo alla pubblicazione dell’annuncio, alla selezione degli inquilini, alla manutenzione dell’immobile, alle beghe burocratiche e, non per ultimo, alle tasse da versare al fisco.

Se alcuni di questi passaggi possono essere gestiti in autonomia, per altri, un supporto professionale può fare la differenza in termini di risparmio, sia di tempo che di energie e denaro.

Supportare i proprietari nell’iter di affitto di un immobile è la missione che si è posta Zaapyrent, la piattaforma online dedicata agli affitti tra privati e raggiungibile attraverso il link Zappyrent.com.

Attraverso i loro servizi è possibile pubblicare gratuitamente un annuncio, ricevendo massima visibilità tra gli utenti, oltre a una particolare protezione che assicura l’erogazione del pagamento da parte degli inquilini, che fa di Zappyrent punto di riferimento nel settore.

Non solo, sfogliando le guide elaborate dal team di professionisti specializzati in materia, si possono raccogliere molte informazioni utili a compiere i passi giusti per ottenere il massimo beneficio dal rendimento.

Non manca, a tal proposito, un’ampia sezione e consulenza dedicata proprio al miglior contratto da scegliere per risparmiare tasse, il più possibile.

Le formule contrattuali previste dalla normativa, per affittare casa, sono diverse e con caratteristiche differenti tra loro.

C’è, ad esempio, il contratto a canone libero, quello a canone concordato, la cedolare secca e il comodato d’uso gratuito.

Mentre ai primi, generalmente, è applicata l’aliquota Irpef di riferimento, in quanto viene il canone cumulato agli altri redditi personali, negli altri casi sono previsti risparmi considerevoli.

Alla cedolare secca, probabilmente la forma più conveniente sia per proprietario che per inquilino, viene applicata un’aliquota fissa pari al 21% e inclusiva di tutte le imposte da pagare (di registro e di bollo). Questa percentuale può scendere addirittura al 10%, se si applica un contratto a canone concordato, invariato, cioè, per tutta la durata dell’accordo.

Il comodato d’uso gratuito, infine, è la formula meno tassata, ma, allo stesso tempo, quella che non prevede il versamento di alcun canone da parte dell’inquilino.

La convenienza, per il proprietario, oltre all’assenza di tasse, è solo nella manutenzione della casa e nelle spese di utenze e TARI, a carico dell’inquilino.

Al proprietario toccherà sempre pagare l’IMU, ad eccezione della cedolare secca che, in alcuni casi, consente di ricevere uno sconto su questa tassa comunale.

 

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