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Possibile Marche sulla caccia: “Dal Consiglio regionale solo proposte confuse in difesa di un gruppo sempre più esiguo di cacciatori”

Possibile Marche sulla caccia: “Dal Consiglio regionale solo proposte confuse in difesa di un gruppo sempre più esiguo di cacciatori”

ANCONA – “La seduta del 6 novembre del Consiglio regionale – si legge in una nota di Possibile Marche – si è concentrata quasi esclusivamente sul tema della caccia. Dobbiamo purtroppo constatare l’assenza di programmazione sulla tematica e di attenzione alla sicurezza dei cittadini, da parte della giunta regionale e di gran parte del Consiglio stesso.
“Pochi giorni fa il Consiglio di Stato aveva sospeso l’attività venatoria nel mese di Febbraio e in determinati siti (Natura 2000) in seguito al ricorso di associazioni ambientaliste. Eppure la Regione, anziché impegnarsi nel redarre un piano faunistico (la cui mancanza è causa dello stop, cosa risaputa da tempo) tenta di aggirare la norma con un tentativo a nostro parere goffo, che verrà sicuramente impugnato in futuro.
“Sono stati inoltre bocciati emendamenti che miravano ad aumentare le distanze che i cacciatori devono tenere da abitazioni e dalle macchine operatrici al lavoro, con spiegazioni vaghe e confuse. Siamo convinti, anche in seguito ai numerosi incidenti avvenuti nella nostra Regione e in tutta Italia, che il proliferare di armi sia causa di insicurezza e di vittime innocenti.
“Siamo stati costretti ad ascoltare le invettive del consigliere Talè che, parafrasando Salvini, ha parlato di “ambientalisti da salotto” e le parole del presidente Ceriscioli, che ha derubricato gli incidenti di caccia come casualità tipiche delle attività umane, al pari degli incidenti in auto.
“Possibile Marche – si legge sempre nella nota – si impegna da tempo in difesa della fauna e della sicurezza dei cittadini. Siamo convinti che servano soluzioni per evitare incidenti alle colture e alle automobili provocati dai selvatici e siamo in grado di elaborare soluzioni serie sul tema. Non possono certo costituire una soluzione le proposte confuse e volte solo alla difesa di un gruppo sempre più esiguo di cacciatori che sono uscite dal Consiglio Regionale marchigiano”.

 

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