L’INTERVENTOMARCHEPOLITICA

Autorità portuale, Sandro Zaffiri invita a sostenere la riconferma di Giampieri

Autorità portuale, Sandro Zaffiri invita a sostenere la riconferma di Giampieri

“Un cambio alla guida significa una sicura retrocessione per il tessuto infrastrutturale ed economico delle Marche”

ANCONA – “La nomina alla Presidenza dell’Autorità portuale del medio Adriatico è il primo, vero, banco di prova della politica marchigiana e dei maggiori rappresentanti nelle sedi istituzionali per dimostrare una ritrovata unità di intenti per il bene della comunità regionale”.

Non fa sconti a nessuno l’ex capogruppo regionale della Lega, Sandro Zaffiri (nella foto), rivolgendo un appello a tutte le componenti politiche, affinché convergano su una figura che abbia al tempo stesso la patente della competenza e della marchigianità.

“Il nome non può che essere quello del presidente uscente – sottolinea Zaffiri – di cui è già nota la caratura professionale e che ha dimostrato in questo ruolo di poter produrre risultati convincenti che hanno riscosso un consenso trasversale”.

“Tutto il resto è il fumo che nasconde i soliti giochi della politica – rimarca l’esponente della Lega – che, se dovessero prevalere, farebbero certamente il bene di pochi, producendo però il male di tanti. Anzitutto, se si dovesse produrre una discontinuità nel percorso di crescita del sistema portuale di Ancona, una delle rare testimonianze di tenuta in un contesto di generale difficoltà.

“Giampieri ha dimostrato impegno, serietà e competenza, doti ormai talmente rare da non poter essere sacrificate all’insegna di una semplice scommessa sul nuovo e su un ipotetico cambio di passo. In secondo luogo, la scelta su un’altra figura, in questo caso molto probabilmente non marchigiana, significherebbe un fallimento sul piano delle prospettive per l’intera regione che potrebbe ritrovarsi improvvisamente fuori dai canali europei di penetrazione trasportistica, potrebbe veder conseguentemente pregiudicata l’aspettativa di reale potenziamento delle infrastrutture, potrebbe, in definitiva, fare un passo decisivo e irrimediabile nella direzione di una generale retrocessione del sistema economico, infrastrutturale e sociale”.

 

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