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“Carloni salta anche la discussione su caro bollette e conseguenze della guerra”

“Carloni salta anche la discussione su caro bollette e conseguenze della guerra”

Il gruppo assembleare del Partito Democratico: “Mentre l’assessore gozzoviglia in giro per l’Italia, imprese e famiglie sono lasciate sole dalla Regione”

ANCONA – “Non è più accettabile che i lavori del Consiglio regionale vengano puntualmente sabotati dalle assenze dell’assessore Carloni, soprattutto quando sono in discussione argomenti di fondamentale importanza come le conseguenze del caro bollette e delle gravi difficoltà delle aziende marchigiane e in particolare del comparto calzature, moda e mobile a seguito della guerra in Ucraina”.

E’ così che il gruppo assembleare del Partito Democratico commenta l’ennesimo rinvio di due atti ispettivi riguardanti gli effetti su famiglie e imprese del caro bollette e della guerra in Ucraina.

“Anche oggi – si legge sempre nel documento del Pd – due nostri atti ispettivi sono stati rinviati alla prossima seduta perché l’assessore si trova a Parma per partecipare alla fiera Cibus. La stessa cosa era accaduta in precedenza quando lo stesso Carloni si era recato all’Expo di Dubai, alla Bit di Milano e al Vinitaly di Verona. Possibile che di fronte a eventi che si articolano in più giornate, Carloni scelga di partecipare sempre in concomitanza del consiglio regionale?

“Oltre che una prassi irrispettosa sul piano istituzionale, il suo atteggiamento mostra tutto il disinteresse della giunta regionale per le difficoltà dei marchigiani, ai quali, in cambio di risposte concrete ai loro problemi, vengono offerte solo le gaudenti immagini che ritraggono Carloni sui social network gozzovigliare tra calici di vino e prodotti tipici. Ovviamente è  giusto che la Regione Marche sia vicina ai nostri produttori in occasione di grandi eventi nazionali e internazionali, ma non è possibile che ciò vada a discapito del regolare svolgimento delle attività dell’Assemblea. Carloni non è indispensabile, lo sappiamo bene; se dunque non è in grado di adempiere al proprio ruolo, è necessario che deleghi a un altro componente della giunta regionale l’espletamento delle sue funzioni istituzionali, come peraltro previsto dal regolamento del consiglio regionale. Regolamento che – conclude il gruppo assembleare del Partito Democratico -, a differenza di quanto purtroppo accaduto di recente, il presidente Dino Latini dovrebbe essere garante”.

 

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