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Nell’ultimo noir di Luca Poldelmengo “Negli occhi di Timea” l’ipnosi è coercitiva

Nell’ultimo noir di Luca Poldelmengo “Negli occhi di Timea” l’ipnosi è coercitiva

di TIBERIO CRIVELLARO

La RED, Squadra Clandestina di Polizia, conduce indagini attraverso l’uso dell’ipnosi. Pratica abitualmente utilizzata dall’FBI, non solo negli USA, ma anche in Israele. Nell’ultimo noir di Luca Poldelmengo “Negli occhi di Timea” (E/O Edizioni, nella collana Sabot/age diretta da Massimo Carlotto), diversamente qui   l’ipnosi praticata è coercitiva. Quella della POV (Point Of Viex), esercitata da una segreta e oscura  organizzazione brasiliana  diretta dal Dott. Basile. Organismo composto da torbidi personaggi dediti al delitto. Due i protagonisti principali: la piccola Timea di 5 anni, testimone dell’orribile uccisione di un prete,  Padre Diomizio, e l’ex Comissario Vincent Tripaldi, uomo diviso tra l’amore per il gemello Nicolas e…un desiderio di vendetta.

Nel noir spicca il mafioso Mattia Manera detto “il Supremo” che ha come suo braccio destro uno spietato killer albino.   Manera, coadiuvato da Lacroix, punta  a diventare il Presidente del Paese. Le tante pedine, nel noir, si muovono in una scacchiera lorda di sangue. Sullo sfondo l’iniquo traffico internazionale di rifiuti tossici da occultare. Ma chi è Timea? Da dove viene? Cosa ci faceva lì? Ma sopra tutto cosa altro hanno visto i suoi occhi, oltre a essere la testimone scomoda dell’omicidio Di Padre Diomizio?

LUCA POLDELMENGO

NEGLI OCCHI DI TIMEA

E/O edizioni – Collana Sabot/ge

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