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Un “Modello Treia” per l’accoglienza dei profughi ucraini

Un “Modello Treia” per l’accoglienza dei profughi ucraini

Firmato il primo accordo nelle Marche per gestire l’arrivo e l’inserimento dei cittadini in fuga dalla guerra tra il Comune di Treia e la Prefettura di Macerata

TREIA – Treia è il primo Comune marchigiano a sottoscrivere un accordo di collaborazione per l’accoglienza dei cittadini Ucraini in fuga dalla guerra. E’ stato firmato questa mattina il primo protocollo di collaborazione tra la Prefettura di Macerata e il Comune di Treia, di cui quest’ultimo è capofila.

Si tratta della stipula di un vero e proprio “modello” di accoglienza sulla base del quale si potranno muovere anche altri Enti per affrontare l’emergenza umanitaria conseguente alla guerra tra Ucraina e Russia scoppiata oltre un mese fa e che ha visto arrivare a Treia, ad oggi, oltre 60 profughi.

Un modello, dunque, in materia di fornitura di beni ed erogazione dei servizi di accoglienza, pensato ad hoc per la situazione, fino a 50 posti in strutture diffuse sul territorio di cui l’Amministrazione comunale ha la disponibilità, del Terzo Settore o del privato sociale. A essi si aggiunge l’eventuale gestione e il funzionamento di centri di prima accoglienza che il Comune di Treia si impegna ad adeguare in base alle esigenze.

“Dal primo momento, quindi ormai da oltre un mese, Treia si è adoperata per accogliere i cittadini ucraini in fuga dalla guerra, mettendo subito in moto una macchina organizzativa che ha richiesto molto lavoro, grande partecipazione del volontariato ma per la quale devo ringraziare i miei concittadini e gli uffici comunali che hanno dimostrato una grandissima solidarietà e disponibilità – ha detto il sindaco Franco Capponi – Un ringraziamento anche alla Prefettura per la collaborazione. Siamo stati uno dei primi comuni ad accogliere i profughi e sappiamo che ciò rappresenta una grande responsabilità che ci prendiamo come ente nel gestire accoglienza, organizzare servizi a loro misura e inserimento dei tanti bambini e ragazzi presenti nei contesti scolastici, del mondo sportivo e culturale locale.

Con questo contratto, infatti, andiamo a mettere a punto quello che si può definire un modello di accoglienza di vicinato col quale mettiamo a disposizione strutture di cui l’Amministrazione comunale ha la disponibilità, prontamente fruibili allo scopo; ci facciamo carico degli eventuali oneri economici per l’adeguamento delle strutture di accoglienza; eroghiamo il servizio di accoglienza nelle strutture di cui si occuperanno appositamente diversi funzionari ed impiegati dell’Ente comunale con al collaborazione, per i servizi specialistici, di Enti del terzo settore, di medici. Assistenti sociali e quant’altro necessario nel rispetto dei protocolli di protezione civile. Speriamo anche che altri Comuni ci seguano”. Naturalmente non mancherà l’attività di supporto alla Prefettura di Macerata, nella gestione territoriale dell’accoglienza dei profughi ucraini attraverso azioni di sostegno sociale e di orientamento per un’accoglienza mirata e attenta alle caratteristiche personali e familiari di ciascun cittadino o del nucleo familiare, finalizzata al superamento della condizione di bisogno e di fragilità derivante dal trauma della migrazione. “Potremmo semplificare l’accordo con quella che dal primo momento è stata la mia proposta: una sorta di centro di accoglienza diffuso con la collaborazione di famiglie ed associazioni e naturalmente l’assistenza specialistica degli uffici comunali – prosegue il sindaco Capponi – È un profugo che vuole cercare di vivere la propria quotidianità, ricreare soprattutto, per la cospicua presenza di bambini e ragazzi in età scolare, il calore e l’organizzazione familiare tradizionale e per questo abbiamo cercato d’impostare l’accordo in questo modo. Abbiamo a disposizione una mediatrice linguistica e culturale che sta già lavorando in questa direzione, personale addetto ai trasporti, all’assistenza medica e farmacologica e molti altre attenzioni specifiche.

Ci siamo occupati dello screening e della prenotazione delle vaccinazioni, un lavoro impegnativo ma c’è anche grande soddisfazione”. In particolare, il Comune di Treia si farà carico, sin da subito, della gestione delle strutture o alloggi, a disposizione dell’Ente stesso e di quelle messe a disposizione da soggetti privati, necessarie all’accoglienza e di quelle che dovessero rendersi disponibili.

L’accordo avrà durata fino al 31 dicembre 2022 e sarà rinnovabile per quattro mesi, valutando in ogni caso la situazione al momento di eventuali nuove necessità. Saranno svolti controlli, da parte della Prefettura, nel centro di accoglienza diffusa per garantire il rispetto dell’accordo e verificare le modalità di erogazione dei servizi, nonché la congruità qualitativa e quantitativa dei beni forniti e dei servizi erogati, rispetto alle specifiche tecniche. “Mi auguro che sull’esempio di Treia molti altri Comuni seguano questo modello proseguendo su questa strada” ha concluso il Prefetto Flavio Ferdani.

 

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