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Al via la terza edizione dello Stoccafisso de San Ceriago

Al via la terza edizione dello Stoccafisso de San Ceriago

Dal 2 al 12 maggio il piatto principe della tradizione anconetana sarà servito in 31 ristoranti

ANCONA – Ancona celebra lo “Stoccafisso de San Ceriago”, un evento ideato e organizzato dall’Accademia dello stoccafisso all’anconitana, con il patrocinio del Comune di dorico. L’iniziativa, che quest’anno è alla sua terza edizione si terrà dal 2 al 12 maggio.

Per tutto il periodo sarà possibile prenotare un tavolo nei 31 ristoranti aderenti  di Ancona e dell’interland, dove si potranno gustare menù al  prezzo concordato di 28 euro, che comprenderà una entrée, stoccafisso e patate, un calice di vino, acqua e caffè.

Il Presidente dell’Accademia avv. Pericle Truja ricorda che “lo Stoccafisso si cucina in Ancona da oltre quattrocento anni e nel tempo la sua preparazione è andata cambiando e si è arricchita di nuovi ingredienti, che ne hanno dato il gusto e il sapore che oggi tutti possono apprezzare. L’ iniziativa è modo per dare un’offerta in più ai tanti avventori che saranno in città in occasione della Fiera di San Ciriaco. Ma soprattutto per inaugurare con una proposta accattivante la stagione turistica”.

La Vicepresidente dell’Accademia Cassandra Mengarelli evidenzia come tutti i prodotti (ad eccezione del merluzzo) sono a km zero. La manifestazione dunque  valorizza le produzioni locali, dai  pomodori, alle patate, all’olio di oliva, ai vini, vere  eccellenze anconitane e marchigiane. Un appuntamento che quello con lo stoccafisso de San Ceriago che riproponiamo per  diffondere maggiormente la cultura gastronomica legata a questo piatto della tradizione.

Tra i documenti dell’Accademia c’è il  “Disciplinare”, nel quale sono indicati gli elementi che devono rientrare nella preparazione dello stoccafisso all’anconitana, primo tra tutti lo stoccafisso del tipo Gadus Morhua, preferibilmente classificato ‘ragno’ o ‘westre Ancona’, essiccato all’aria nella zona d’origine, comunque ineccepibile dal punto di vista organolettico, poi le patate a pasta gialla che devono reggere la cottura, l’olio EVO marchigiano, il vino di cottura, Verdicchio Classico dei Castelli di Jesi, di Matelica o di Cupramontana, e gli odori.

Gli ingredienti che caratterizzano il piatto sono stati indicati dai soci fondatori, ma non le modalità di preparazione, per far emergere le varie interpretazioni derivanti dalla storia e dalla cultura del territorio.

Informazioni e elenco dei ristoranti aderenti alla manifestazione  su www.accademiadellostoccafisso.com

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