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Con Nient’altro che la verità della compagnia di Grottaglie il Festival Gad si avvia alla conclusione

Con Nient’altro che la verità della compagnia di Grottaglie il Festival Gad si avvia alla conclusione

di PAOLO MONTANARI

PESARO – Una commedia divertente a tratti, ma dal sapore amaro. Nient’altro che la verità presentato dalla Compagnia Quanta Brava Gente di Grottaglie, su testo di Domenico Marchigiani, nonostante l’impegno dei tre protagonisti, Marco, Paolo e Giovanni, non ha entusiasmato per un senso di staticità nel dialogo, una scenografia che non era adeguata a parer mio all’intreccio psicologico di un triangolo tutto maschile, in cui solo nella seconda parte appare Cristina, la causa belli, della storia.

La verità e menzogna, un binomio eterno come l’uomo, in mano ad un deus ex machina, un totem che si illumina come un golem artificiale, per ripristinare i rapporti umani e l’amicizia.

Dicevamo della menzogna e del tradimento che regnano sovrani nella pièce teatrale. Ma al termine lo spettatore si chiede dov’è la verità?

(Le foto sono di Marta Fossa)

 

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