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A Fermo la Giornata delle Marche: i problemi della sanità esaminati con il ministro Schillaci

A Fermo la Giornata delle Marche: i problemi della sanità esaminati con il ministro Schillaci

FERMO – “Quella di oggi è un’occasione preziosa  di confronto con il Ministro che ringrazio per aver voluto essere presente qui nella Giornata delle Marche, che abbiamo voluto dedicare al tema della Sanità – ha sottolineato il presidente della Regione Francesco Acquaroli – per cercare di lanciare quelle richieste e di individuare insieme quelle soluzioni idonee a dare le risposte che i cittadini attendono da tanto tempo. Dopo la riforma degli enti sanitari, siamo a lavoro per redigere il nuovo piano sanitario che si basa sullo studio del fabbisogno sanitario reale dei nostri territori. Ma prima di tutto la sanità è costituta dal capitale umano, da medici e operatori ogni giorno in prima linea. Come Regione abbiamo finanziato le borse di studio ma serve un cambio di paradigma a livello nazionale, dove si vada ad intervenire sul tetto di spesa per il personale, sull’impiego dei medici in quiescenza che non possono lavorare più nel sistema pubblico ma possono essere impiegati nel sistema privato con l’accesso alla formazione per i giovani medici. Questioni che vanno affrontate a livello nazionale e sulle quali sappiamo che il Governo è sensibile”.

La manifestazione – che si è aperta con un minuto di silenzio in ricordo delle vittime dell’alluvione del 15 settembre scorso –  è stata introdotta dai saluti  del Sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, del Presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, Dino Latini e del Presidente delle Associazione dei Marchigiani nel mondo Franco Nicoletti. Quindi la proiezione Si prosegue del filmato  “Marche, il racconto di un anno”, il resoconto dei principali avvenimenti del 2022, curato da Claudio Sargenti.

Il presidente Acquaroli, nella sua introduzione ,  ha poi aggiunto la sua personale vicinanza alle famiglie delle comunità colpite, per le vittime dell’alluvione e per la persona ancora dispersa, ringraziando il Governo per le risposte tempestive date con la legge di bilancio. “E poi un saluto e un ringraziamento agli – ha aggiunto – operatori sanitari per quello che hanno fatto e quello che stanno facendo in questi giorni . Un grazie di cuore al Ministro per averci onorato della sua presenza a pochi mesi dal suo insediamento , presenza che ci rende orgogliosi e che cogliamo come un’opportunità perché aiuti il sistema sanitario a risolvere nodi antichi e tematiche prioritarie che non possono più aspettare. La pandemia ci ha messo di fronte alla gravità del problema , un sistema che sta soffrendo perché il turnover del personale non esiste: ogni medico che esce lascia un vuoto, pronti soccorso presi d’assalto con codici verdi e bianchi che non riescono a trovare primarie risposte sui territori. In  due anni – ha proseguito Acquaroli – abbiamo cercato di intraprendere un percorso migliorativo attaverso alcune riforme importanti , ma adesso siamo nella fase più calda del confronto per l’attivazione del nuovo Piano Socio Sanitario. Soprattutto abbiamo cercato di costruire un modello che possa rispondere alle esigenze delle comunità e invertire logiche e vizi antichi , come la mobilità passiva che ha costi pesanti su tutto il sistema sanitario regionale. Insomma un percorso attento alla risoluzione di carenze croniche ma pesantemente condizionato dai problemi di mancanza di personale , di mancanza di stabilizzazioni, di precarietà ormai inaccettabili. In questo senso siamo in una fase di assoluta gravità , e certo anche al di là della sanità , che comunque subisce  ripercussioni anche dalla crisi economica che la guerra russo-ucraina contribuisce ad aggravare. Dobbiamo adeguare le norme per il personale sanitario perché si possa rispondere ai fabbisogni più urgenti , possono essere piccoli aggiustamenti giuridici che sono sciuro questo Governo prenderà in considerazione.  Perché di fondo si tratta in ogni caso di dare risposte ai più fragili e ai sofferenti, così ci hanno insegnato i nostri padri che hanno costruito una regione resiliente, una comunità coesa che non ha paura del futuro che ci attende”.

Il ministro della Salute Schillaci

“Costruire una sanità più efficiente e più vicina alle persone e ai territori è la sfida che siamo chiamati ad affrontare a livello nazionale e regionale, e la Regione Marche è sulla strada giusta per migliorare la presa in carico e l’assistenza dei cittadini”. Lo ha sottolineato il ministro della Salute Orazio Schillaci, in apertura del suo intervento alla Giornata delle Marche di Fermo dedicata alla “Sanità che cambia”. Davanti a un teatro particolarmente gremito, il ministro si è complimentato per il premio all’Azienda ospedaliera di Torrette di Ancona come migliore ospedale pubblico d’Italia. “Riconoscimento importante che dimostra come la sanità marchigiana sia protagonista di un vero cambio di passo. Occorre affermare la priorità del ruolo strategico della sanità territoriale, superare le criticità strutturali enfatizzate dalla pandemia e ridurre le disparità territoriali nell’accesso ai servizi. Un tassello fondamentale di questo processo è rappresentato dalla condivisione delle esperienze avviate a livello regionale: importante terreno di sperimentazione e di pratiche da implementare e diffondere a livello nazionale”. E le Marche possono testimoniare questo cambio di passo. “A tale proposito la Regione Marche ha avviato un rilevante processo di riorganizzazione sanitaria che vede come fattore chiave proprio il territorio e la prossimità – ha rimarcato il ministro – La legge regionale 19 dell’8 agosto 2022 ha modificato l’assetto regionale con la costituzione di cinque aziende sanitarie territoriali e due ospedaliere, in sostituzione dell’Azienda unica sanitaria regionale, proponendo un modello di riorganizzazione più vicino ai territori per un’efficace sinergia ospedale territorio. Si tratta di una riforma programmatica con un approccio scientifico che ha visto il coinvolgimento dell’Università Politecnica delle Marche”. Coinvolgimento da apprezzare, ha ribadito il ministro Schillaci, “perché ritengo che le Università possano e debbano supportare le Regioni anche nella programmazione sanitaria. Nelle Marche abbiamo dunque un esempio concreto della funzionalità di questa collaborazione che ha permesso di definire la programmazione sulla base di un’analisi del fabbisogno dell’assistenza ospedaliera e territoriale; quindi dell’effettive esigenze di salute e di assistenza socio sanitaria”. Nelle Marche, ha concluso il ministro, “si sono gettate le basi per un modello di assistenza socio sanitaria che tenga conto dei cambiamenti demografici ed epidemiologici in corso”.

L’intervento del presidente Dino Latini

“Una cartolina espressiva e importante”. E’ la prima valutazione che il Presidente del Consiglio regionale, Dino Latini, ha affidato al suo intervento per la “Giornata delle Marche”, ospitata al Teatro dell’Aquila di Fermo e dedicata alla “Sanità che cambia, più vicina ai cittadini e ai territori”.

La “cartolina” è quella che ricomprende tutte le Marche alle prese con il Covid, l’alluvione, il terremoto, le ripercussioni della guerra in Ucraina, la crisi economica. “Ma ancora una volta – ha sottolineato Latini – i marchigiani hanno saputo affrontare la situazione con tenacia, lucidità, abnegazione, con la grande capacità di fare comunità che appartiene da sempre a questa regione”.

Il ringraziamento del Presidente va a tutti i sanitari che si sono impegnati in prima linea per fronteggiare l’emergenza Coronavirus e che continuano a garantire assistenza e vicinanza a chi più ne ha bisogno.

Latini ha scelto, poi, di ricordare alcune figure illustri di marchigiani che nel corso della storia hanno avuto un ruolo importante in campo sanitario, favorendo la ricerca e il progresso scientifico. Tra questi, il dottor Augusto Murri, Maria Montessori, prima donna laureata in medicina, Ginevra Corinaldesi, primo medico condotto e Carlo Urbani, che identificò la Sars. Non solo persone, ma anche strutture di tutto rilievo, come l’Università di Medicina di Ancona, nata negli anni ’70, e riconoscimenti di  prestigio, non ultimo il recente premio all’Azienda Ospedaliera delle Marche.

“Il nostro ringraziamento – ha terminato Latini – è indiscutibilmente rivolto a quanti hanno lavorato per il bene della nostra regione e dei nostri cittadini. E in questo senso credo di poter concludere con una frase del giornalista Ermete Grifoni, il quale sosteneva che il marchigiano non si vede perché è modesto, ma si sente perché di lui parlano le opere. Un po’ chiuso se volete, ma aperto e sensibile al nuovo, che assorbe, assimila e trasforma con tenacia e con intelligenza”.

Il vicepresidente della Regione Filippo Saltamartini

Si è rivolto al ministro della Salute, a pochi giorni dalla sua nomina, e presente al teatro dell’Aquila, il vice presidente e assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini nel suo intervento alla Giornata delle Marche in corso a Fermo.

In apertura e poi nel corso della tavola rotonda, Saltamartini ha ringraziato il presidente Acquaroli per aver posto il tema della sanità al centro della Giornata delle Marche, poi al ministro ha voluto sottoporre una serie di richieste concordate con tutte le regioni italiane, nel corso della conferenza della Regioni svolta ieri. “Temi richiesti da tutti gli assessori alla Sanità per far ripartire il servizio fondamentale per la tutelare la vita delle persone”.

Al primo punto il personale sanitario “che abbiamo chiamato eroi solo nel momento dell’emergenza Covid” ha detto Saltamartini “ma occorre intervenire ora con risorse e investimenti per nuovi medici e infermieri, occorrono le stabilizzazioni dei medici dei pronto soccorso, occorre sanare il precariato, prolungare la pensione dei medici e autorizzare chi vuole continuare a lavorare, borse di studio e riteniamo si debba intervenire anche per far rientrare i cervelli italiani. Tutto quanto è necessario per rendere la sanità un diritto fondamentale. Non è possibile risparmiare sulla sanità che è un’emergenza, dobbiamo dare seguito e riconoscere al personale i meriti che hanno acquisito in questi anni e che continuano ad acquisire ogni giorno”. Siamo una regione dai conti in ordine, ha detto l’assessore che ha ricordato l’ultima manovra di bilancio: sono state confermate per il 2023, 110 nuove borse di studio per i medici di medicina generale e 42 nuove borse per i medici specialisti. La medicina del territorio sarà rafforzata con l’acquisto e alla fornitura di apparecchiature sanitarie per le Case di Comunità, Case della Salute e Studi associati di MMG e PLS, per oltre 9 mln sul triennio 2023-2025. “Per le Case di Comunità, inoltre, abbiamo finanziato e stiamo per stringere un accordo con la medicina territoriale per anticiparne l’operatività” ha aggiunto.

“Abbiamo responsabilità di governo, e dobbiamo soccorrere i nostri cittadini. La sanità è un diritto fondamentale su cui dobbiamo intervenire, lo stiamo facendo, con la riforma sanitaria. È un’emergenza, per questo vanno adottate misure straordinarie, quello delle sanità è il tema centrale”.

La sanità che cambia, più vicina ai cittadini

Dedicata al filo conduttore della Giornata delle Marche “La Sanità che cambia, più vicina ai cittadini e ai territori” la tavola rotonda svolta nella seconda parte della cerimonia è stato un momento di riflessione e analisi sul sistema sanitario a cui ha preso parte Francesco Baldelli, assessore alle Infrastrutture e all’Edilizia sanitaria, insieme al vice presidente e assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, Fulvio Borromei, presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Ancona Anna Maria Calcagni, presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Fermo Mauro Silvestrini, preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche.

“Nelle Marche – ha detto Baldelli –  abbiamo trovato un patrimonio di edilizia ospedaliera ‘vecchio’, non all’altezza delle necessità dei cittadini. La stessa pandemia ha messo in evidenza i limiti di queste strutture ove è stato difficile, per molti versi quasi impossibile, garantire la continuità delle cure e dei servizi tradizionali.

Dobbiamo sfruttare l’occasione per ripensare all’ospedale del futuro, una struttura 4.0 dove tutto ruota intorno ai medici, ai pazienti e al personale sanitario, e non viceversa come in passato.

Ho chiesto al ministro Schillaci di modificare il decreto 70, troppo ancorato ad un’idea di struttura sanitaria ferma al 2015, un tempo lontanissimo, soprattutto se lo mettiamo in relazione agli eventi accaduti in questi ultimi anni.

Le modifiche dovranno ridare dignità ai cittadini che vivono nei nostri territori, quella dignità che la Regione Marche ha iniziato a mettere al centro di una riforma sanitaria che, sia nelle nuove strutture sia nell’organizzazione, garantisca la tutela del diritto alla salute dei marchigiani, da nord a sud, dai grandi ai piccoli centri della costa e dell’entroterra”.

 

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