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Tanta gente a Pesaro per ricordare degnamente Leonardo da Vinci a 500 anni dalla morte

Tanta gente a Pesaro per ricordare degnamente Leonardo da Vinci a 500 anni dalla morte

PESARO – Sala Rossa del Comune di Pesaro strapiena di persone per l’evento regionale “Leonardo uno di noi – Pesaro ricorda Leonardo da Vinci a 500 anni dalla morte.

L’iniziativa curata dal giornalista Paolo Montanari è stata organizzata dall’Associazione Pelasgo968 e Assonautica di Pesaro e Urbino, con il patrocinio dei comuni di Pesaro, Urbino,Gradara e Mombaroccio, Regione Marche, Provincia di Pesaro e Urbino, Università di Urbino, Amat, Ordine dei farmacisti di Pesaro e Urbino, Ordine degli architetti di Pesaro e Urbino, Soms, Pro loco Candelara. Dopo una introduzione del curatore Paolo Montanari, che ha ripercorso la vita di Leonardo da Vinci, il professor Angelo Chiaretti, noto dantista e autore di ben 15 saggi sul Sommo Poeta, ha presentato il suo saggio storico Mondaino anno domini 1502 un castello malatestiano firmato Leonardo da Vinci (Panozzo editore di Rimini)  Chiaretti ha sottolineato che la scintilla di questo saggio su Leonardo, critico e poi ammiratore di Dante, è stata il Manoscritto 90 della Biblioteca Universitaria di Urbino, una copia ottocentesca del Manoscritto 713 latino urbinate (Biblioteca apostolica vaticana), nel quale Platinus Plati Montis Dainorum (Platino Platini di Monte dei Daini),  si dichiara ottimo amico di Leonardo.

Da qui sono scaturite le ipotesi dell’intervento leonardesco sul Castello malatestiano di Mondaino, semi distrutto nel 1462 da Federico da Montefeltro: otto cannoniere alla francese e di nuova concezione (diffusesi nei primi anni del Cinquecento e tipiche di Leonardo) nella bicolore Torre Portaia, poi due camminamenti di soccorso scavati nella roccia, realizzati secondo le sue raccomandazioni e l’enorme pozzo che misteriosamente li sovrasta, A questa scoperta ha aggiunto Chiaretti si è aggiunta quella del caso di frate Ambrosinus fahlinus et organista , che nel 1489 ha scolpito il suo nome sul marmo sui marmi del Convento di Monte Formosino a Mondaino. Egli è stato l’altro fedele amico e collaboratore di Leonardo da Vinci , che lo ha citato nel Codice Atlantico come AMBROSINO DE’ VETRI.

Ma il saggio di Allegretti, che non sarà che il primo sforzo editoriale dello studioso romagnolo su Leonardo, comprende anche la cartina idrogeografica di Emilia e Romagna, in cui sono indicati i fiumi Conca e Marecchia. Infine la vicenda del ritratto ad olio di Isabella d’Este, ritenuto inesistente ed invece comparso recentemente nelle mani di una famiglia mondainese, conclude un saggio che rende il personaggio Leonardo sempre più enigmatico, L’attore Franco Andruccioli ha poi letto alcune poesie, rime, profezie di Leonardo, che evidenziano anch’esse un linguaggio misterioso. Nella seconda parte della serata l’architetto Achille Paianini, con una serie di diapositive, ha svolto un excursus dal personaggio della Gioconda e il paesaggio, già brillantemente studiato dalle due ricercatrici urbinati Rosetta Boechia e Olivia Nesci, dove è ormai scientificamente accertato che il paesaggio della Gioconda si identifica con l’Alto Montefeltro, e i disegni leonardeschi dell’estate 1502, precisamente del 3 agosto 1502, quando Leonardo, che soggiornava a Urbino, alla corte di Cesare Borgia, fu inviato a Pesaro, precisamente a Rocca Costanza, per studiare le cannoniere e renderle più efficaci nei confronti degli attacchi nemici.

E se per un mese Leonardo soggiornò a Pesaro, da qui si spostò nella vicina Rimini, Cesena e Cesenatico, dove Cesare Borgia aveva incaricato Leonardo di realizzare un porto canale di congiunzione. Ma il genio del Rinascimento arrivò fino a cagli dove potè confrontarsi con la Rocca di Di Giorgio Martini. L’importanza di questo incontro pesarese su Leonardo, è che oltre ad anticipare di un mese le celebrazioni ufficiali di Leonardo che saranno nel 2019, dovrebbe essere il trampolino di lancio di un PROGETTO LEONARDO che si sta coordinando con altri comuni patrocinatori dell’evento: URBINO,  dove Leonardo soggiornò dal 1502 al 1503, Mombaroccio , con un incontro sulle origini della scienza da Leonardo a Guidubaldo del Monte a Galileo e Gradara in cui si parlerà del rapporto fra Leonardo e i Malatesta.

 

 

 

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