Le Fondazione bancarie hanno contribuito allo sviluppo del territorio

Le Fondazione bancarie hanno contribuito allo sviluppo del territorio

Festeggiati a Loreto i primi trent’anni di attività. L’importanza di abbinare lo sviluppo sociale a quello economico

di DANIELE GATTUCCI

LORETO – La giornata di studio sulle specificità, ruolo e funzionamento delle Fondazioni di origini bancarie è stata aperta dalla presidente della Fondazione di Loreto, Bortoluzzi, nel Salone degli Svizzeri, presso il museo della Fondazione della Santa Casa, dove si è tenuto il “compleanno” dei trenta anni di storia delle Fondazioni di origine bancaria delle Marche.

Appuntamento organizzato dalla Consulta tra le Fondazioni Casse di Risparmio Marchigiane al quale hanno aderito e presenziato i presidenti delle Fondazioni di Ascoli, Mario Tassi; Giorgio Gragnola, Fano; Marco Martelli, Pesaro; Giovanna Bortoluzzi, Loreto; Giorgio Girotti Pucci, Fermo; Rosaria Del Balzo, Macerata; Paolo Morosetti, Jesi e Dennis Lugi Censi di Fabriano, Coordinatore Consulta.

Relatori di primo piano hanno argomentato, nel trentennale della loro costituzione, il valore, la funzione e la qualità del servizio garantito dalle Fondazioni: l’ing. Paolo Cavicchioli, il prof. Gino Gandolfi e il dr.  Giorgio Righetti nella veste di direttore Generale Acri.

Abbinare lo sviluppo sociale di una comunità a quello economico il filo rosso di un appuntamento al quale hanno portato il saluto il sindaco di Loreto Moreno Pieroni e il vescovo diocesano Fabio Dal Cin: “progettare la promozione del bene comune per crescere con responsabilità e impegno”.

Entrambi, hanno sottolineato come l’incontro sì è posto quale importante momento di riflessione sul cambiamento in atto nel mondo e nel Paese che va governato con competenza, muovendo dalle esigenze dei territori che vengono raccolte dalle Fondazioni, come interlocutori tra Società, Terzo Settore, le Istituzioni e appunto le Fondazioni.

Da queste basi i relatori, hanno quindi sviluppato e ragionato sul concetto di abbinare lo sviluppo sociale di una comunità a quello economico, binomio imprescindibile intorno a cui il prof. Gandolfi, presidente Commissione Acri, ha sviluppato i tre concetti del su intervento: gestione e salvaguardia del patrimonio, redditività, orizzonte temporale degli investimenti di lungo termine sviluppando infine la parte normativa, i vincoli di legge connessi anche al protocollo che hanno firmato Acri-Mef.

Il prof. Paolo Cavicchioli, ha invece esaminato il ruolo delle fondazioni come funzione intermedia con lo Stato, come attivatore di energie del territorio d’interesse, attraverso il dialogo e il confronto diretto in base al quale sviluppare una progettazione condivisa con Enti Pubblici e Terzo Settore, individuando obiettivi di innovazione sociale con tanti più possibile elementi di sostenibilità

Giorgio Righetti, presidente Acri ha ricostruito il percorso evolutivo delle Fondazioni caratterrizato da tre fasi: la legge Amato, quella istituiva; la legislazione Ciampi, che ne ha definito i principi operativi e infine il protocollo Acri Mef, che ne ha definito il periodo in cui la missione delle Fondazioni si  è esplicitata in maniera piena permettendo di superare alcune difficoltà nei rapporti istituzionali con una inversione di tendenza tra fondi per il comparto dell’educazione e quelli per la repubblica digitale.

A sottolineare la valenza del Trentennale, anche la richiesta degli atti da parte degli intervenuti che su invito della Bortoluzzi, hanno concluso la riunione facendo tutti i complimenti per la valenza formativa delle relazioni e gli stimoli concreti forniti, rivolgendo domande  di approfondimento sui valori di rischio del patrimonio, la sua gestione, gli investimenti, la volatilità, la sostenibilità e la cooperazione (dare importanza alle Consulte regionali e territoriali per condividere esperienze e ridurre le diseguaglianze) comunque sempre facendo sistema per incrementare la progettualità di comunità.

Il presidente della Fondazione Carafic e Coordinatore della Consulta, Dennis Luigi Censi, ha concluso spiegando “siamo eredi di un patrimonio di valori, di idee e ovviamente di finanza da oltre 160 anni e non soltanto di questi ultimi 30 anni. Pertanto, siamo continuatori di conoscenze ed esperienze che in momenti come questo: di ascolto e approfondimento di conoscenza delle nostre aree di competenza ed azione, ci consentono di monitorare situazione in continuo divenire, per appoggiare e indirizzare i  nostri soggetti beneficiari durante l’attuazione dei progetti. Coniugare e cooperare – ha terminato Censi – per assicurare redditività, unire personale, esperienze, ruoli all’interno della Consulta, sempre mantenendo ben saldo il collegamento di idee e progettualità con l’Acri, sono obiettivi di medio termine a cui guardare con determinazione anche alla luce di tutte queste informazioni che oggi ci consentono di ragionare ed agire con maggiore efficacia e ed efficienza”.

 

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