Con una meravigliosa esibizione si è aperta al Teatro Rossini la stagione dell’Ente Concerti di Pesaro
Con una meravigliosa esibizione si è aperta al Teatro Rossini la stagione dell’Ente Concerti di Pesaro
di PAOLO MONTANARI
PESARO – E’ stato un excursus dall’arte della fuga fino alle vette più alte de classicismo romantico pianistico, quello che il pianista polacco Piotr Anderszewski ha eseguito nel suo concerto inaugurale al teatro Rossini per la 60esima Stagione concertistica 2019/2020 dell’Ente Concerti di Pesaro con la collaborazione del Comune di Pesaro.
Si è partiti con il secondo volume del Clavicembalo ben temperato di Bach, di cui sono state eseguite i Preludi e Fughe in MI bemolle magg. n.7, in La bemolle magg. n.17 e in Sol diesis minore n.18. Composizione al centro di un processo creativo di Bach in cui emergono come protagonisti gli strumenti a tastiera, cembalo e organo, con una progressione di invenzioni e deduzioni che conquistano gli spazi profondi della speculazione.
Il culto di Bach
che indusse Schumann, di cui nel concerto pesarese, sono stati eseguiti due pagine importanti, Settr pezzi in forma di fughette op,126 e i Canti del mattino op.133, a scrivere un buon numero di fughe Il pianista polacco nella sua bella interpretazione di Schumann ha evidenziato la grande capacità di alternare i forti e i piani. Infine la Sonata op,31 di Beethoven composta nel 1821. La sonata si contraddistigue per la libertà formale, per gli ampi sviluppi, per l’uso della struttura ciclica. Dopo tre bis si è concluso un memorabile concerto di pianoforte.
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