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Emergenza cinghiali, Coldiretti soddisfatta: “Accettate le nostre richieste ma è solo un primo passo avanti”

Emergenza cinghiali, Coldiretti soddisfatta: “Accettate le nostre richieste ma è solo un primo passo avanti”

ANCONA – Sull’emergenza cinghiali un primo passo avanti rispetto alle nostre proposte e ora attendiamo un provvedimento della giunta per ripristinare la caccia degli ungulati nei siti Natura 2000. È quanto esprime Coldiretti Marche dopo l’approvazione dell’emendamento da parte dell’Assemblea legislativa delle Marche che mantiene in piedi i piani faunistici provinciali in attesa di un piano faunistico regionale da approvare entro il 31 dicembre 2019. Non si tratta di un provvedimento migliorativo, precisa la Coldiretti, ma, si ripristina la situazione esistente, ovviando alla sospensiva in via cautelare del Calendario venatorio decisa recentemente con un’ordinanza dal Consiglio di Stato. Ora la giunta regionale è nelle condizioni di ripristinare le catture in quei luoghi sensibili dove maggiore è la proliferazione dei selvatici.

“Abbiamo bisogno – commenta Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – di scelte politiche che possano aiutare i territori, rurali e urbani, a superare anni di noncuranza che hanno portato a dover affrontare i danni e i disagi recati da una popolazione di fauna selvatica eccessivamente numerosa. Serve un nuovo modello di gestione che nasca dalla piena consapevolezza dello stato di emergenza in cui versano le nostre aree, soprattutto interne e già sensibili per gli effetti disastrosi del sisma, e che si concretizzi in strumenti chiari ed efficaci. La decisione di riaprire l’attività venatoria nei siti Natura 2000 è sicuramente incisiva e dà risposta alla nostra richiesta formulata non appena è stata ricevuta la notizia della sentenza. Interrompere la caccia al cinghiale, in un momento critico come questo, sarebbe stato un gesto irresponsabile e altamente compromettente”. La nostra regione vive una situazione di emergenza più volte denunciata da Coldiretti Marche

Gli agricoltori e gli allevatori marchigiani, che assistono alle continue incursioni degli ungulati sulle colture, ma anche gli stessi cittadini sempre più soggetti a rischi stradali, non possono aspettare oltre. Con la Regione il confronto va avanti e l’auspicio è che le istanze del territorio possano trovare risposte celeri e, soprattutto, concrete.

 

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