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Rifondazione comunista contro il Consiglio regionale che si appresta – il 24 aprile – ad approvare la proposta di legge 145 che amplia la presenza dei privati nella sanità

Rifondazione comunista contro il Consiglio regionale che si appresta – il 24 aprile – ad approvare la proposta di legge 145 che amplia la presenza dei privati nella sanità

di FABRIZIO ILACQUA

CHIARAVALLE- Rifondazione lancia un grido d’allarme sulla sanità regionale. “Il prossimo 24 aprile – come si legge in una nota del Prc – il Consiglio regionale si prepara ad approvare la proposta di legge n 145. La legge se approvata permetterà l’ingresso massiccio del privato nella sanità regionale. Non solo, attraverso convenzioni specifiche e limitate ma allargandone l’intervento oltre al sanitario anche al socio sanitario e al sociale. Di più! In quest’ottica, al privato saranno messi a disposizione (come recita il comma sei dell’articolo due della pdl) beni mobili, immobili e strumentali pubblici.

Tutto questo con un percorso che dalla fase sperimentale condurrà alla gestione ordinaria e quindi alla privatizzazione di fatto di parti importanti dell’attività sanitaria, in molti casi le più pregiate, quelle della diagnostica strumentale (tac, risonanze, analisi) e della specialistica. Con il rischio di modificare in peggio l’offerta sanitaria pubblica e, soprattutto, di marginalizzare ancor più i territori e l’equità dell’offerta sanitaria.

In questi mesi – continua la nota – è cresciuta un’iniziativa dal basso ricca di impegno e di iniziative di informazione e protesta. Già una manifestazione si è fatta e per il prossimo 24 aprile è previsto davanti alla sede del Consiglio regionale un sit-in che ci auguriamo sia molto partecipato”.

Il gruppo dirigente del Prc si dice molto sorpreso del silenzio e dell’assenza in questo dibattito delle amministrazioni locali. “Salvo rare eccezioni, – continua il gruppo dirigente di Rifondazione – i consigli comunali non hanno affrontato il problema, men che meno le commissioni consiliari, soprattutto non si sono prodotti atti significativi affinché questa legge potesse essere confrontata con i territori, la cittadinanza e le sue esigenze. Chiaravalle conosce, purtroppo, sulla propria pelle i risultati di questo attendismo, le vicende dell’Ospedale Montessori sono lì a testimoniarlo, tanto che se ancora ci sono alcuni servizi in essere (sempre minacciosamente a rischio ridimensionamento, si pensi alla riduzione dei tempi di attività del “primo intervento”, alla eliminazione della diagnostica radiologica, alla chiusura del laboratorio analisi) lo si deve esclusivamente alla caparbietà e alla lotta dei lavoratori di quella struttura.

“Ora l’approvazione della 145 potrebbe mettere ancor più a rischio la qualità e l’universalità dei servizi sociosanitari nel territorio e prima ancora la programmazione misurata sui bisogni. Sarebbe importante, se pur con ritardo, anche un’iniziativa istituzionale chiara e determinata e prima ancora l’informazione e il coinvolgimento della cittadinanza.

“Noi il 24 saremo con il forum, le assemblee territoriali, le rappresentanze sindacali davanti a Palazzo Raffaello, obbiettivo fermare la 145 e riprendere il confronto con la società. Sappiamo che il tempo è poco, ma anche chi si sveglia tardi può dare un contributo se la volontà lo sorregge”.

 

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