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In scena alla Mole Vanvitelliana di Ancona “La nota della vita” pensando alle competenze musicali di don Luigi Giussani

In scena alla Mole Vanvitelliana di Ancona “La nota della vita” pensando alle competenze musicali di don Luigi Giussani

di MASSIMO CORTESE

ANCONA – Sabato, presso un affollatissimo Auditorium della Mole Vanvitelliana di Ancona, ha avuto luogo un incontro, originalissimo sotto ogni punto di vista, giustificato dal rapporto tra la musica e don Luigi Giussani, noto per essere stato il fondatore di Comunione e Liberazione.

Ad organizzare l’evento, intitolato “La nota della vita” sono stati il Centro Culturale Miguel Manara e la Fondazione Orchestra Regionale delle Marche (FORM), con il patrocinio del Comune di Ancona. Come ha precisato Laura Traini, che ha presentato i relatori, l’iniziativa scaturisce dall’incontro fra Fabio Tiberi, Direttore Artistico della FORM, con la figura di don Giussani. Oltre a Tiberi, all’incontro hanno partecipato Ermanno Calzolaio, docente presso l’Università degli Studi di Macerata, qui in veste di Moderatore, il Maestro e Concertista Bruno Bizzarri ed Alberto Savorana, che ha scritto una approfondita biografia del sacerdote lombardo.

Bizzarri ha eseguito alcuni brani cari a don Giussani, quali “La Goccia” di Chopin e il terzo movimento della sonata “La Tempesta” di Beethoven, il cui 250° anniversario della nascita, avvenuta nel 1770, viene celebrato quest’anno anche dalla FORM. Tiberi ha comunicato il proprio stupore nel prendere atto del rapporto avuto da don Giussani per la musica, pur essendo sprovvisto di conoscenze specifiche, come è stato testimoniato dalla collana intitolata “Spirto Gentil”, da lui curata, dal nome di un’aria dell’opera “La Favorita” di Gaetano Donizetti. Savorana ha ricordato alcuni episodi della vita di don Giussani, che hanno evidenziato come  la passione per la musica abbia sempre caratterizzato la sua esistenza: ricordiamo l’influenza del papà socialista e con tendenze anarchiche che, a costo di grandi sacrifici economici, non rinunciava mai alla presenza, alla domenica pomeriggio, di un quartetto di archi  presso la propria abitazione.

Passione che è poi continuata in seminario con le esecuzioni musicali di Beethoven del suo professore don Gaetano Corti, che avvenivano tutte le settimane alla domenica sera. Al Liceo Berchet di Milano, l’insegnante di religione don Giussani era solito portare  nelle classi un giradischi, con il quale molti studenti hanno imparato ad apprezzare la musica. Come ho detto in precedenza, Calzolaio ha moderato il dibattito, rivolgendo domande appropriate ai suoi autorevoli interlocutori: in conclusione, abbiamo assistito a una serata insolita, per metà concerto e per l’altra metà dibattito,  similmente ad una conversazione fra vecchi amici, di fronte ad un pubblico attento e interessato. E siamo sicuri che don Giussani avrebbe sicuramente approvato, ma al tempo stesso sarebbe rimasto stupito per tanto interesse verso il suo interesse per il pentagramma.

(Le foto sono di Stefano Sacchettoni)

 

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