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Anche Pesaro ricorda Pasolini a 100 anni dalla nascita

Anche Pesaro ricorda Pasolini a 100 anni dalla nascita

di PAOLO MONTANARI

PESARO – E’ difficile ed emozionante ricordare una personalità come quella di Pier Paolo Pasolini, a 100 anni dalla nascita, soprattutto nei ricordi di un ragazzino che iniziava ad avvicinarsi in punta di piedi nel mondo severo, ma impegnato del vero cinema.

Infatti mi riferisco a circa 60 anni fa, quando ancora studentello, mi incuriosii, della Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro, sorta in quegli anni, nella mitica e storica sede del Teatro Sperimentale. Ero attratto da un mondo di giovani, intellettuali, critici, che una volta all’anno, venivano a Pesaro per discutere per più  di una settimana del Cinema. Fino a pochi giorni prima frequentavo le sale pesaresi, dalla parrocchiale San Terenzio al cinema Iris.

Ma all’improvviso mi trovai fin dalle prime edizioni a contatto con la creme della cultura internazionale: i semiologi Christian Metz, autore della loro Bibbia, LA SEMIOLOGIA DEL CINEMA,  a cui si contrapponeva Umberto Eco, ma anche il fior fiore della critica internazionale. Erano giornate di visioni cinematografiche sperimentali e ardite per gli anni sessanta, gli anni della contestazione, dei grandi dibattiti, polemiche e interventi della polizia, nel mitico Teatro Sperimentale, da sempre il mio Nuovo Cinema Paradiso.

E proprio nel 1965, ho conosciuto Pier Paolo Pasolini, all’entrata del cinema, una croisette popolare e rivoluzionaria. Era un giovane intellettuale timido e riservato, che partecipava intimorito a quegli incontri dove l’accademismo si scontrava con la volontà di fare Politica e la Rivoluzione nel mondo. Fu un incontro causale. Pasolini mi sorrise e mi strinse la mano, dicendo che era la prima volta che era venuto a Pesaro, dove si respirava Cinema.

A poche ore sentii il suo intervento nella sala gremita del teatro Sperimentale, e compresi, nonostante la mia immaturità intellettuale, quell’intervento surclassava tutti gli altri, soprattutto dei semiologi. Pasolini, dopo anni di silenzio dall’age d’or dei teorici come Aristarco, Chiarini, dettava una nuova pietra di lettura del cinema con la Teoria della POESIA NEL CINEMA.

In un mondo di contestazione soprattutto dell’America Latina, Pasolini recuperò l’essenza estetica del cinema. Da quel momento lessi tutti i suoi libri, interventi giornalistici e vidi tutti i suoi film.

Poi nel 1974 decisi di organizzare degli incontri sul grande intellettuale nella sala san Terenzio e un convegno nella sala Rossa del comune di Pesaro, in cui intervennero esperti di Pasolini nelle sue varie discipline: dalla poesia alla letteratura, dal cinema al teatro, dal giornalista al polemista. Convegno che ebbe un eco nazionale e che portammo anche a Roma.

Ora a 100 anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini, ho avuto di nuovo un impulso morale di ricordare il grande uomo, con una conferenza che terrò il 16 marzo, nella sala Rossa del comune di Pesaro, organizzata dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso, dal Cif comitato comunale di Pesaro, dalla Banca del tempo di Pesaro e con il  patrocinio del comune di Pesaro dal titolo Pasolini a cento anni dalla nascita  insieme al professor Corrado Donati, coautore di un libro dal titolo Anatomia del potere, nel teatro di Pasolini (Ed. Metauro).

Ingresso libero – green pass obbligatorio

 

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