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Scuola, è polemica sulla deroga alla didattica in presenza di venerdì e sabato

Scuola, è polemica sulla deroga alla didattica in presenza di venerdì e sabato

Immediata risposta dell’Ufficio scolastico regionale per le Marche. I provvedimenti dei sindaci presi senza alcuna comunicazione

ANCONA – “I provvedimenti dei sindaci che, sentite presumibilmente le competenti autorità sanitarie, hanno ritenuto di disporre la deroga alla didattica in presenza nei giorni di venerdì 7 e sabato 8 gennaio in tutte le scuole ubicate nel territorio di propria competenza sono stati adottati, generalmente, il giorno 5 gennaio, senza  comunicazione all’amministrazione scolastica regionale o alle sue articolazioni provinciali , né l’amministrazione scolastica ha rilevato nei giorni immediatamente precedenti  specifiche indicazioni da parte della competente autorità  sanitaria”. E’ quanto si legge in una nota diffusa oggi dall’Ufficio scolastico regionale per le Marche.

“Provvedimenti che, come previsto dal decreto legge del 6 agosto 2021 (“Disposizioni urgenti per l’anno scolastico 2021/2022  e  misure  per  prevenire il contagio da SARS‐CoV‐2  nelle  istituzioni  educative,  scolastiche e universitarie”) presidenti  di  regioni e  province    autonome  e sindaci  – prosegue la nota – possono  assumere,  per  specifiche  aree  del  territorio  o  per  singoli  istituti, “esclusivamente  in  zona  rossa e in circostanze di  eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza  di focolai o al rischio estremamente elevato  di  diffusione  del  virus SARS‐CoV‐2  o  di sue varianti  nella  popolazione  scolastica”. Fermo restando che, come dispone lo stesso decreto, i servizi educativi nonché l’attività scolastica e didattica sono svolte di norma in presenza.

“Non appena apprese (per via indiretta) le determinazioni dei sindaci, l’amministrazione scolastica ha ricordato alle scuole di propria competenza che tali provvedimenti non possono determinare la sospensione dell’attività didattica ma solo la variazione della modalità della stessa, come stabilito dalle norme da tempo vigenti. D’altronde le istituzioni scolastiche, in attuazione di un decreto ministeriale dello scorso 5 agosto, hanno adottato fin dal 31 ottobre dello scorso anno un proprio “piano scolastico per la didattica digitale” da attivare in specie “qualora si rendesse necessario sospendere le attività didattiche in presenza a causa delle condizioni epidemiologiche contingenti” di cui alle famiglie è stata fornita dalle singole scuole una puntuale informazione su contenuti e caratteristiche che regolano tale metodologia e relativi necessari strumenti.

Come in diverse altre situazioni, l’intento dell’Ufficio scolastico regionale è solo quello di assicurare la migliore integrazione dell’azione dell’amministrazione scolastica con quella dei Comuni, delle Province e della Regione nell’esercizio delle loro competenze.

“Spiace rilevare – conclude la nota diffusa dall’Ufficio scolastico regionale per le Marche – che i provvedimenti sindacali in alcuni casi parrebbero essere stati erroneamente intesi come un prolungamento della sospensione dell’attività didattica e scolastica o una interruzione del servizio scolastico, da qui l’opportunità dei chiarimenti resi dall’USR al riguardo alla luce delle norme vigenti, così di evitare fraintendimenti da parte di chiunque”.

 

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