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ULTIMA ORA / Pronto il nuovo decreto del Governo, Conte: “Entrerà subito in vigore”

ULTIMA ORA / Pronto il nuovo decreto del Governo, Conte: “Entrerà subito in vigore”

ROMA – A tarda notte il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato che il decreto “è stato elaborato nella sua versione definitiva”. “Sono pervenute – ha aggiunto – le osservazioni delle Regioni e tra qualche ora sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale e sarà vigente”.

Pochi minuti prima c’era anche stata l’autodifesa del premier che aveva polemizzato per la diffusione della bozza del decreto. “E’ necessario chiarire quel che è successo – aveva detto – , una cosa inaccettabile: un dpcm, che stavamo formando a livello di governo per regolamentare le nuove misure che entrano in vigore subito, lo abbiamo letto su tutti i giornali”.

“Ne va – aveva aggiunto Giuseppe Conte – della correttezza dell’operato del governo e della sicurezza degli italiani. Questa pubblicazione ha creato incertezza, insicurezza, confusione e non lo possiamo accettare”.

Il decreto, secondo quanto emerso, dovrebbe prevedere il divieto di ingresso e di uscita dalla Lombardia e da altre 11 province, tra cui quella di Pesaro Urbino che dovrebbe diventare – a questo punto il condizionale diventa d’obbligo – zona rossa.

Il provvedimento riguarda, oltre alla Lombardia, le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria. Secondo quanto scritto nella bozza del decreto le disposizioni saranno valide fino al 3 aprile.

Il decreto – quantomeno la bozza che è stata diffusa nel tardo pomeriggio di sabato dal Governo – stabilisce inoltre la chiusura di tutte le palestre, piscine, spa e centri benessere. Le competizioni sportive all’aperto sono ammesse solo a porte chiuse. I centri commerciali dovranno essere chiusi ma solo nel week end. Chiusi, invece, i musei, centri culturali e le stazioni sciistiche. Anche le scuole continueranno a restare chiuse fino al 3 aprile. Sospesi anche i concorsi.

Sono inoltre sospese le cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri. Sospese anche tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, come grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati.

Bar e ristoranti potranno rimanere aperti ma con l’obbligo, a carico del gestore, di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione.

Sono anche sospesi i congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonché del personale le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale. Inoltre l’accesso di parenti e visitatori alle strutture ospedaliere è limitato solo ad alcuni casi.

Chi non rispetta i limiti agli spostamenti e le nuove misure per fronteggiare il Coronavirus può essere punito con l’arresto fino a 3 mesi e fino a 206 euro di ammenda. Si tratta delle stesse sanzioni già previste per chi violava le prime disposizioni assunte per le zone rosse.

Un decreto che invita, con misure più incisive, chi abita in Lombardia e nelle altre 11 province (Pesaro Urbino compresa), ad una maggiore prudenza. Anche se servirebbero maggiori chiarimenti, da parte del Governo, per consentire a tutti i cittadini di comprendere cosa si può effettivamente fare o meno.

Sabato sera il presidente della Giunta regionale, Luca Ceriscioli, aveva affermato: “Abbiamo ricevuto la bozza di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recante ulteriori misure urgenti di contenimento del contagio nella regione Lombardia e in alcune province italiane tra cui Pesaro e Urbino.
“Nello specifico – aveva aggiunto Ceriscioli – si prevede l’obbligo di evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita, dal territorio e all’interno del territorio, salvo che per gli spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza.
“Riteniamo corretto intensificare le misure di contenimento vista la forte diffusione del contagio. Abbiamo tuttavia avuto poco tempo a disposizione per elaborare un giudizio su un provvedimento di tale portata.

“Come prima istanza chiediamo particolare attenzione soprattutto su tre punti: è necessario aggiungere una previsione che consenta l’attività delle imprese di qualunque natura e qualsiasi in forma costituite, aventi sede legale e/o operativa nel territorio della Provincia; occorre consentire alle persone almeno il rientro presso il proprio domicilio/abitazione o residenza situato nel territorio della Provincia; è necessario consentire spostamenti –aveva concluso Ceriscioli – per motivi di salute”.

 

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