Il campione italiano di motociclismo paralimpico Maximilian Sontacchi incontra gli studenti di Recanati
Il campione italiano di motociclismo paralimpico Maximilian Sontacchi incontra gli studenti di Recanati
RECANATI – Maximilian Sontacchi, Campione Italiano Motociclismo Paralimpico Classe 600, Bronzo Classe 600 Campionato Internazionale Handyrace, sarà ricevuto martedì 26 novembre dal sindaco di Recanati.
Maximilian Sontacchi è a Recanati per presenziare alle assemblee di Istituto del Biennio e del Triennio del Liceo Leopardi indirizzo Classico, Scienze Umane ed Economico Sociale, organizzate in collaborazione con la sezione dell’AVIS di Recanati, insieme ai rappresentanti della Polizia Stradale e il Campione del Mondo classe 500cc 1982 Franco Uncini, attualmente FIM Safety Officer.
Il campione, rimasto sulla sedia a rotelle nel 2005 a seguito di un incidente stradale, è testimonial dal 2006 del progetto “ICARO“ per la sicurezza e la sensibilizzazione stradale, patrocinato dalla Polizia Stradale e dal Ministero degli Interni e sarà a Recanati proprio in questa veste.
Max Sontacchi è arrivato a Recanati domenica pomeriggio e si tratterrà fino a martedì pomeriggio. Lunedi e martedi mattina sarà al Liceo per incontrare gli studenti e lunedì pomeriggio sarà a disposizione di chi avrà piacere di conoscerlo nella sede dell’Associazione di Controvento Aps (area Ex Eko). Max non sarà solo: con lui ci saranno SAM il suo labrador che non lo lascia solo un minuto, e Andrea Zenobi, addestratore di cani per disabili dell’Associazione Il Mio labrador di Treia.
La storia di Max Sontacchi
Era il 25 luglio del 2005 quando un’auto invase la corsia di marcia della moto di Maximilian Sontacchi. Il risultato? Due vertebre scoppiate, midollo spinale spezzato e un’unica certezza: quella di non poter più usare le gambe.
Ma lui Maximilian, 17 anni, non è uno che si arrende. Lui con la moto ci corre in pista. Lui la moto la ama. E non gli basta guidare le ruote di una carrozzina. Così si rimbocca le maniche. Nel 2006 diventa testimonial per l’Italia del progetto “ICARO“ per la sicurezza e la sensibilizzazione stradale, patrocinato dalla Polizia Stradale e dal Ministero degli Interni. Nel 2009 si inventa il progetto Drifting e con l’aiuto di grandi piloti realizza la prima auto da drifting adatta per disabili. E riprende così l’attività agonistica. Nel 2010 ottiene la licenza di pilota/istruttore (certificato in Itala e in Europa), che gli consente di aprire la prima scuola di Drifting per disabili in Europa.
Con le quattro ruote capaci di cancellare ogni differenza, prende parte al campionato Italiano gareggiando contro normodotati. Parallelamente prosegue la propria battaglia a favore della sicurezza stradale: non potrebbe essere altrimenti. Pensate si sia fermato qui? Certo che no.
Nel 2014 Max vede finalmente il realizzarsi di un sogno coccolato per nove lunghi anni, quello di tornare in moto. Grazie all’aiuto di alcuni amici, il progetto “moto disabili” vede naturalmente la luce: una moto speciale, adattata secondo e esigenze della propria disabilità. Con la Onlus Di.Di. Diversamente Disabili si riaffaccia al mondo delle competizioni partecipando alla Di.Di. “Dream World Bridgestone Cup”, l’unica gara riservata a piloti disabili e organizzata sul tracciato di Vallelunga. Ma c’è ancora di più. Nel 2015 Max fonda il BURA RACING TEAM. Max e la sua squadra sono riusciti a correre in tutta Europa contro piloti normodotati e in particolare Max ha concluso la stagione al 9° posto su 195 piloti.
Max è ora Campione italiano di Motociclismo Paralimpico 2019 e Bronzo Classe 600 Campionato Internazionel Handyrace.
Il cane di MAX
Per tutto il periodo della sua riabilitazione Max è stato accompagnato da un amico a quattro zampe che purtroppo è “andato avanti” passando il ponte. Max però ha tanto amore ancora da scambiare e così, ora, al suo fianco, c’è il nostro piccolo SAM (diminutivo di Sambuca!) che, grazie anche all’aiuto di Andrea Zenobi, addestratore cinofilo per disabili dell’associazione Il Mio Labrador di Treia, ha imparato tutto quello che serve per formare una nuova coppia di campioni.
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