La Mostra di Pesaro all’insegna del grande cinema italiano

La Mostra di Pesaro all’insegna del grande cinema italiano

La rassegna cinematografica ha festeggiato i 56 anni alla presenza del regista tre Premi Oscar, Oliver Stone

di PAOLO MONTANARI

PESARO – Una Mostra del cinema di Pesaro che passerà nella storia di questa manifestazione cinematografica, che quest’anno compie 56 anni, più di mezzo secolo di cinema, dibattiti teorici e critici sul cinema.

La vera mostra del cinema che non ha tappeti rossi o la croisset, ma studia il cinema da ogni angolatura. Il suo fondatore e ideatore Lino Micciché sarebbe soddisfatto del lavoro svolto dai suoi compagni di viaggio, Bruno Torri e Adriano Aprà, perché nonostante le crisi dovute a questioni finanziarie, di un genere di cinema italiano, fra sussulti e grida, ancora oggi fa della mostra una vetrina del nuovo cinema, di quella sperimentazione, che da alcuni anni ha creato una sezione, Satellite, difesa e amata da Aprà, che permette ai nuovi autori, di presentare le nuove tendenze filmiche.

Ma la mostra del cinema 2020, nonostante le rigide regole di distanziamento, gel e mascherine, ha mantenuto la sua struttura sistematica. La retrospettiva è stata dedicata all’ultimo Vecchio del cinema italiano, Giuliano Montaldo, che ha compiuto 90 anni. Il direttore del Mostra del nuovo cinema, Pedro Armocida, ha sottolineato che “ripercorrere la storia di questo regista significa anche far tesoro della storia passata, per imparare da essa, In un momento in cui si riflette sulle nuove tecnologie, sull’innovazione, sul rapporto con il pubblico e sulla capacità del nostro cinema di varcare le frontiere, ci sembra che Montaldo che ha iniziato l’uso dell’alta definizione  quando questa sembrava fantascienza, che ha diretto dei film e una serie televisiva che hanno fatto il giro del mondo, sia un esempio di cineasta che ancora oggi ci può insegnare molto. Un cinema propositivo e spettacolare il suo; capace di combattere battaglie importanti  ma anche di intercettare i gusti di un pubblico non solo nazionale”.

Vedendo in questi giorni il suo capolavoro, Sacco e Vanzetti, dove vi è la collaborazione con Ennio Morricone, si può comprendere il concetto di cinema di gruppo, dove le varie competenze si raggruppano in maniera equilibrata. Montaldo ha una grande coerenza di fondo nella scelta dei suoi soggetti. Sia quando si cimenta in importanti ricostruzioni storiche sia quando invece quando predilige racconti contemporanei. E’ l’intolleranza il vero male che regola i rapporti tra gli esseri umani. Intolleranza che non è una categoria dello spirito, ma che affonda invece le sue radici in ragioni storiche, economiche e sociali, che vengono puntualmente raccontate nel corso della finzione filmica. E permettetemi un riferimento al glorioso cinema muto americano, a quel geniale regista Griffith, che con Intollerance, fu il progenitore del cinema di denuncia.

L’altro grande autore-regista, in tour per le Marche, Oliver Stone non poteva non partecipare alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, perché come la kermesse pesarese, è un autore controcorrente. Nell’intervista che il direttore della Mostra, Pedro Armocida, gli ha fatto, in una piazza del Popolo gremita di persone, con il dovuto distanziamento, il regista americano premiato ben tre volte con l’Oscar, ha voluto tracciare il percorso esistenziale artistico. ” I miei primi quarant’anni sono stati costruttivi ed ho realizzato, dopo una lunga gestazione, Nato il 4  luglio e Platoon. In America fino a quel momento era tabù parlare della guerra del Vietnam. Nei successivi quarant’anni vivo di quegli insegnamenti e il libro che ho scritto e che sta uscendo in Italia, “Cercando la luce”, ha  questo valore di ricerca antropologica e onestà intellettuale, che spesso si scontrano con il potere”. E qui un riferimento al giudizio negativo dell’attuale presidente americano Trump.

La mostra del cinema di Pesaro non poteva non rendere omaggio al cinema di Fellini e Sordi. L’incontro svoltosi al teatro Sperimentale dal titolo Fellini, la Luna e Leopardi, è stato il momento di riflessione e di collegamento, di due geni: il visionario Fellini e il grande poeta Leopardi, legati e stregati dalla luna. Nella serata è stata proiettata la copia restaurata del film di Fellini, La voce della luna del 1990.

La mostra del Nuovo cinema ha compreso anche quest’anno il Concorso Pesaro Nuovo Cinema- Premio Lino Miccichè. Le proiezioni speciali come l’omaggio a 40 anni dalla sua uscita del film The Blues Brothers, un film icone cult movie per più  generazioni. I corti in  mostra. Animatori italiani oggi.Una personale di Donato Sansone e nella sezione Satellite film e installazione di Rossi/Cornelio.

 

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