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“L’Italia si opponga all’ampliamento della guerra in Ucraina!”

“L’Italia si opponga all’ampliamento della guerra in Ucraina!”

L’appello firmato da 174 cittadini italiani e europei scuote le coscienze

PESARO – Ieri 174 cittadini italiani e europei hanno firmato e inviato un Appello ai Presidenti italiani del Governo, della Camera e del Senato contro l’invio di armi all’Ucraina e per una più efficace ripresa della negoziazione volta a far cessare subito la guerra tra Federazione russa e Ucraina. I 174 firmatari provengono da tutte le fasce sociali: impiegati pubblici, operai, casalinghe, professionisti, scrittori e scrittrici, intellettuali. Il contenuto dell’Appello è molto circostanziato: si chiede al Governo italiano di revocare la Risoluzione con la quale il 2 Marzo scorso è stato approvato che l’Italia contribuisca ad armare l’esercito ucraino. L’Appello non è soltanto circostanziato ma è anche di enorme impatto: vi si ribadisce che il Governo italiano viola l’art. 11 della Costituzione italiana e che, con l’invio di armi, diventa co-belligerante nel conflitto che sta insanguinando l’Europa producendo migliaia di vittime civili e più di 1 milione di profughi, per ora. È una presa di posizione molto chiara, che mostra alle massime autorità istituzionali del nostro Paese che in Italia non vi è unanime consenso all’invio di armi e che, invece, la guerra si può e si deve contrastarla con altre ‘armi’, quelle, appunto, della diplomazia. Abbiamo raggiunto gli autori dell’Appello, Paolo Maria Rocco e Lia Aurioso, ai quali chiediamo:

Perché questo Appello?

– Tutti i 174 firmatari sono convinti che l’Italia non debba contribuire all’inasprimento del conflitto tra Russia e Ucraina. L’invio di armi da parte dell’Italia significa proprio questo: favorire una risoluzione del conflitto con le armi. Favorire altri morti innocenti tra i civili. Noi siamo contrari, e allo stesso modo, contestiamo che anche altre nazioni dell’Ue abbiano deciso di partecipare a questa guerra.

Perché, secondo voi, l’Italia sta violando così l’art. 11 della Costituzione?

– Perché è ciò che purtroppo provoca quella Risoluzione. L’ art.11 della Costituzione dice questo: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo». È bene sottolinearlo se si vuole capire ciò a cui stiamo andando incontro consegnando armi all’Ucraina. La nostra Costituzione ci impone di risolvere eventuali conflitti tra le Nazioni percorrendo strade di diplomazia e negoziazione; e ci obbliga a rifiutare la guerra in tutte le sue forme e a trovare e esercitare strumenti per assicurare la pace e la giustizia. Questi strumenti non sono e non possono essere le armi.

È stato detto che il Governo invia armi all’Ucraina perché l’Ucraina è stata aggredita e non ha un armamento adeguato a contrastare quello di cui dispone la Russia…

– Evidentemente non si è compreso che entrare in guerra, oggi, nel 2022, significa ampliare un conflitto che non si sa dove porterà; se questo dovesse accadere, nella migliore delle ipotesi -poiché proprio due giorni fa Putin ha dichiarato alle Tv del mondo che da ora ritiene nemica anche l’Italia- l’esercito russo difficilmente arriverà sulle nostre coste, ma è molto più semplice che bombardi il nostro territorio con missili a testata nucleare, con tutte le conseguenze del caso: si vuole questo? Riguardo all’aggressione all’Ucraina da parte della Federazione russa tutti la riteniamo un atto criminale. Riteniamo però anche che è stato un atto gravissimo che l’Ue non abbia voluto intervenire con tutta l’efficacia che poteva esprimere in una preventiva negoziazione. Sono anni che Putin ci fa capire (Crimea, Donbass, eccetera) che non si ferma lì la sua volontà di occupare territori che ritiene appartengano storicamente alla Russia. Sono anni che l’Ue e il mondo assistono, senza fare praticamente nulla, al massacro che è avvenuto in quelle Regioni. Quindi è del tutto fuorviante che si dica “siccome l’Ucraina è stata aggredita, dobbiamo intervenire militarmente”: è fuorviante e ingannevole. Il fatto che l’Italia, l’Ue e gli Usa, abbiano rinunciato da anni a esercitare la diplomazia che avrebbe potuto evitare ulteriori conflitti, rende altrettanto chiaro che quegli stessi protagonisti hanno voluto portare l’attrito all’Est ad un punto di non ritorno. Per sbarazzarsi definitivamente di Putin o per togliergli qualsiasi credibilità. Non dimentichiamo, però, che fino a ieri tutto il mondo -anche l’Italia, da Sinistra a Destra- ha intrecciato, con grande soddisfazione, rapporti di amicizia e di affari proprio con Putin. Insomma, nessuno può fare a meno delle risorse della Russia, ma alcune tra le maggiori potenze mondiali hanno però deciso di voler fare a meno di Putin. La questione è questa.

Il vostro Appello chiede che l’Italia rinunci all’invio di armi in Ucraina. Pensate di riuscire a raggiungere questo enorme obiettivo?

Con il nostro Appello, firmato da 174 cittadini, ci auguriamo che il Governo italiano e i parlamentari (che hanno preso una decisione violando l’art.11 della Costituzione e l’hanno presa in nome del popolo italiano che, però, non è d’accordo) capiscano che l’Italia, i suoi cittadini, condannano fermamente l’aggressione all’Ucraina ma non possono condividere l’intenzione di ampliare quel conflitto e chiedono la revoca di quella Risoluzione. È questo il rischio a cui ci sottopone la decisione adottata dal nostro Governo. Tutti noi 174 firmatari ai quali in queste ore se ne stanno aggiungendo altri perché la nostra raccolta di firme non è chiusa, siamo convinti che il conflitto in Ucraina si possa fermarlo immediatamente tramite concessioni a Putin, perché questa è l’unica strada ora oggettivamente percorribile. A meno che, il nostro Governo e i suoi parlamentari non si vogliano fare responsabili delle migliaia e migliaia di vittime innocenti che ha già causato e che causerà una prosecuzione e un ampliamento di questa guerra se non viene fermata subito tramite, appunto, la negoziazione. La situazione è stata portata a questo punto proprio a causa dell’ambiguità della diplomazia internazionale, purtroppo. Noi vogliamo che, adesso, i Governi si impegnino concretamente -e non com’è stato fatto fino ad ora- affinché si evitino altre morti di innocenti e affinché ai profughi vengano garantite condizioni dignitose di vita e tutta l’assistenza necessaria, a tutti loro senza distinzione di razza: sappiamo, lo hanno reso noto osservatori/Ue alla stampa internazionale, che è accaduto in queste ore che a profughi kenyoti, nigeriani, caraibici provenienti dall’Ucraina, è stato negato l’ingresso in Polonia. I profughi hanno perduto tutto a causa di questa guerra: ora il civile consesso internazionale che si è tirato indietro quando si trattava, anni fa, di raggiungere una accordo sulle mire espansionistiche di Putin come di quelle della Nato, deve fare tutto il possibile per far cessare la guerra e per aiutare chi non ha più nulla se non le lacrime per piangere. Per questo chiediamo con forza a tutti di continuare a firmare l’Appello.

Come si fa per firmare?

– Si deve andare nella mia pagina Facebook (Paolo Maria Rocco FB) oppure nella pagina del Gruppo culturale “Sette versi – le poesie che amiamo” , sempre in Facebook, e mettere anche solo un ‘like’ sotto il post che pubblica l’Appello in quelle pagine.

Grazie.

Questo l’elenco dei 174 firmatari dell’appello contro l’invio di armi letali in Ucraina da parte del governo italiano (raccolte tra il 6 e l’8 marzo 2022):

Paolo Maria Rocco, Lia Aurioso, Vania Lauri, Massimo Ferrante, Mirella Morelli, Giovanni Merano, Nataša Butinar, Assunta Esposito, Gabriella Raffaele, Flavia Maria Lepre, Diella Monti, Antonio Luongo, Alessandro Malaspina Pola, Mariella Antonia Balla, Luis Boccuti, Umberto Oreste, Erminia Romano, Flavio Ferraro, Caterina Gualco, Mp Pudino, Cesarina Moro, Pierina Vernaglia, Carla Grementieri, Francesco Chiarenza, Vittorio De Asmundis, Laura Chiarina, Renato Casolaro, Emir Sokolović, Ezio Tonon, Costantino Posa, Herbert D’ambrosio, Elio Notarbartolo, Raffaella De Filippo, Daniele Kalidou Maffione, Sara Verde, Zeljko Percović, Zankica Pajkić, Susanna Galeotti, Vesna Scepanović, Bruno Pappalardo, Ignazio Mura, Carmine Acanfora, Tiziana D’eustachio, Mary Blindflowers, Anna Fresu, Sabrina Carboni, Annabella Dugo, Giorgio Moio, Sandra Manca, Luigi Sperandeo, Luciana Luce Potenza Mole, Claudio Canzanella, Carmine Roma, Maria Vitulano, Wanda Pane, Aristide Donadio, Annamaria Vanorio, Pietro Coviello, Italo Forfori, Maria Antonietta Macciocu, Greta Galantini Guastella, Teresa Esposito, Dino Carboni, Alba Esposito, Hajrudin Berberović, Zankica Pajkić, Barbara Bini, Marina Rocco, Barbara Manna, Tullio Polvere, Adele Giuseppina Marini, Annamaria Ferramosca, Laura Riva, Marina Fodrini, Giusy Sorini, Raffaele Di Francia, Serenella Perla, Maurizio Anzini, Vittorio Pandolfi, Maria Iarussi, Enrico Grussu, Maria Bernacchia, Franco Perella, Mariella Fabbris, Raffaella Baldresca, Anna Stoppa, Ivan Salucci, Michele Serafini, Alberta Rocco, Ettore Ferramosca, Rosella Cappelletti, Tiziana Baldini, Maria Enrica Castiglioni, Giacomo Guidetti, Adam Vaccaro, Rosalba Ferramosca, Emanuela Pandolfi, Michele Serafini, Antonella Doria, Maria D’anna, Marisa Vedovi, Antonio Fiori, Gina Bruno, Laura Disilvestro, Barbara Bonazzi, Michela Paulin, Amelia Di Padova, Gianna Sascor, Franco Boni, Nadia Chiaverini, Ester Maria L’Abbate, Borut Petrović Vernikov, Nunzia Angora, Marta Guiducci, Annamaria Gallo, Antonio Romano, Margherita Visone, Renzo Pelleri, Massimiliano Damaggio, Melina Villareale, Milena Gheorghiu, Brigida Patrizia D’Anna, Franca De Cicco, Enrico Strano, Renata Del Pesce, Giovanna Franchetti, Marisol Bohorquez Godoy, Juraj Iveković, Greta Podestà, Francesca Farina, Suzana Glavas, Teresa Quercia, Tito Rado, Rita Musto, Rosa Serpico, Maria Rosaria D’Anna, Roberto Speranza, Daniela Rocco, Rita De Carolis, Sabina Citera, Ada Moscarella, Caterina Napoli, Antonino Calabrese, Maria Gloria Conti Bicocchi, Angela Schiavone, Mauro Giovanelli, Sergio Sito, Rita Felerico, Lino Mechelli, Sandra Maria Fuciarelli, Arcangelo Madau, Italo Caruso, Marina Martone, Milena Magliacane, Gianfranco Borrelli, Ilaria Bonelli, Patrizia Giordano, Marilena Prosperini, Miriam Capobianco, Paolo Palulo, Fernanda Burato, Francesco Amoruso, Lena Lombardo, Salvatore Di Giuseppe, Giulio Caldani, Antonio Achille, Rossana Casalegno, Brigida D’Anna, Paola Ciccolini, Claudia Massa, Marcella D’aponte, Donatella Mineo, Anna Bianchi.

TOTALE FIRMATARI: 174.

 

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